Aldo Grasso, Corriere della Sera 23/09/2012, 23 settembre 2012
«TALE E QUALE SHOW», CONTI A RISCHIO TRASH
Dopo il successo delle quattro puntate in onda la scorsa primavera, su Rai1 è cominciata la nuova edizione di «Tale e quale show», il varietà condotto da Carlo Conti e basato sull’abilità di imitare i cantanti più popolari (venerdì, ore 21.15).
La formula, tratta da un format spagnolo, è rimasta identica: otto «vip» si sfidano impersonando in ogni puntata un diverso personaggio assegnato dalla produzione, a cui devono cercare di assomigliare il più possibile nei tratti somatici, nelle movenze e soprattutto nella voce. Per farlo vengono seguiti da alcuni coach, tra cui l’imitatrice Emanuela Aureli e l’insegnante di canto Maria Grazia Fontana. Tutta la serata è costruita intorno alle performance dei «vip» in gara, che gareggiano interpretando in modo più o meno convincente (più di frequente la seconda) i più grandi successi discografici del personaggio in questione, che spesso, sorpresa!, li sta osservando da dietro le quinte pronto alla carrambata.
A valutarli c’è una giuria composta da Loretta Goggi, Christian De Sica e Claudio Lippi.
Bisogna essere onesti: il format ha un buon potenziale narrativo, calibrato sull’immaginario di riferimento di un pubblico molto generalista, di certo non giovanissimo (i personaggi imitati vanno da Milva a Gianni Morandi a Gabriella Ferri, per dare una spruzzata di modernità si sceglie Donna Summer). E il risultato è una produzione ritmata che si lascia guardare più di altro intrattenimento dell’ammiraglia Rai. Il vero problema sono i personaggi del cast, tra concorrenti e giurati. Come può funzionare un talent stretto tra Pamela Camassa e Paolo Conticini, tra Gabriele Cirilli e Giò di Tonno? La virata verso il trash è a un passo, e certo non aiutano trucco, parrucco e costumi di scena usati per le imitazioni, caricati fino all’eccesso, fino a un involontario senso di grottesco.
Aldo Grasso