Sette 28/9/2012, 28 settembre 2012
«MA GLI ITALIANI NON SI AIUTANO. MEGLIO I “FRATELLI” CINESI»
[intervista a RONALD MARINO, il prete di Bensonhurst, figlio di siciliani]
Nella parrocchia di Santa Rosalia-Regina Pacis si occupa da 27 anni di aiutare i clandestini. Gli italiani diventano clandestini senza accorgersene?
«No, no. Sanno quello che stanno facendo».
A cosa devono rinunciare i clandestini?
«A tutto. Alla loro identità».
I migranti italiani trovano solidarietà qui?
«La cosa che mi scandalizza è l’egoismo degli immigrati italiani che sono qui da tempo, proteggono quello che hanno trovato e non vogliono aiutare i compatrioti».
Sembri deluso dagli italiani...
«Sì. Lo sono».
Cosa cercano appena arrivano?
«Vogliono incontrare la comunità italiana, credono che li accoglierà a braccia aperte, ma non è così, perché c’è una multa di 2.000 dollari per ogni irregolare a cui si dà lavoro e se si fa due volte c’è la galera».
Il consiglio per un immigrato?
«Non andare dagli italiani. Vai dai cinesi, loro sanno cosa significa esser “fratelli”».
Cosa le chiedono gli italiani?
«La raccomandazione. Ma non funziona qui».
Che speranza hanno i clandestini?
«Che se uno si fa gli affari suoi può rimanere per sempre. Ma non è una speranza vera: sono sottopagati e senza possibilità di carriera».
Hanno paura a camminare per strada?
«No. Solo la polizia federale può chiedere i documenti, ma non è numerosa e i clandestini sono 13 milioni: non può arrestare tutti».
Cosa può accadere a un clandestino alla frontiera in aeroporto?
«Alla frontiera nessuno può entrare, solo gli agenti federali, e a volte vedi qualcuno che aspetta qualcun altro che non esce mai. Se una famiglia entra a NYC e fermano il capofamiglia perché fu clandestino, la sera stessa lo rimandano in Italia mentre la famiglia continua ad aspettare».
Chi è scoperto viene rispedito subito a casa?
«Se dice che vuole fare appello, resta in prigione per mesi».
Il consolato italiano aiuta la polizia federale?
«Penso di no. E spero di no».
Le leggi d’immigrazione sono troppo dure?
«Le leggi d’immigrazione non sono umane perché rompono le famiglie, permettono lo sfruttamento, tolgono la dignità».
I clandestini che ragione hanno per amare New York?
«È speciale, è sicura, c’è tutto il mondo».