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 2012  settembre 25 Martedì calendario

IL RISIKO-CASSA PER IL LINGOTTO - A

novembre 2012 finirà la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione a Grugliasco (interessa una buona fetta dei 1.100 dipendenti Fiat), e dove se non decollerà la produzione della nuova Maserati si rischia di dover attivare la cassa in deroga.
Stessa situazione a Mirafiori (5.500 dipendenti diretti complessivi), dove - eccetto i circa 400 lavoratori attualmente impegnati sulla linea Mito con cassa integrazione alternata (tre giorni a settimane) - a fine settembre 2013 si esaurirà la cassa integrazione straordinaria. Con il rischio che se non si sbloccheranno gli investimenti confermati dal Lingotto (produrre Suv e Jeep destinati prevalentemente al mercato Nord Americano) bisognerà attingere alla cassa integrazione in deroga, finanziata, come noto, dal 60% da parte dello Stato e dal restante 40% da parte della Regione. E per la quale sono ancora da definire i fondi 2012, e la legge di stabilità prevede, inoltre, per il 2013, la conferma di un miliardo di euro di stanziamento (che scenderanno a 600 milioni per il 2014, e a 400 milioni per il 2015).
La situazione occupazionale nei siti produttivi Fiat è difficile anche a Pomigliano (2.150 dipendenti diretti, attualmente, ma che dovrebbero arrivare a circa 4mila con le nuove assunzioni previste). Da fine luglio si procede con qualche giornata di cassa ordinaria (ora è prevista dal 24-28 settembre e da 1-5 ottobre), ma tutta la partita si gioca sulla nuova Panda. Se produzione e mercato si riprenderanno il destino occupazionale dei lavoratori di Pomigliano sarà un po’ meno critico.
Il punto, ha spiegato Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl - è che il Lingotto deve chiarire, e presto, che fine hanno fatto gli investimenti programmati e non rivisti, come per esempio Mirafiori, considerando, anche, come per avviare una nuova linea di produzione servano almeno 18 mesi». Ma anche il Governo deve fare la sua parte mettendo in campo «politiche di sostegno per chi decide di investire e produrre in Italia», ha aggiunto Uliano.
A Melfi (5.500 addetti) si procede con la cassa ordinaria (dal 17 ottobre tre settimane), ma se si ritarda il progetto sulla Grande Punto si rischia la straordinaria. Allo stabilimento di Cassino (4mila dipendenti diretti) sono state annunciate 3 settimane di cassa ordinaria dal 17 ottobre (la cassa ordinaria è prevista fino a giugno 2013). Qui tutta la partita è legata alla produzione di Bravo, Delta e Giulietta. In controtendenza invece Sevel (6.200 addetti) dove si producono veicoli commerciali (Ducato), che è l’unico sito Fiat che oggi non ha problemi di produzione.