Raffaella De Santis, la Repubblica 25/9/2012, 25 settembre 2012
SETTANTA SCRITTORI CONTRO CAROFIGLIO “INTIMIDISCE LA CRITICA”
“La decisione di Carofiglio è grave perché, anche a prescindere dalle possibilità di successo della causa, la sua azione legale palesa un intento intimidatorio verso tutti coloro che si occupano di letteratura nel nostro paese”. Partendo da questa motivazione, scritta nero su bianco in un breve documento, un gruppo iniziale di 43 scrittori (ma le adesioni nel frattempo continuano ad aumentare e sono arrivate a 70) ha deciso di intervenire in difesa di Vincenzo Ostuni dopo l’azione civile per diffamazione intentata ai suoi danni da Gianrico Carofiglio.
I firmatari (tra cui Nanni Balestrini, Marco Belpoliti, Franco Cordelli, Andrea Cortellessa, Gabriele Pedullà, Giorgio Vasta, Paolo Virno, Valerio Magrelli, Christian Raimo) andranno domani alle 11 davanti al commissariato di Piazza del Collegio Romano, lo stesso di Don Ciccio Ingravallo in
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana,
a ripetere la frase incriminata di Ostuni. A qualche ora dal verdetto del Premio Strega, l’editor di Ponte alle Grazie aveva infatti definito sulla sua pagina facebook
Il silenzio dell’Onda,
romanzo classificatosi terzo, «un libro letterariamente inesistente, scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un’idea, senza un’ombra di “responsabilità dello stile”...”».
È così che una questione tra letterati si è trasformata
in un affaire
giudiziario. Il padre del legal thriller all’italiana e dell’avvocato Guerrieri ha scelto di portare Ostuni in un’aula di tribunale per chiedere un risarcimento in sede civile per i danni subiti a causa di un’offesa personale. Il documento degli scrittori pronti a dare la loro solidarietà al poeta-editor su questo punto però è molto chiaro: «Le storie letterarie sono piene di stroncature assai feroci, eppure questa è la prima volta che uno scrittore italiano ricorre alla magistratura contro un collega per far sanzionare dalla legge un giudizio critico sfavorevole. Non è necessario condividere il parere di Ostuni per rendersi conto che la decisione di Carofiglio costituisce in questo senso un precedente potenzialmente pericoloso...».
Nella lettera-documento di solidarietà ad Ostuni si parla inoltre di un «intento intimidatorio» da parte di Carofiglio «verso coloro che si occupano di letteratura nel nostro paese». Si tratterebbe dunque di garantire la libertà d’espressione mentre per lo scrittore magistrato l’offesa è personale ed estranea al piano letterario.
La discussione tra i firmatari del documento è andata avanti tutta la notte, dopo uno scambio di e-mail durato giorni. Ostuni pare sia stato tenuto all’oscuro di tutto. Tra i solidali pronti all’azione non tutti pensano che le sue intemperanze siano state espresse nel modo giusto, ma tutti sono convinti che la reazione di Carofiglio sia stata sproporzionata. E per raccogliere adesioni ci sarà un sito. Il nome? L’ “affaire Ostuni”.