Marco Belpoliti, la Stampa 25/9/2012, 25 settembre 2012
IL PESCE CHE DIVORA LO STRESS
Seduti in alto su una sorta di gradinata, la coppia di anziani coniugi ha i piedi immersi in una piccola vasca di colore azzurro issata su un ripiano. Mi avvicino per capire di cosa si tratta, cosa offrono in questo strano negozio di Rodi. Nell’acqua nuota una miriade di piccoli pesci che s’affollano intorno alle estremità dei due sposi. «Fish Therapy», com’è scritto nel depliant che la proprietaria, o gestrice, del locale, mi offre lesta.
A occhi chiusi, con i piedi a bagno, i due turisti sono attorniati dai Garra Rufa, noti con il nome di «pesci dottori», che stanno succhiando la loro pelle morta. Una pratica estetica, ma anche una terapia di rilassamento. Questo tipo di pesci, originari della Turchia, e che si trovano anche nel Tigri e nell’Eufrate, sono i protagonisti di un nuovo trattamento estetico e curativo oggi di grande moda, in particolare in America. Molte donne in quel continente li avrebbero sostituiti nella pratica del pedicure alla pietra pomice e alla spazzola levigante, o alle forbicine. Le creature acquatiche succhiano la pelle e rigenerano i piedi. Secondo quanto è scritto nel depliant in cinque lingue (russo compreso) i Garra Rufa produrrebbero un particolare enzima e funzionerebbero come una seduta di agopuntura, «creando così un benefico rilassamento dello stesso sistema nervoso». Sono terapeutici anche per le malattie della pelle come la psoriasi e l’eczema; per questo negli Stati Uniti ci sono vere e proprie vasche in cui ci si sdraia, e si è subito assaliti da branchi fittissimi di Garra Rufa.
La Fish Therapy è diventata il concorrente diretto dell’idromassaggio, e minaccia anche il lavoro di chi pratica la riflessologia plantare. Grandi un paio di centimetri (ma possono arrivare anche a mezzo metro), queste creature di acqua dolce pare fossero già utilizzate sin dall’antichità dalle donne del
Medio Oriente. L’illuminazione del negozio è soft, rilassante; gli altoparlanti diffondono musiche dolci che cullano fino all’assopimento. La coppia di anziani, gli unici in questo momento nel locale, sembrano addormentati. Appoggiati allo schienale sono come assenti, mentre in basso i pesci li divorano pian piano. Chissà cosa stanno sognando? Non certo la spaventosa scena di Jaws di Spielberg. Forse stanno ripercorrendo, in sogno, l’intera filogenesi della nostra specie: da laggiù, dal fondo della vaschetta, mare in miniatura, fino a lassù, alle fattezze umane. Buonanotte, cugini pesci.