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 2012  settembre 24 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA QUESTIONE MORALE, MONTI, POLVERINI, BAGNASCO


POLVERINI SI DIMETTE REPUBBLICA.IT
ROMA - Renata Polverini ha rotto gli indugi e ha deciso di dimettersi comunicando ai componenti della giunta la sua decisione "irrevocabile". Il passo arriva dopo una giornata in cui si erano rincorse le voci sulle mosse della governatrice del Lazio travolta dallo scandalo sui faraonici fondi per i gruppi regionali.
"Comunico solo stasera ciò che avevo comunicato ieri alle 18 a Napolitano e alle 19.30 a palazzo Chigi a Monti e che ho atteso per comunicarlo a voi prima di incontrare i leader della coalizione che mi sostiene. La decisione è irrevocabile", ha poi ripetuto nel corso di una conferenza stampa. "Arriviamo qui puliti - ha proseguito - La giunta ha operato bene e ha portato risultati importanti. La giunta interrompe la sua azione a causa di un Consiglio che non considero più degno. Questi signori li mando a casa io senza aspettare ulteriori sceneggiate, con questi malfattori io non ho nulla a che fare".
"Arriviamo qui puliti - dice ancora - mai avrei immaginato che con quelle ingenti risorse tutti, nessuno escluso, facessero spese sconsiderate ed esose. Ho aspettato oggi anche per vedere le falsità dell’opposizione. Oggi potevano consegnare le loro dimissioni al segretario generale della Regione Lazio: né Pd, né Idv, né Sel lo hanno fatto, ma hanno tentato di scaricare le responsabilità sulla giunta".
"Con il blocco della mia azione riformatrice - avverte poi la governatrice - ci saranno gravi ripercussioni sul paese: abbiamo
fatto 5 miliardi di tagli perché lo volevamo e perché abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni". "Adesso mi sento libera, mi sentivo intrappolata come in una gabbia", prosegue. "Da domani - dice Polverini - ciò che ho visto lo dirò. Le ostriche viaggiavano comodamente già nella giunta prima di me, quindi io non ci sto, non ci sto alle similitudini e nessuno si permetta di dire una parola su me e i miei collaboratori".
"Questa storia - si lamenta ancora la presidente - nasce per una faida interna al Pdl che non consegnò la lista alle elezioni e che ci ha consegnato un dibattito interno, oltretutto con personaggi ameni che si aggiravano per l’Europa".
A un certo punto, come era già avvenuto la scorsa settimana, pareva che il pressing congiunto di Silvio Berlusconi e Angelino Alfano avesse convinto la presidente a restare al suo posto.
A fare piazza pulita di qualsiasi tentatazione a resistere è stato probabilmente l’affondo di Pier Ferdinando Casini dai microfoni del Tg3. Mentre i consiglieri laziali dello Scudocrociato erano orientati ad aspettare la fine dell’iter dei tagli per ritirare il loro sostegno alla giunta, le parole di Casini hanno chiuso definitivamente il discorso.
"Il mio giudizio - ha spiegato il leader centrista - è che dopo il marcio che è emerso, con la cupola che è venuta fuori, qualcosa di schifoso, bisogna restituire la parola ai cittadini. Questa è la mia opinione, posso anche andare in minoranza". "Io mi auguro - ha aggiunto - che il presidente Polverini faccia un gesto di dignità e ridia la parola ai cittadini laziali". Superfluo a questo punto anche il vertice convocato per domani tra i dirigenti nazionali dell’Udc e gli esponenti locali recalcitranti a dimettersi seguendo l’esempio dell’opposizione.
(24 settembre 2012)

CORRIERE.IT - POLVERINI
ROMA - Renata Polverini, è pronta a dimettersi. La decisione dopo gli sviluppi che rendono concreto il raggiungimento dei 36 consiglieri dimissionari, con l’Udc che ha annunciato alla Presidente della Regione l’intenzione di ritirare la fiducia dei suoi consiglieri, quello di Fli si è dimesso e quello dell’Api ha dato la sua disponibilità. La presidente della Regione Lazio Renata Polverini aveva disdetto la partecipazione all’unico incontro pubblico della giornata di lunedì, la cerimonia di premiazione del premio «Anima per il sociale nei valori d’impresa» in programma dalle 18 presso la terrazza Caffarelli in Campidoglio. Dopo il gelido incontro con Monti, il vertice con il segretario nazionale del Pdl. Renata Polverini si è recata lunedì alla Camera, dove ha avuto un lungo colloquio con Angelino Alfano (conclusosi intorno alle 14.30), cui hanno preso parte per venti minuti anche Gianni Letta e Farbizio Cicchitto. Al centro della discussione le dimissioni della Polverini - questa volta davvero vicine dopo giorni e giorni di indecisione e passi indietro -, forse inevitabili dato che martedì l’Udc potrebbe decidere di aggiungere le sue firme a quelle dei 29 consiglieri già dimissionari e far cadere consiglio e giunta regionale. «La misura è colma - avrebbe detto la governatrice al segretario -. Non ci sto a farmi sparare addosso, a farmi umiliare, per colpe che non ho». Per poi sottolineare di essere «sempre pronta a lasciare» la sua carica di presidente della regione Lazio, anche se al momento i numeri le consentono di rimanere al suo posto.
L’UFFICIO POLITICO UDC - Domenica in tarda serata il governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, aveva visto invece il premier Mario Monti per una «valutazione della situazione nella Regione Lazio» dopo lo scandalo dei fondi Pdl. Un appuntamento resosi necessario dopo le dimissioni di tutti i consiglieri d’opposizione alla Pisana. Intanto l’ago della bilancia sembra pendere verso lo scioglimento della giunta: il consiglio regionale potrebbe cadere martedì, quando si riunirà l’ufficio politico dell’Udc. Con 29 firme già raccolte, all’opposizione bastano 7 nuove dimissioni per far cadere il Consiglio; 6 sono i consiglieri di centro, 1 potrebbe venire da un «fuoriuscito» della stessa Lista Polverini.
«RENATA, MOLTO PROVATA» - L’incontro con Monti si è svolto domenica sera a Palazzo Chigi, poco prima che Monti partisse per gli Usa. Mentre le fonti ufficiali sceglievano la politica del riserbo («Spetta al governatore rivelare, se crede, il contenuto del colloquio»), chi ha sentito Polverini l’ha trovata molto provata. Da più parti le arriva lo stesso invito: «Si dimetta ora». Intanto tre consiglieri di Pd, Idv e Sel lanciano un «appello ai cittadini che si sentono offesi e che sono indignati, alle forze politiche e sociali, ai movimenti e ai comitati», perchè partecipino - giovedi sera, alle 19 - ad una «fiaccolata per il riscatto di Roma e del Lazio e per chiedere le dimissioni di Renata Polverini e lo scioglimento del Consiglio Regionale del Lazio».
CONSIGLIO A RISCHIO - Domenica sera i 14 consiglieri del Pd hanno firmato le loro dimissioni irrevocabili - scelta adottata anche dai 5 consiglieri dell’Idv - per accelerare lo scioglimento del Consiglio regionale. Si sono dimessi anche i consiglieri di Sel (due), Federazione della Sinistra e Lista Civica dei Cittadini, mentre l’unico Verde, Angelo Bonelli, ha confermato la disponibilità a lasciare. Il governatore del Lazio ha così spiegato la decisione di recarsi a Palazzo Chigi: «Ho chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, un breve incontro per informarlo della situazione che si è verificata in Regione; mi sembrava corretto farlo, considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese».
IL NODO DEI CONSIGLIERI UDC - Dopo che per tutta la serata si erano rincorse voci di dimissioni è arrivata una nota dei capigruppo della maggioranza della Regione Lazio, compresi Udc e Mpa in cui si legge: «La maggioranza è orgogliosamente al fianco di una presidente di Regione onesta e determinata, incitandola a proseguire nell’incisiva azione di governo fin qui svolta».
Decisiva diventa a questo punto la posizione dei consiglieri Udc. Mentre il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione aveva dichiarato che i consiglierei centristi «farebbero bene a lasciare», il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, dopo aver difeso a spada tratta l’esperienza di governo dell’amministrazione Polverini, domenica sera ha lasciato trasparire su Twitter una crescente freddezza: «Correttezza impone - ha detto - che si decida con gli amici laziali. Pensando ai nostri elettori e all’Italia che vogliamo costruire».
ALEMANNO CHOC - E mentre l’ex capogruppo Pdl in Regone Franco Fiorito, indagato per la sparizione dei fondi del partito, dichiara a La7 di non sentirsi un ladro, lo scandalo non lascia indifferente nemmeno Gianni Alemanno, che domenica è intervenuto nel dibattito sul caso Lazio con un videomessaggio choc: «Sono giorni molto amari per tutta la politica e in particolare per il centrodestra. Ci sono immagini bruttissime, titoli sui giornali... C’è una sorta di separazione incredibile tra la politica e il Paese... Credo ci voglia un azzeramento totale all’interno del centrodestra», ha detto il sindaco di Roma sul suo blog «Alemanno 2.0», che ha commentato indirettamente lo scandalo dei fondi Pdl spariti alla Regione Lazio e delle «spese allegre» di consiglieri ed ex capogruppo, parlando anche del caso di Tangemtopoli nel 1992.
Il sindaco di Roma sul suo blog Alemanno 2.0Il sindaco di Roma sul suo blog Alemanno 2.0
NO A UNA NUOVA TANGENTOPOLI - La conclusione? «Tutti dobbiamo fare un’analisi profonda e rapida per trovare noi una strada per il centrodestra, perchè così non può continuare, e in generale il sistema parlamento deve fare poche riforme efficaci che riconsegnino la politica agli italiani. Non possiamo vedere anche oggi un nuovo 1992 (ndr. l’anno dello scandalo Tangentopoli). Dobbiamo dare un messaggio vero al Paese perchè senza politica non si salva, si salva con la politica buona. Per fare questo bisogna fare un ragionamento che porti a cambiamenti veri effettivi e radicali».

REPUBBLICA.IT - MONTI
ROMA - "Grazie all’azione di questi mesi l’Italia si è tolta dalla lista dei paesi che rappresentavano un problema per la stabilità dell’area euro", ha esordito così il premier Mario Monti aprendo insieme al segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) José Ángel Gurría, la conferenza internazionale sulle riforme strutturali in Italia.
Secondo il premier il 2013 sarà un anno in crescita, nonostante "il motore dell’economia si avvierà lentamente". Una nota positiva, aiutata dalla cooperazione dei partiti politici e dai cittadini: "Gli italiani, pur sottoposti a un trattamento molto incisivo e pesante di misure, stanno dimostrando di non essere particolarmente ostili a chi ha dovuto persuaderli che fossero nel loro interesse di lungo periodo".
Corruzione. Un passaggio importante dell’intervento del premier è dedicato alla corruzione, freno alla crescita del Paese: "Se le liberalizzazioni hanno portato il Paese a una media simile o superiore a quella dei Paesi Ocse, la percezione delle difficoltà dalle aziende è ancora alta. L’Ocse inoltre ha posto l’accento sulla trasparenza del settore pubblico: in Italia il livello di corruzione è superiore a quello della media Ocse", ha affermato il premier che ha aggiunto: "C’è un’inerzia comprensibile ma non scusabile da alcune parti politiche" nel portare a termine
il ddl anticorruzione che comunque il governo vuole portare "avanti" inserito "dentro un pacchetto equilibrato" di provvedimenti sulla giustizia.
Pil. Nella nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza per il 2013 è previsto un -0,2% per il Pil, ma Monti ha spiegato: "Si tratta della media d’anno, ma nelle nostre previsioni l’andamento dell’economia sarà ascendente nel corso del 2013, per questo parliamo di crescita". Anche il segretario Ocse ha confermato che "l’azione realizzata in questi mesi produrrà nei prossimi 10 anni un aumento di 4 punti percentuali del Pil". Tuttavia è troppo presto per "abbandonare il rigore. Quello va sempre mantenuto". Ma adesso "se vogliamo uscire dalla crisi bisogna guardare all’andamento della competitività delle imprese e aumentare la produttività", ha continuato il presidente del Consiglio.
Candidatura. Monti ha ribadito di non essere intenzionato a ricandidarsi alla guida del governo. Ma ha smentito il cosiddetto ’teorema Juncker’ che recita: "Chi fa le riforme strutturali lo fa per il bene del suo Paese ma poi perde le elezioni". Un teorema fragile e che comunque, ha sottolineato il premier, non si deve "applicare in alcun senso a noi".
Parti sociali. "Chiedo alle parti sociali di saper guardare, come hanno fatto in tante fasi della vita italiana, in modo coraggioso", ha detto Monti, aggiungendo che la questione della competitività deve essere "il tema al centro dei rinnovi contrattuali".
Reti familiari. "L’Italia è uno tra i Paesi osservati dall’Ocse caratterizzato da un’alta immobilità sociale: i figli rimangono nella stessa categoria sociale dei genitori, rimangono in casa con i genitori, e spesso finiscono per fare lo stesso lavoro dei loro genitori". Per il presidente del Consiglio si tratta di un "aspetto rilevante sotto il profilo dell’efficienza e della crescita di un sistema". "Abbiamo sempre cercato di tenere ben presenti, nella nostra azione, le esigenze dei giovani e degli outsider", ha detto il premier.
Disuguaglianze. Scambio di battute alla fine della conferenza tra Monti e Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, sulla difficoltà di quest’ultimo a pronunciare la parola ’disuguaglianze’. "Ridurre le disuguaglianze è difficile da pronunciare e da mettere in pratica", ha scherzato il presidente del Consiglio.
(24 settembre 2012)

LA DIRETTA DI REPUBBLICA
La settimana politica decisiva per la Regione Lazio si apre con la riunione dei capigruppo. Convocato il Consiglio per mercoledì, e lì si discuterà la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti della presidente Polverini. Una prima svolta potrebbe arrivare domani: il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa ha riunito alle 11 l’ufficio politico del partito per assumere una decisione definitiva sulla situazione politica della Regione. I dimissionari del Pd, insieme a Idv e Sel, hanno lanciato una fiaccolata per chiedere le dimissioni della governatrice: ora le firme sono a quota 26 e per arrivare allo scioglimento del Consiglio ne mancano all’appello dieci. Ieri è stata un’altra giornata convulsa della Regione Lazio terminata con Renata Polverini a consulto dal premier, Mario Monti, mentre continuavano a rincorrersi nuove voci sulle possibili dimissioni. E sempre ieri la mossa un po’ a sorpresa del sindaco Alemanno che ha rilanciato un "azzeramento totale del centrodestra per rifondarlo".



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19.56 Polverini "dimissioni irrevocabili"
Polverini: dimissioni irrevocabili da presidente: "Comunico soltanto stasera ciò che avevo comunicato a Napolitano e Monti ieri, la mia decisione irrevocabile di dimettermi da presidente regione Lazio". Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa al residence Ripetta. E continua: "Con il blocco della mia azione riformatrice ci saranno gravi ripercussioni sul paese: abbiamo fatto 5 miliardi di tagli perché lo volevamo e perché abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni"

ore 19.33 Polverini si dimette
La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha comunicato le sue dimissioni. La governatrice lo ha detto ai capigruppo di maggioranza e a tutti i suoi fedelissimi convocati nella sede della fondazione città nuove. Alla riunione, che dura da ore, sta partecipando il coordinatore del Pdl, Denis Verdini. A breve ci sarà conferenza stampa. La presidente sta andando in via di Ripetta per incontrare la stampa.

ore 19.27 Storace: "Si fanno soggiogare dalla propaganda"
"Una banda di cacasotto si fa soggiogare dalla propaganda. Ridicolo". E’ quanto dichiara Francesco Storace, capogruppo de La destra in Regione Lazio.

ore 19,20. Casini: "Polverini lasci, si sciolga il Consiglio e si voti con le Politiche"
"Domani mattina faremo una riunione. Ma il mio giudizio è che dopo il marcio che è emerso, con la cupola che è venuta fuori, qualcosa di schifoso, bisogna restituire la parola ai cittadini - dice Casini in diretta al Tg3 - io mi auguro che il presidente Polverini faccia un gesto di dignità e ridia la parola ai cittadini laziali". "Mi auguro - puntualizza ancora il leader Udc - che la presidente capisca che con la marea di fango che si è alzata bisogna far tornare la parola agli elettori. Ho operato in queste ore perché venga maturata una scelta di dignità che sarebbe apprezzata anche da chi ha votato Polverini"

19.00 Ex fidanzata Fiorito: "In Regione nessuno pulito"
"Non ce n’è uno pulito". Questo il giudizio di Samantha Reali, l’ex fidanzata di Franco Fiorito, sul consiglio regionale del Lazio. "Della Pisana non mi piaceva nulla - prosegue - ogni volta che andavo lì, volevo scappare. Oggi provo tanta rabbia per essere coinvolta in una cosa di cui non so nulla".

ore 18.44: Polverini pronta alla dimissioni
Renata Polverini è pronta a dimettersi. La decisione dopo gli sviluppi che rendono concreto il raggiungimento dei 36 consiglieri dimissionari, con il braccio di ferro nell’Udc, che potrebbe ritirare la fiducia dei suoi consiglieri, quello di Fli che si è dimesso e quello dell’Api che ha dato la sua disponibilità.

ore 18.42 Legambiente: i consiglieri regionali si dimettano
"In queste ore di scandalo per la Regione Lazio, le dimissioni dei consiglieri sono l’unico atto concreto che può restituire quella dignità fondamentale per l’istituzione e la politica - afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - Nello scandalo per i fondi ai partiti nella Regione Lazio da un lato ci sono dei reati, sui quali la giustizia farà il suo corso per denunciare auto, vacanze e cose assurde e illegali, ma dall’altro c’è qualcosa di più, perché anche i fondi spesi in modo diciamo "regolare" gridano vendetta, per l’immenso fiume di denaro, ancor di più tenendo conto della crisi che stiamo attraversando. In questo contesto, è ovvio che agli occhi dei cittadini è totale la delegittimazione per chi governa. E se non saranno i consiglieri a trovare i numeri, allora è bene che sia la Presidente Polverini a prendere atto della situazione e staccare la spina".

ore 18.35 Radicali, in 90mila chiedono subito l’anagrafe eletti
"Viaggia verso le 100.000 sottoscrizioni l’appello promosso da Avaaz, la più grande comunità al mondo di attivismo su internet, che chiede alla presidente Polverini di mantenere le promesse elettorali e di trasformare la Regione in una casa di vetro attraverso l’approvazione dell’anagrafe degli eletti e dei nominati così come proposta dal gruppo Radicale in Consiglio regionale". E’ quanto affermano i consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo.

ore 18.26 Ignazio Marino: "Casini ritiri appoggio alla giunta, dimissioni di tutti e ritorno al voto"
"Serve un segnale chiaro da parte dell’Udc. Rispetto Pierferdinando Casini ma in questa vicenda sia coerente, ritirando l’appoggio alla giunta di Renata Polverini.
Non si può stare con il governo di Mario Monti, quello della spending review e della lotta all’evasione fiscale, e permettere a questa classe dirigente regionale di continuare a guidare la regione lazio - dice Ignazio Marino - Io penso che ci sia una sola soluzione: le dimissioni di tutti e il ritorno al voto lasciando ai cittadini che hanno pagato due volte, con le loro tasse e con l’assenza dei servizi, l’opportunità di punire i colpevoli".

ore 18.25 Bindi (Pd): "Restituire dignità e credibilità a democrazia"
"Hanno fatto bene i consiglieri regionali del Pd del Lazio a rassegnare le dimissioni - afferma Rosy Bindi, presidente dell’assemblea nazionale del Partito Democratico - Noi possiamo rivendicare un’idea di politica che faccia leva sulla partecipazione, la sobrietà, la legalità e le competenze. Ci aspettiamo che i partiti regionali e i gruppi consiliari del Pd siano fin d’ora in prima linea nell’assumere iniziative sulla trasparenza che anticipino gli interventi della magistratura ordinaria e contabile".

ore 18.24 Alleanza per l’Italia: "La Polverini si dimetta e si azzeri il consiglio".
"Andare senza alcun indugio all’azzeramento del consiglio regionale del lazio e dell’esperienza dimostratasi fallimentare della guida della regione da parte di Renata Polverini". Lo afferma il coordinatore regionale di Alleanza per l’Italia, Luca Danese. "Riteniamo che sia necessario sottoscrivere la mozione di sfiducia che verrà votata dal consiglio regionale".

ore 18.19 Il consigliere Francesco Pasquali (Fli) si dimette
Il capogruppo alla Regione Lazio Francesco Pasquali ha firmato la lettera di dimissioni dal consiglio regionale del Lazio. E’ l’unico consigliere in quota Fli.

ore 18.14 Gasbarra (Pd): "Solo gli stolti pensano di poter opporsi al cambiamento"
"E’ un momento storico per Roma, per i cittadini e per il Lazio intero. Quando soffia il vento del cambiamento gli stolti alzano i muri, i saggi costruiscono mulini. Il Pd deve costruire alti i suoi mulini e deve lasciare la destra dentro le sua mura. Andiamo al voto, la Regione e i cittadini non possono più sopportare tutto questo che è oltre ogni immaginazione". Lo ha detto il segretario del Pd Lazio al termine della direzione regione che ne ha approvato la relazione.

ore 18.10 Polverini diserta appuntamento, spettro dimissioni
L’unico appuntamento della giornata previsto per le 18 al Campidoglio lo ha disertato all’ultimo momento. Per Renata Polverini una nuova giornata di passione e le voci di dimissioni si fanno più insistenti. Era attesa alla terrazza Caffarelli per il premio ’Anima’, per il sociale nei valori di impresa, associazione no profit promossa da Unindustria, ma non parteciperà alla manifestazione.

ore 18.00 Pd, subito al voto, ok a linea Gasbarra
La direzione regionale del Pd, riunita nella sede nazionale a Sant’Andrea delle Fratte in un’assemblea molto affollata, ha approvato all’unanimità la relazione del segretario del partito regionale Enrico Gasbarra in cui si sottolinea "la scelta coraggiosa delle dimissioni da parte dei consiglieri regionali" e "la necessità di andare subito a nuove elezioni".

ore 17,50 Udc, spuntano le dimissioni "differite" Da una parte esponenti di vertice dell’Udc nazionale che fanno pressione per le dimissioni dei loro consiglieri sul caso Fiorito. Dall’altra parte esponenti regionali intenzionati a gestire in prima persona una sorfta di "ripulitura" dei conti alla Pisana. Spunta così l’ultima ipotesi: le dimissioni ’differite’, ovvero un impegno scritto dei consiglieri regionali a dimettersi, ma solo dopo l’ok all’intero piano tagli.

ore 17.26 Cardinale Bagnasco: "Delusione per la corruzione nelle Regioni"
Lo scandalo che ha travolto il Pdl nel Lazio colpisce in modo particolare la sensibilità dei vescovi italiani che a Roma e alle sue realtà guardano sempre con rispetto. "Dispiace molto - ha detto il cardinale Angelo Bagnasco - che anche dalle Regioni stia emergendo un reticolo di corruttele e di scandali, inducendo a pensare che il sospirato decentramento dello Stato in non pochi casi coincide con una zavorra inaccettabile".

ore 17.10 Fiorito: "Se sciolgono il consiglio mi ricandido"
"Se sciolgono il consiglio regionale mi ricandido. Non vedo perché non dovrei.
Non appena avrò dimostrato la mia innocenza in questi fatti sarà più semplice" E’ quanto dichiarato dall’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Francesco Fiorito.

ore 17.05 Napoli (Pdl): "Polverini approvi i tagli e si dimetta"
"La Polverini attenda l’approvazione dei tagli annunciati al bilancio della Regione e poi si dimetta". E’ la soluzione indicata dal vice presidente dei deputati del PdL, Osvaldo Napoli come la migliore per avviare una "pulizia incisiva". E aggiunge: "Un simile atto aiuterebbe quella pulizia radicale nel partito così da presentarci al giudizio degli elettori dopo aver buttato a mare tanta zavorra. Sarebbe anche il modo più veloce per rinnovare una classe dirigente sulla base di criteri più seri e selettivi che non siano l’anagrafe o la gradevolezza dell’aspetto".

ore 16.48 De Luca (Udc): "Polverini ha sbagliato, deve dimettersi"
"Non credo che il destino della Regione Lazio dipenda dall’Udc ma da errori fatti come quello della Polverini che non si è dimessa da subito. Non credo che ci siano oggettivamente le condizioni perché la giunta Polverini possa proseguire - ha detto il consigliere capitolino Udc, Pasquale De Luca - Mi auguro che il gruppo Udc della Pisana esca fuori dalla giunta perché altrimenti rischia, come partito, di essere coinvolto in qualcosa che invece non lo riguarda assolutamente. Ha fatto male a non farlo da subito la presidente Polverini ma ora è costretta a dimettersi".

ore 16.44 Rutelli: "Esperienza Polverini va chiusa"
’’Alla Regione Lazio abbiamo condotto in questi anni un’opposizione costruttiva. Ora da costruire mi sembra sia rimasto ben poco - ha osservato Francesco Rutelli, leader dell’Ap - Lo dico con rammarico ma noi siamo per concludere l’esperienza della presidente Polverini che non ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissa".

ore 16.39 Taormina: "Escluso coinvolgimento di Fiorito"
"E’ andata molto bene - ha commentato il penalista Carlo Taormina - Abbiamo escluso il coinvolgimento di Fiorito nella falsificazione delle fatture di Battistoni pubblicate on line. Abbiamo inoltre ricostruito tutti i passaggi per chiarire la vicenda e tentare di individuare i responsabili delle falsificazioni delle fatture. Inoltre abbiamo anche confrontato tali documenti con quanto presentato alla Procura della capitale, confermando così la nostra tesi".

ore 16.24 Concluso interrogatorio Fiorito a Viterbo
Si è concluso dopo circa quattro l’interrogatorio dell’ex capogruppo Pdl alla Pisana Franco Fiorito, sentito negli uffici della Procura di Viterbo dal procuratore Alberto Pazienti e dal sostituto Massimiliano Siddi. E’ stato sentito come indagato in procedimento connesso, ossia quello portato avanti dalla Procura di Roma, e pertanto con l’assistenza del suo avvocato Carlo Taormina. L’atto istruttorio si inserisce nell’ambito dell’inchiesta su fatture false pubblicate su un quotidiano on line con cui si cercava di screditare il consigliere Francesco Battistoni.

ore 16. 29 Rotondi: "Via 20 regioni, meglio solo 3"
"Non basta rinnovare il Pdl, serve una svolta nelle riforme. Tanto per cominciare: via le venti regioni, meglio la Padania e due regioni, una al centro e una al Sud’’, ha postato su Twitter l’ex ministro e parlamentare pidiellino, Gianfranco Rotondi.

ore 16.16 Fiorito: "Se sciolgono il Consiglio io mi ricandido"
"Se sciolgono il Consiglio regionale mi ricandido. Non vedo perché non dovrei. Non appena avrò dimostrato la mia innocenza in questi fatti sarà più semplice". E’ quanto dichiarato a Tgcom24 dall’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Francesco Fiorito.

ore 16 Scuola del Lazio: "Regione ci paghi con i soldi di Fiorito"
Le scuole del Lazio che vantano crediti per centinaia di migliaia di euro con la Regione per "progetti svolti e mai pagati chiedono di utilizzare i fondi che l’ex capogruppo Pdl Franco Fiorito ha promesso di restituire". Lo fanno con una lettera alla governatrice Renata Polverini firmata dal presidente dei presidi romani e del Lazio, Mario Rusconi, alla guida della sezione regionale dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola (Anp)

ore 15.44 Cicchitto: "Pd ridicolo"
"Renata Polverini realizzi il suo impegno innanzitutto per il taglio deciso dei fondi in Consiglio regionale - ha commentato Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera - Per quanto riguarda la posizione del Pd, essa rischia di essere ridicola visto che per circa 3 anni il gruppo del Partito democratico ha condiviso tutte le decisioni riguardanti l’assegnazione di maggiori risorse ai gruppi regionali".

ore 15.20 Polverini ad Alfano: "Non mi faccio umiliare"
"La misura è colma. Non ci sto a farmi sparare addosso, a farmi umiliare, per colpe che non ho". Renata Polverini è al capolinea. E lo avrebbe detto chiaro e tondo, secondo quanto raccontano alla Dire fonti del Pdl, al segretario del partito Angelino Alfano. Quello che, nelle intenzioni dell’ex Guardasigilli, sarebbe dovuto essere un chiarimento, il primo faccia a faccia dopo giorni caldissimi, è invece stato uno sfogo amaro e risentito dalla governatrice del Lazio. L’avventura di Renata Polverini alla Regione Lazio starebbe dunque per concludersi. All’incontro con Alfano erano presenti anche Fabrizio Cicchitto e Gianni Letta. L’ex sottosegretario, però, ha abbandonato la stanza della riunione dopo pochi minuti. Ha preferito restare in silenzio. A fronteggiare l’ex segretaria dell’Ugl sono quindi rimasti Alfano e Cicchitto. Ma anche loro hanno potuto poco, fuorché ascoltare tutta l’amarezza che la governatrice ha voluto condividere. Uscita dalla riunione, scura in volto, Polverini ha lasciato palazzo Montecitorio. Dal Pdl dicono che Alfano l’abbia convinta ad attendere ancora qualche ora. Un giorno o due nella migliore delle ipotesi.

ore 15.04 Procuratore Viterbo: "Tante fatture false"
"Almeno 6 fatture sono completamente false e non sono state mai liquidate dal gruppo regionale del Pdl. Numerose altre, invece, hanno gli importi fortemente aumentati ma sono state liquidate per la somma originale e non per quella gonfiata". Lo riferisce il procuratore di Viterbo sull’interrogatorio di Fiorito.

ore 15.02 Nel pomeriggio riunione consiglieri regionali Udc
Riunione dei consiglieri regionali dell’Udc del Lazio, nel pomeriggio, dopo la bufera sul caso dei fondi Pdl e le dimissioni annunciate dall’opposizione, pronta a chiedere lo scioglimento dell’aula. Si riuniranno per fare il punto della situazione anche in vista dell’Ufficio politico del partito convocato per domani mattina. Non basta il passo indietro dei partiti di opposizione, sono trentasei le adesioni necessarie per far cadere la maggioranza: per questo ora gli occhi sono puntati sui centristi da cui a questo punto dipende il futuro della giunta. Ma anche nell’Udc le posizioni sono diverse, e anche per questo i consiglieri regionali si confronteranno.

ore 14.56 Tra atti pm lettera consiglieri Pdl a Fiorito
Tra le carte dell’inchiesta sulla gestione dei fondi Pdl alla Pisana spunta una lettera ricevuta dall’ex capogruppo Franco Fiorito, ora indagato per peculato, in cui consiglieri regionali dello stesso partito chiedevano una riunione. La missiva è stata consegnata alla Procura dai legali di Francesco Battistoni, gli avvocati Enrico Valentini e Pier Francesco Bruno, ed è datata 18 luglio. In quello stesso giorno Fiorito inviò a sua volta la lettera ai compagni di partito alla Pisana (indirizzata per conoscenza anche al presidente della Regione Renata Polverini) in cui annunciava controlli per verificare le spese sostenute e l’ autenticità delle relative ricevute giustificative. Secondo i legali di Battistoni sarebbe una risposta a quella dello stesso giorno sottoscritta da dodici consiglieri regionali del Pdl. "Con la presente - si legge nella missiva dei consiglieri - si richiede con urgenza, non oltre la seduta del Consiglio regionale in programma per la prossima settimana, la convocazione di una riunione del gruppo per stabilire la linea politica e organizzativa". Il 24 luglio poi Fiorito fu sostituito al vertice del gruppo Pdl alla Pisana dal Battistoni.

ore 14.54 Capigruppo rinvia discussione su commissioni
La conferenza dei capigruppo della Regione Lazio, che si è tenuta oggi alla Pisana, avrebbe dovuto discutere, come annunciato venerdì dal presidente del Consiglio Regionale Mario Abruzzese, dell’abolizione dei monogruppi consiliari e della nomina delle commissioni permanenti ridotte da 16 a 8. Le decisioni relative a questi temi, si apprende da fonti della Pisana, sono state rimandate però alla prossima seduta del Consiglio. Seduta che, secondo quanto stabilito nella riunione di oggi, si terrà mercoledì 26 settembre e in cui si discuterà la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti della governatrice Polverini.

ore 14.52 Gasparri: "Polverini non deve dimettersi"
"Renata Polverini non deve dimettersi, ma piuttosto deve attuare quella ’bonifica’ pubblicamente annunciata alcuni giorni fa nell’aula del Consiglio regionale del Lazio. Il suo impegno per azzerare i fondi a favore dei gruppi deve andare avanti. Chi oggi ne chiede le dimissioni lo fa solo per mantenere in piedi un sistema cui non può ritenersi estraneo. Il Popolo della Libertà perciò è al fianco della Polverini e sostiene il suo piano di rinnovamento, nella convinzione che le dimissioni rappresenterebbero una resa sulla strada del risanamento della Regione". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

ore 14.51 Consiglieri citati dal Codacons al Tar
I consiglieri della Regione Lazio Mario Abbruzzese, Raffaele D’Ambrosio, Gianfranco Gatti, Claudio Bucci, Isabella Rauti e Bruno Astorre, nonché i funzionari Nazzareno Cecinelli e Maurizio Stracuzzi e la stessa Regione, verranno citati oggi dal Codacons davanti al Tar del Lazio, al fine di ottenere dai singoli soggetti la restituzione di 14 milioni di euro spesi in feste e festini. ’’Si tratta di soldi sottratti ai servizi sanitari e sociali, e quindi strappati ad ospedali, pazienti, fasce deboli della società e più in generale agli utenti residenti nel Lazio - spiega il presidente Carlo Rienzi - Tale azione è possibile in base all’art. 28 della Costituzione che afferma che ’I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti’. I consiglieri e i funzionari della Regione "che - scrive il Codacons - hanno permesso lo sperpero dei soldi pubblici, saranno chiamati a rispondere degli ammanchi direttamente con i loro beni personali".

ore 14.43 Polverini pronta a lasciare. Alfano guadagna tempo
Determinata a dimettersi dalla presidenza della Regione Lazio. Poi l’incontro con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, alla Camera, presente per alcuni minuti anche Gianni Letta, e Renata Polverini si sarebbe lasciata persuadere a tornare per ora sui suoi passi, almeno finché il piano generale di tagli da lei stessa predisposto non sarà defintivamente approvato in regione. Secondo quanto si apprende da fonti pidielline, Polverini già ieri al premier Monti aveva espresso i suoi dubbi e la tentazione di rassegnare le dimissioni. Poi, una telefontata serale con Silvio Berlusconi, durante la quale l’ex premier era tornato a chiederle di non fare passi affrettati e non far precipitare la situazione. Ma la governatrice - anche alla luce della richiesta di sfiducia da parte dell’opposione e dei tentennamenti dell’Udc - questa mattina sarebbe tornata a manifestare con i suoi e con il Pdl la volontà di lasciare. Da qui, viene spiegato, l’incontro con Alfano che, almeno per il momento, avrebbe ’guadagnato’ tempo e ottenuto il risultato di evitare dimissioni imminenti.

ore 14.41 Procuratore Viterbo: "Fatture gonfiate per faida Pdl"
"La falsificazione delle fatture potrebbe rientrare nella faida in corso nel Pdl viterbese, dalla quale è già scaturita un’inchiesta per corruzione e tentata estorsione - ha riferito il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti - Non credo possano esserci altri collegamenti con l’inchiesta in corso’’. Secondo il procuratore capo di Viterbo alcune fatture ’’sono state grossolanamente falsificate’’. Dall’interrogatorio di oggi potrebbe aggravarsi la posizione di Fiorito o quella di Battistoni.

ore 14.33 Fiorito a pm: "Da gruppo fatture corrette"
"Non ho idea di chi possa aver gonfiato o alterato le fatture: dal gruppo Pdl sono uscite con gli importi reali’’. E’ quanto ha dichiarato Franco Fiorito ai pm di Viterbo. Lo ha reso noto il procuratore capo Alberto Pazienti.

ore 14.22 Terminato incontro Polverini-Alfano. Nessun commento della governatrice
Dopo circa 40 minuti è terminato l’incontro fra il segretario del Pdl, Angelio Alfano, e il governatore Renata Polverini. Il presidente della Regione Lazio ha percorso buona parte dei corridoi di Montecitorio senza rispondere alle domande dei cronisti che le chiedevano se fossero vere le voci delle sue dimissioni.

ore 14.09 Incontro Polverini-Alfano per discutere sulla situazione in Regione
Oggetto dell’incontro la difficile situazione politica che si è creata alla Regione Lazio dopo che ieri i consiglieri di Pd-Idv-Fds-Sel-Lista Civica-Socialisti e Verdi hanno firmato le dimissioni. Sempre ieri Renata Polverini era stata ricevuta dal presidente del Consiglio Mario Monti per esporgli la delicata situazione.

ore 14.03 Storace: "Polverini è pulita. Da opposizione nessuna dimissione"
"Qui l’opposizione dice alla Polverini, che non è indagata, di dimettersi. Ma hanno fatto la stessa cosa loro in Lombardia dove c’è Penati, in Emilia dove c’è Errani e in Puglia dove c’è Vendola? Chi vogliono prendere in giro?". Lo ha detto il capogruppo de La Destra, Francesco Storace, al termine della conferenza dei capigruppo. "Uno che parla di guerriglia istituzionale, quell’altro che parla di compravendita. Allora vuol dire che sono impazziti - ha aggiunto - Perché qui non ci stanno tangenti, ma una presidente pulita, onesta e determinata. Le firme dei dimissionari? Vediamo se ci sono perché per ora non hanno presentato niente. Abbiamo chiesto esplicitamente di visionarle: se le presentano ne prendiamo atto, e subentreranno i primi dei non eletti’’.

ore 13.55 Incontro Polverini-Alfano, c’è anche Letta e Cicchitto
All’incontro ha preso parte per i primi minuti anche l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che è stato visto uscire poco fa dalla stanza in cui è in corso la riunione tra Alfano e Polverini. Tra i presenti anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto

ore 13.48 Polverini da Alfano a Montecitorio
La presidente della Regione Lazio Renata Polverini è arrivata da circa un quarto d’ora a Montecitorio, dove sta incontrando il segretario del Pdl Angelino Alfano.

ore 13.33 Fds: "Manifestazioni popolari per tornare alle urne"
"La crisi morale e politica in cui la Regione Lazio sta sprofondando può avere un solo epilogo: si torni alle urne. Non è pensabile che tutto resti come prima e si riprenda il tran tran di politiche antipopolari come nulla fosse successo. Questo necessario obiettivo non può essere lasciato alle manovre di palazzo o alla disponibilità dei consiglieri dell’opposizione che hanno annunciato le dimissioni. Come Federazione della Sinistra chiamiamo tutte le forze sane della società romana a promuovere manifestazioni popolari nella capitale e in tutta la regione per chiedere le dimissioni immediate della presidente Polverini e lo scioglimento del Consiglio regionale ed aprire, con la mobilitazione dal basso, e con il voto, una nuova stagione amministrativa", hanno dichiarato il portavoce della Federazione della Sinistra di Roma, Fabio Alberti e i consiglieri regionali Fds Fabio Nobile e Ivano Peduzzi.

ore 13.22 Pedica (Idv): "Udc stacchi la spina"
"L’Udc non perda altro tempo. Se ha deciso di scaricare la Polverini lo faccia subito, stacchi la spina subito. Perché aspettare un altro giorno? Forse sta ancora cercando di alzare la posta con la governatrice? - ha attaccato il senatore dell’Idv Stefano Pedica - Oramai è chiaro che il destino della Polverini è nelle mani dell’Udc. I centristi sono diventati l’ago della bilancia in una situazione che la governatrice avrebbe già dovuto chiudere. Se la Polverini avesse deciso di dimettersi una settimana fa almeno avrebbe potuto salvare la faccia. Dilatando i tempi, invece, ha finito per compromettere definitivamente la sua immagine. E a poco servono le difese d’ufficio del suo amico Storace, che non riesce a rassegnarsi all’idea di non poter prendere il posto di Abbruzzese alla Pisana".

ore 13.16 Mercoledì consiglio su mozione sfiducia Polverini
Mercoledì alle 11.30 è stato convocato un Consiglio regionale con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione nei confronti della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. "Abbiamo ottenuto ciò che volevamo", ha detto il vicecapogruppo del Pd, Claudio Moscardelli, uscendo dalla conferenza dei capigruppo.

ore 13.15 Alemanno: "Su azzeramento Pdl ci saranno sorprese"
"Sull’azzeramento del centrodestra dirò altre cose nei prossimi giorni. Ci saranno delle sorprese e non ve le voglio levare, ha detto il sindaco Gianni Alemanno rispondendo ai giornalisti.

ore 13.12 Pd, Idv e Sel "Venerdì fiaccolata per chiedere le dimissioni della Polverini"
"Facciamo appello ai cittadini che si sentono offesi e che sono indignati, alle forze politiche e sociali, ai movimenti e ai comitati rispetto a ciò che sta accadendo alla Regione Lazio. Alle giuste dimissioni dei consiglieri del centrosinistra va affiancata una forte mobilitazione. Venerdì sera, alle 19, in via Rosa Raimondi Garibaldi, mobilitiamoci tutti per una fiaccolata per il riscatto di Roma e del Lazio e per chiedere le dimissioni di Renata Polverini e lo scioglimento del Consiglio regionale del Lazio", fanno sapere Marco Miccoli, segretario del Pd Roma, Roberto Soldà, segretario romano dell’Idv, Giancarlo Torricelli, segretario di Roma e Provincia di Sel e Atlantide Di Tommaso, segretario romano dei Socialisti.

ore 13 Polverini lascia la sua abitazione
Il presidente della Regione, Renata Polverini, ha appena lasciato la sua abitazione di San Saba. Il governatore si è infilata velocemente in macchina e non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

ore 12.55 Buttiglione: "I consiglieri regionali Udc si devono dimettere"
"Pur non avendo nessuna responsabilità in questo scandalo, i consiglieri dell’Udc della Regione Lazio dovrebbero dimettersi’’. Intervistato da Radio Città Futura, il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione rilancia la sua richiesta di dimissioni ai consiglieri del suo partito . ’’Non è facile chiedere a chi non ha colpe, a chi ha lavorato bene ti devi dimettere. Ma non basta più dire io sono bravo, non ho colpe; è ora di voltare pagina’’.

ore 12.52 Fiorito interrogato a Viterbo: "Sono qui come testimone"
Le denunce sulle presunte fatture false pagate dal gruppo Pdl alla Regione Lazio, per le quali è in corso l’interrogatorio di Fiorito che ha detto "Sono qui come testimone", sono state presentate dal consigliere regionale Francesco Battistoni e da due società viterbesi che hanno avuto rapporti commerciali con lo stesso gruppo. Le tre denunce sono confluite nel fascicolo relativo all’inchiesta che vede indagati per corruzione e tentata estorsione l’assessore regionale all’Agricoltura, Angela Birindelli e due giornalisti viterbesi, l’ex direttore dell’Opinione, Paolo Giallorenzo, e la collega Viviana Tartaglini. Anche questa inchiesta, attualmente in corso di proroga delle indagini, era scaturita da un esposto di Battistoni: secondo l’ex capogruppo Pdl, l’assessore Birindelli avrebbe acquistato 18 mila euro di inserzioni pubblicitarie sull’Opinione affinché il giornale attaccasse sistematicamente lo stesso Battistoni. E’ probabile che tra i due episodi il pm abbia individuato delle connessioni. Fiorito viene interrogato per ’reato connesso’ come testimone.

ore 12.45 Battistoni denuncia Fiorito per diffamazione
Sale il tono dello scontro tra gli ex capogruppo alla Regione Lazio, Franco Fiorito e Francesco Battistoni. Quest’ultimo passa all’attacco attraverso i suoi legali, gli avvocati Enrico Valentini e Pier Francesco Bruno, e annuncia una querela per diffamazione contro l’ex sindaco di Anagni. ’’Abbiamo ricevuto mandato dal nostro assistito – spiegano – per tutelare in tutte le sede la sua onorabilità. A breve depositeremo in Procura a Roma la denuncia’’. La decisione di Battistoni è legata alle ultime affermazioni fatte da Fiorito con le quali gli lancia pesanti accuse in merito alle spese effettuate con i soldi del gruppo consiliare del Popolo della Libertà. ’’Abbiamo già ampio materiale per la denuncia - concludono i penalisti - ma siamo costretti ad integrarlo continuamente alla luce delle continue esternazioni di Fiorito’’.

ore 12.43 Ciocchetti (Udc): "Non ci dimettiamo"
"L’Udc ha espresso nelle sedi opportune che la linea è quella espressa dal gruppo consiliare e dal partito del Lazio. Noi siamo in maggioranza e abbiamo condiviso le scelte programmatiche della Polverini. Non ci dimettiamo. Questa è una vicenda montata mediaticamente che tende a non colpire i veri responsabili e che vuol fare di tutta un’erba un fascio", ha spiegato il vicepresidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti, a Teleradiostereo 92.7. "Qui - ha aggiunto - si pretende di sciogliere il Consiglio regionale senza attuare le riforme che noi vogliamo fare ovvero ridurre il numero dei consiglieri da 70 a 50, l’anagrafe degli eletti, giustamente voluta dai radicali, rivedere il sistema dei vitalizi passando al sistema contributivo. Siamo l’unica regione d’Italia ad aver azzerato tutti i fondi ai gruppi consiliari. Chi vuole lo scioglimento immediato del consiglio si assume la responsabilità di non fare tutte queste riforme". Ciocchetti spiega quindi: "Noi dobbiamo andare avanti e fare i tagli. Cesa e Casini sono preoccupati ma appoggiano la nostra linea. Nell’Udc ci sono posizioni diverse, penso a Buttiglione e a Pezzotta. Domani nell’ufficio politico assumeremo una posizione unitaria".

ore 12.32. Nieri (Sel): "Polverini via o guerriglia istituzionale"
"Se il presidente Polverini rimane mezz’ora in più, deve sapere che sarà guerriglia istituzionale e politica". Lo ha detto il capogruppo di Sel alla Pisana Luigi Nieri alla Pisana. Nieri, come i capigruppo di opposizione ad eccezione del Partito democratico, non sta partecipando alla riunione dei Capigruppo. "Dobbiamo passare ad atti pratici - ha aggiunto Nieri - Chiediamo la convocazione di un consiglio per mercoledì, in cui discutere la sfiducia. Adesso non si gioca più, il consiglio è bloccato".

ore 12.25 Bonelli (Verdi): "Entro martedì arriveremo a 36 firme"
"Tra oggi e domani sono certo che arriveremo a 36 firme. E comunque ho incontrato il capogruppo dell’Udc, Francesco Carducci: ci ha detto che già nel pomeriggio ci sarà una riunione del gruppo. Dal suo sguardo mi pare di capire che qualcosa nell’Udc sta cambiando". Lo ha detto il capogruppo regionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha deciso di non partecipare alla conferenza dei capigruppo

ore 12.21 Cardinale Vallini: "Società irritata per scandali"
"Roma oggi è una città ’’dove il tessuto sociale è irritato per gli scandali, i privilegi e i ripetuti spietati delitti’’, nella quale ’’c’è gente che sta bene e tanta sta male’’. Lo ha affermato il cardinale vicario Agostino Vallini, parlando oggi al clero romano nella basilica di San Giovanni in Laterano. ’’Dinanzi a noi sta la Chiesa di Roma e la sua missione in questa città: una città in continua evoluzione, con la sua vita complessa, frenetica, anonima, nella quale c’è gente che sta bene e tanta sta male, dove il tessuto sociale è irritato per gli scandali, i privilegi e i ripetuti spietati delitti, con persone che vivono gioiosamente l’appartenenza alla comunità ecclesiale e altre sono indifferenti e lontane - ha detto il cardinal Vallini - E noi siamo i pastori di tutto questo gregge’’.

ore 12.16 Fiorito in procura a Viterbo
E’ appena arrivato in Procura, a Viterbo, con quasi un’ora di ritardo rispetto all’orario stabilito ed entrando da un accesso laterale, Franco Fiorito. L’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, indagato per peculato, sarà sentito come persona informata sui fatti dal pm Massimiliano Siddi, in merito a fatture relative a iniziative promosse da Francesco Battistoni nella Tuscia, suo collegio elettorale, e saldate dal gruppo Pdl alla Pisana. Entrando Fiorito ha detto: "Sono tranquillo, sono qui in qualità di testimone".

ore 12.02 Maruccio: "Idv si dimette anche senza 36 firme"
"La situazione dell’Italia dei valori è chiara, anche senza 36 firme ci dimetteremo". Lo ha detto il capogruppo dell’Idv, Vincenzo Maruccio, che ha deciso di non partecipare alla conferenza dei capigruppo. "Stiamo aspettando per capire cosa succede. Il nostro obiettivo è ridare voce ai cittadini e mandare a casa la presidente Polverini - ha aggiunto Maruccio - Noi non partecipiamo alla conferenza dei capigruppo perché pensiamo che questo Consiglio sia ormai delegittimato".

ore 11.40 Cesa: "Domani ufficio politico Udc con consiglieri regionali"
Il segretario politico dell’Udc Lorenzo Cesa ha annunciato di aver convocato per domani alle 11 l’ufficio politico del partito per assumere una decisione definitiva rispetto alla situazione politica determinatasi alla regione Lazio. All’incontro parteciperanno i parlamentari del Lazio e i consiglieri regionali dell’Udc.

ore 11.20 Udc verso ritiro fiducia
Nell’Udc nazionale sarebbe allo stato prevalente l’orientamento a considerare conclusa l’esperienza del governo Polverini. Se la decisione sulla necessità dell’interruzione dell’esperienza amministrativa viene considerata "moralmente indispensabile", sul campo sarebbero rimaste due ipotesi: ritiro della fiducia immediato, oppure, in un tentativo di estrema mediazione, ritiro della fiducia successivo all’approvazione di un nuovo pacchetto di tagli. La decisione finale dunque non è ancora presa. Secondo quanto si apprende, è molto probabile che domani l’Udc riunirà un apposito ufficio politico per dirimere definitivamente l’intricata vicenda.

ore 10.30 Storace a Fini: azzeramento fondi già deciso
"Concordo con Fini. Niente soldi ai gruppi consiliari nel 2013. La proposta giusta del presidente della Camera è però figlia della disinformazione creata ad arte contro la Polverini. L’azzeramento dei fondi ai gruppi è già stato deciso. Alla Regione e non altrove". E’ quanto scrive su Facebook, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e capogruppo alla Regione Lazio

ore 10.20 Montino: "Formalizzerò dimissioni a quota 36"
"Per sciogliere il Consiglio regionale dobbiamo arrivare a 36 firme di consiglieri che si vogliono dimettere, dunque formalizzeremo quando arriveremo a quota 36’’. Lo annuncia il capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino. ’’Continuiamo quindi oggi - aggiunge - a raccogliere le firme e a chi ha a cuore la Regione chiediamo di firmare le proprie dimissioni. Solo così usciremo dal pantano causato da Fiorito e dal Pdl con la responsabilita’ della Polverini’’.

ore 10 Montino appello a Udc: "Firmate le dimissioni"
’’Rivolgo un appello alle forze migliori della maggioranza della Polverini, e in particolare all’Udc che in questi giorni si è distinto per l’alto profilo e il senso di responsabilità, affinché firmi per le dimissioni dei propri consiglieri con analogo senso di responsabilità, per archiviare definitivamente questa brutta pagina’". chiede il capogruppo del Pd alla Regione Lazio, Esterino Montino.

ore 9. 49 Fini: "Niente fondi a gruppi nel 2013, altrimenti Polverini si dimetta"
"Se fossi nei panni del presidente Polverini, direi una cosa sola: nel 2013 la Regione non dà un solo centesimo di contributo ai gruppi politici. Se la proposta venisse accolta, si potrebbe procedere, procede le dimissioni sarebbero doverose". Lo ha detto, ai microfoni di Gr Parlamento Rai, il presidente della Camera Gianfranco Fini

(24 settembre 2012)

BONINO ACCUSA - REP.IT
ROMA - La distribuzione di pani e pesci fra tutti i gruppi consiliari del Lazio, Pd compreso, la chiama "grande spartizione inevitabile". Su ’inevitabilè sorride ruvida. "Beh, sì. Alla luce della "grande spartizione inevitabile" si capisce qualcosa di più sulla sorte della mia candidatura alla Regione Lazio". Emma Bonino, vicepresidente del Senato, sta partendo per New York: è attesa stasera a chiudere la sessione di lavoro con le leader del Benin e del Burkina Faso sulla lotta alle mutilazioni genitali femminili. Mi scusi, ma dovremmo parlare invece dei toga party con teste di suino a Roma Nord... "Prego, non si imbarazzi. Non è mica colpa sua. E’ l’Italia, la conosco". E dunque vorremmo ricordare la sua campagna elettorale nel 2010, quando perse per pochi voti contro Renata Polverini...

"Quella campagna elettorale fu davvero particolare, per così dire".

Diceva che l’intervista ad Esterino Montino, capogruppo Pd in Regione, ne illumina la storia a posteriori.

"Illumina è un verbo nobile. Fu una campagna elettorale opaca, invece. Ho letto Montino con attenzione. Non dubito che con quei soldi il Pd non abbia fatto festini, magari avrà fatto concerti di musica classica. Tuttavia, vede, non è una questione - come dire - di eleganza. Il nodo è che i soldi quando arrivano al gruppo vengono utilizzati come fossero di proprietà privata. Sono destinati alle esigenze dei consiglieri, ma non a quelle della
comunità. Poi se queste esigenze sono di farsi una biblioteca, pubblicare opuscoli o di ingaggiare escort questo dipende dai gusti che, per definizione, sono personali. Dire ’non potevamo darli indietrò è penoso. Potevano. Anzi: dovevano".

E in che modo questa "spartizione inevitabile" dice qualcosa della sua sconfitta?
"Avevo concentrato la campagna sulla trasparenza. Chiedevo anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati nelle aziende che fanno capo alla Regione. Molti compagni anche del Pd mi dicevano vacci piano con la trasparenza. Spaventi. Non capivo: spavento chi? Dal meccanismo di spartizione unanime ora si capisce meglio che spaventavo tutti: i beneficiati e i beneficiandi. A tutte le latitudini politiche".

Dice: anche a sinistra?
"Senta, parliamoci chiaro. La mia fu un’autocandidatura, ricorda? Il Pd non aveva candidato nessuno. Polverini in quel momento era la candidata di Fini, e una parte della sinistra corteggiava Fini perché si decidesse a mollare Berlusconi. Renata piaceva molto a questa sinistra dei calcoli, era molto gradita ai salotti degli strateghi, del resto la sua popolarità è nata a Ballarò. Giganteggiava la sua candidatura solitaria, il Pd non faceva nomi da opporle. Strano, no? Così, il 3 di gennaio, mi sono candidata da sola".

E poi?
"E poi silenzio. Gelo. Prima che reagissero è passata una settimana. Alla fine Bersani ha detto: è la nostra candidata. Ci hanno pensato Franceschini e Bindi ad aggiungere: ’non certo la candidata ideale’. Dal Pd romano, molto legato a D’Alema a partire dallo stesso Montino, arrivavano segnali di freddezza di cui conservo tracce. Le dico solo che il comitato elettorale è stato costituito il 2 febbraio, a un mese dal voto".

Soprattutto si diceva che la sua candidatura fosse sgradita al Vaticano.
"Lasci stare i preti. Il tema sono sempre i soldi. Gli interessi, le rendite. Una partitocrazia vorace, bulimica, spudorata. Non c’è solo il Lazio. La Calabria, la Lombardia. Dove ci sono i soldi c’è corruzione. C’è un libro, "La casta invisibile delle Regioni". Lo legga, è impressionante. Un senso di impunità arrivato a livelli grotteschi".

Da cui il ribellismo politico, la rivolta, il "sono tutti uguali".
"No, tutti uguali no. Qualcuno ha fatto esplodere lo scandalo, o no? Sono anni che i radicali denunciano. Ma nessuno ascolta, l’assuefazione è ormai endemica. Alla festa dei porci c’erano duemila persone: possibile che nessuno l’abbia trovata scandalosa? C’era anche qualche giornalista, non si sono accorti di niente? Non è solo la casta della politica. C’è una collettiva assuefazione al peggio".

Intende: è come se fosse considerato normale comportarsi cosi?
"Certo. Se non lo fai sei strano: io mi accorgo anche al Senato che mi guardano un po’ così, mi trattano come una stravagante, mi approvano gli ordini del giorno e fanno vuoto attorno. Ma vogliamo parlare del bilancio di Roma?"

Parliamone.
"Una voragine. Chi se ne occupa? Noi abbiamo 8 referendum su Roma, uno riguarda la trasparenza del Comune, il 5 ottobre dobbiamo consegnare le firme. Per favore firmateli. Lo so che costa crederci ancora, ma facciamo un sforzo".

Lei è d’accordo con l’iniziativa dell’opposizione: dimettersi per far cadere la giunta?
"Intanto serve che si dimetta anche l’Udc e una parte della maggioranza. Ma poi no: facciano il favore di assumersi le loro responsabilità politiche adesso. Andare a nuove elezioni significa rinviare tutto a primavera, rubare il rubabile, prendere tempo, sperare che l’opinione pubblica dimentichi magari saturata da un nuovo scandalo. No, non si deve rinviare tutto. Si deve fare pressione perché facciano subito tre leggi, proprio loro, proprio gli ospiti della festa dei maiali. Polverini lo pretenda".

Quali leggi?
"Primo: anagrafe pubblica di eletti e nominati. Che vuol dire curriculum, redditi, intrecci societari. Come in Europa, come nel mondo. Non è interessante chi va a letto con chi. E’ importante il profilo degli interessi economici degli eletti".

Questo lo dice pensando, a posteriori, anche al caso Marrazzo?
"Certo, il confronto con quel che accade oggi è impietoso. L’abuso dell’auto di servizio, sì, si potrebbe ripensare anche al trattamento che gli fu riservato. Ma possiamo guardare avanti? Vogliamo dire: eliminiamo i vitalizi?"

I vitalizi. Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Puglia coinvolto nell’inchiesta sulle escort di Tarantini, prende molte migliaia di euro pubblici di vitalizio. E’ la legge.
"Appunto. Molte di queste delibere non passano nemmeno dall’aula, vanno solo in ufficio di presidenza. Si faccia una legge regionale, subito, che elimina i vitalizi. E poi, terzo: abolire i fondi a pioggia per i gruppi. Facciano questo subito se non vogliono che la politica sia travolta dallo sdegno, alle prossime elezioni".

Il rischio è alto, in effetti.
"Altissimo. Però bisogna ostinatamente fare appello alle intelligenze. Non siamo tutti uguali, no davvero. Certo: costa remare contro la corrente del comune sentire. E’ faticoso e si paga un prezzo. Lo avverto ogni giorno sulla pelle. Per me però è molto importante mantenere accesa la fiaccola delle istituzioni. E’ fondamentale. E’ come tenere accesa una luce: guardate, questa è un’istituzione, vedete? Sapeste quanto è importante, in democrazia".


(24 settembre 2012)


LE CRITICHE DI BAGNASCO
Lo leggo dopo

Bagnasco: "Scandali inaccettabili No a politici chiacchierati nelle liste" Il cardinale Angelo Bagnasco (ansa)

APPROFONDIMENTI
Articolo
La prolusione del Cardinal Bagnasco

ROMA - La crisi sempre più complessa, che investe l’Italia e l’Europa ed ha radici profonde, culturali, morali ed economiche. La lotta alla corruzione, prioritaria. L’anatema contro le unioni civili - “che vogliono assicurare gli stessi diritti della famiglia fondata sul matrimonio senza l’aggravio dei suoi doveri” - e il biotestamento, con il testo di legge in discussione al Senato che dev’essere approvato entro fine legislatura: sono molti i temi scottanti che il cardinale Angelo Bagnasco affronta nella prolusione in apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei, che prende il via oggi a Roma. Ma il numero uno dei vescovi esprime anche il suo forte appoggio al premier: "Continui la sua opera", è il messaggio. Un’apertura, di fatto, al Monti-bis.

Rivolgendosi ai vescovi, il presidente della Cei chiede una presa di responsabilità collettiva, una reazione forte, e alla politica riserva parole nette, sulla scia degli ultimi fatti di cronaca: dalla condanna del “reticolo di corruttele e scandali” che sta emergendo dalle Regioni, alla necessità di concentrarsi sui problemi del mondo del lavoro e dell’economia, con, appunto, in testa la lotta alla corruzione.

IL TESTO INTEGRALE DELLA PROLUSIONE 1

Lotta alla corruzione.
"E’ l’ora di una lotta penetrante e inesorabile alla corruzione", dice Bagnasco, sottolineando i sacrifici quotidiani della gente sempre più in affanno. Poi la stoccata alle Regioni, da cui sta emergendo "un reticolo di corruttele e di scandali" che induce a pensare "che il sospirato decentramento dello Stato in pochi casi coincide con una zavorra inaccettabile", aggiunge il cardinale, proprio mentre lo scandalo della gestione dei fondi pubblici dal Lazio alla Lombardia si sta allargando ad altre regioni. "Si parla di austerità e tagli, eppure continuamente si scopre che ovunque si annidano cespiti di spesa assurdi e incontrollati", attacca Bagnasco. E poi l’invito netto ai partiti: "Devono "prepararsi seriamente alle elezioni, non con operazioni di semplice cosmesi, bensì portando risultati concreti per il paese e un rinnovamento reale e intelligente delle formazioni politiche e il loro irrobustirsi con soggetti non chiacchierati".

Governo prosegua per mettere a riparo il Paese. Bagnasco apre la strada ad un Monti-bis, chiedendo, nell’interesse di tutti, che il governo adempia ai propri compiti urgenti per “mettere il Paese al riparo definitivo da capitolazioni umilianti ed altamente rischiose”. "E’ chiaro interesse di tutti che il governo votato dal parlamento adempia ai propri compiti urgenti, e metta il paese al riparo definitivo da capitolazioni umilianti e altamente rischiose", dice il presidente della Cei, esprimendosi sull’esecutivo Monti. Nel frattempo, aggiunge, "la politica deve riempire operosamente la scena arrivando a riforme tanto importanti quanto attese".

Elezioni, spettro astensione. Sempre parlando di politica, il cardinale invita a non sottovalutare il sentimento ostile che si è fatto strada nella cittadinanza. Alle elezioni bisogna prepararsi seriamente, dice il cardinale, "non con operazioni di semplice cosmesi, portando risultati concreti per il Paese". E mette in guardia contro "lo spettro dell’astensione, che circola e rischia di apparire a troppi come la lezione da assestare a chi non vuol capire".

No alle unioni civili. Il cardinale boccia senza appello le unioni civili, con cui, avverte, "si ha l’impressione che si voglia affermare ad ogni costo un principio ideologico, creando nuovi istituti giuridici che vanno automaticamente ad indebolire la famiglia", vera base della società specie in tempo di crisi. Riconoscere le unioni di fatto avrebbe, dice il cardinale, "conseguenze nefaste". Con le unioni civili, chiarisce Bagnasco, "la società, come già si profila in altri Paesi, andrebbe al collasso. Perché non si vuole vedere? non si vuole riconoscere le conseguenze nefaste di queste apparenti ’avanguardie’?".

Sì a Dat, contro accanimento ed eutanasia. Riguardo alle dichiarazioni relative al fine vita, il cardinale auspica l’approvazione del testo di legge sulla Dat - dichiarazioni anticipate di trattamento - in discussione in Parlamento entro la fine della legislatura, per escludere, dice, "ogni accanimento ma anche ogni forma larvata di eutanasia", promuovendo, invece, il "prendersi cura che va al di là del doveroso curare".

Crisi. La vita della gente è segnata in modo preoccupante, avverte Bagnasco, la povertà cresce e la crisi "non è congiunturale, ma di sistema". Guai a chiudersi in sé: non è possibile affrontarla prescindendo da un contesto europeo e mondiale, che "sarebbe suicida ed illusorio sottovalutare". In questo contesto, particolarmente colpiti sono i giovani, ricorda il cardinale, "ed il loro magro presente", con la piaga del precariato che sta diventando "una malattia dell’anima".




(24 settembre 2012)