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 2012  settembre 24 Lunedì calendario

GRECIA, BUCO NEI CONTI DA 20MILIARDI DI EURO PARIGI: DIAMOLE PIÙ TEMPO


Il buco di bilancio della Grecia rischia di essere quasi il doppio di quello stimato sinora. Citando fonti della trojka , il settimanale Spiegel sostiene che al piano di aggiustamento greco mancherebbero 20 miliardi di euro per centrare gli obiettivi concordati con l’Europa e il Fondo monetario, contro gli 13,5 miliardi attorno ai quali si era concentrato sinora il negoziato.

Il ministero del Tesoro ieri ha smentito la notizia, riconfermando che il buco verrà coperto con 11,5 miliardi di tagli e 2 miliardi di nuove imposte. Venerdì scorso la trojka ha interrotto per la terza volta una sua missione ad Atene. Stavolta l’obiettivo degli emissari di Ue, Fmi e Bce è quello di concedere una rata da 31,5 miliardi del secondo mega-salvataggio europeo, se gli sforzi dell’esecutivo ellenico saranno all’altezza. Pur abbandonando dunque il difficile negoziato, i guardiani del risanamento hanno vergato un comunicato dai toni distensivi, assicurando che le trattative con il governo Samaras hanno fatto «buoni progressi». Ma intanto ieri sul settimanale tedesco è filtrata la notizia-bomba del gigantesco ammanco nei conti pubblici, una cifra che vale quasi al dieci per cento del suo Pil. E per ora c’è solo un vago impegno della trojka a tornare questa settimana. Tanto che qualcuno scommette che l’intera trattativa potrebbe slittare di settimane; il verdetto potrebbe arrivare addirittura dopo le elezioni americane del 6 novembre.

L’altra notizia importante è giunta ieri da Parigi. Il governo francese ha fatto capire già a più riprese di essere favorevole a concedere più tempo ai greci per rispettare il programma di risanamento, come chiesto dal premier ellenico Samaras. Ma ieri il premier francese JeanMarc Ayrault ha reso esplicita per la prima volta questa posizione. «Possiamo concedere più tempo alla Grecia», ha detto a un giornale online, «a condizione che il suo impegno a fare le riforme sia sincero, soprattutto la riforma del fisco». Ayrault ha aggiunto che «se consideriamo che la crisi greca sta andando avanti da due anni e mezzo e che il paese rappresenta solamente il 2 per cento del Pil europeo, è evidente che i leader europei non sono stati in grado di prendersi le loro responsabilità in tempo». In realtà la Grecia sta affrontando il quinto anno di recessione ed ha una disoccupazione che colpisce un quarto della forza lavoro. Tra i giovani il tasso di disoccupazione supera il 50 per cento.

La scorsa settimana il direttore del Fmi, Christine Lagarde aveva già espresso la stessa opinione del premier socialista: la possibilità di dilazionare i sacrifici «dovrebbe essere presa in considerazione». Ma Germania e Finlandia si oppongono strenuamente a qualsiasi ipotesi di riformulare il salvataggio greco.

Secondo indiscrezioni Samaras avrebbe anche chiesto a più riprese ai suoi omologhi europei e ad Angela Merkel la possibilità di una seconda ristrutturazione del debito, dopo quella dello scorso inverno addossata ai privati. Stavolta Atene vorrebbe che fossero i governi a farsi carico di un taglio del valore sui titoli di Stato detenuti. È evidente, tuttavia, che se verrà concesso più tempo ad Atene non si potrà che procedere a un secondo haircut. Oppure si dovranno concedere altri soldi ad Atene. Non avendo accesso ai mercati finanziari da oltre due anni, la Grecia dipende totalmente dagli aiuti europei.

Un’altra indiscrezione rimbalzata ieri dalla Germania parla infine dell’ipotesi di rimpinguare le casse del fondo salvaStati dagli attuali 500 a 2.000 miliardi di euro. Una cifra notevole, pensata ovviamente per il caso di una richiesta di aiuti da parte di due paesi grandi come la Spagna e l’Italia.