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 2012  settembre 24 Lunedì calendario

AUTO: VINCONO I MODELLI DEGLI ALTRI BOOM DI INVESTIMENTI DI VW E FORD


Conviene investire nel prodotto in un mercato tramortito dalla crisi? Sergio Marchionne non ha dubbi: «Con nuovi modelli lanciati oggi spareremmo nell’acqua: un bel risultato». Ma l’ad di Fiat-Chrysler è praticamente solo in questa strategia. Nessuno degli altri costruttori, infatti, ha mai pensato di interrompere il ciclo di rinnovo dei modelli, tutti d’accordo su una cosa: mai fermarsi e nemmeno rallentare i ritmi di rinnovamento. Così alla demotorizzazione e al mercato debole, fenomeni peraltro esclusivamente europei (nel mondo il numero delle auto vendute continua a crescere), quasi tutte le case rispondono a colpi di nuovi modelli. Come ai tempi migliori, all’insegna dello “Show must go on”. Ognuno a suo modo, con le proprie strategie ma sempre in nome del prodotto. Basta dare uno sguardo alla quantità di modelli usciti negli ultimi due, tre anni e di quelli che saranno presentati da fine settimana al salone di Parigi. Novità di ogni genere. Centinaia di nuove auto insieme a un buon numero di prototipi per il futuro. Mai vista un’offensiva del genere. Non essere su questa scena vuol dire correre il serio rischio di non potersi più sedere al tavolo che conta dei signori dell’auto. Vediamo, allora, nel dettaglio scenari e numeri. È indubbio che oggi, in Europa, chi ha messo sul campo nuovi modelli ne vende meno di quanto avrebbe fatto qualche anno fa. Ha però la possibilità di mantenere le quote, il famoso market share, e in alcuni casi addirittura di migliorarle. Basta dare un’occhiata ai dati di vendita dei singoli marchi, dal 2010 ad oggi, per farsene un’idea molto precisa. Anche la classifica dei modelli più venduti disegna uno scenario simile e consegna lo scettro dei vincitori a chi ha saputo rinnovare il prodotto. Dopo i primi otto mesi dell’anno, per esempio, la Volkswagen Golf mantiene la leadership europea con 301.575 auto commercializzate, anche se in flessione dell’8%, seguita dalla Ford Fiesta (206.614 unità, -13,6%) e dalla Volkswagen Polo (204.207 unità, -15,9%). Mentre la piccola Peugeot 208, rivale diretta della Punto, appena uscita sul mercato, ha già conquistato il terzo posto nella classifica di agosto e Fiesta e Clio sono stabilmente al centro della top ten. E i modelli Fiat? Scomparsi dal 2010 quando proprio la Punto ricopriva il decimo posto. Facile, dunque, una prima conclusione: chi non ha rinnovato i modelli è stato estromesso dalla partita, gli altri restano al loro posto. Per capire ancora meglio vediamo cosa accadrà alla prossima rassegna parigina (29 settembre- 14 ottobre). Tra le citycar la Fiat sarà presente con Panda 4x4. Ma la piccola del Lingotto comincia a sentire la concorrenza della Volkswagen Up! (ora anche a 5 porte, con cambio automatico e in versione bifuel a metano) e delle coreane Hyundai i10 e Kia Picanto, tanto per citare le ultime arrivate. E presto sentirà il fiato anche della Opel Adam. Nel segmento B, quello delle utilitarie, le concorrenti della Punto sono tutte più giovani. Dalla nuova Clio alla Peugeot 208, dall’evoluzione della Fiesta alla Mitsubishi Mirage. Mentre si allarga il settore premium e la Lancia Ypsilon se la deve vedere con l’Audi A1, anche nella versione Sportback a 5 porte e in quella più sportiva S1, con le varie Mini e la Citroen DS3 ora anche cabrio. Nelle medie, le novità (degli altri) sono praticamente infinite. oltre alla settima generazione della Golf ci sono le coreane Hyundai/Kia, la rinnovata Astra, la nuova Auris (anche in versione ibrida), l’Audi A3 (3 e 5 porte), la Bmw Serie 1 (anche 4x4) e la Mercedes Classe A. Tra l’altro sia Mercedes che Bmw hanno sviluppato due piattaforme compatte a trazione anteriore da cui nasceranno una famiglia di modelli di tutti i generi paragonabili al segmento C. Poi c’è il settore, l’unico in forte espansione, dei Suv-crossover. Qui tutti i costruttori si sono messi nella scia della Nissan Qashqai che negli ultimi quattro anni ha sbaragliato ogni genere di record di vendite e produzione e della più recente Range Rover Evoque. Così provano a correre ai ripari: la Opel con la Mokka, La Peugeot con la 2008, la Suzuki con la S-Cross e la Ford con la EcoSport. E proprio dalla casa americana arriva un nuovo atto di fiducia nei confronti del mercato europeo e l’intenzione di aggredirlo con nuove strategie di prodotto. Quali? La world car, per esempio. Alan Mulally, numero uno di Dearborn è stato molto chiaro al riguardo: «Per un costruttore di volume c’è un solo modo per rendere il business efficiente e redditizio: essere globali in modo razionale e creare le condizioni per una gamma di prodotti adatti a tutti i mercati». Quindi per fare grandi numeri ecco Fiesta e Mondeo (di cui sono in arrivo le nuove generazioni) ma anche Focus, l’auto più venduta al mondo nei primi sei mesi dell’anno (503.520 unità). E poi una serie di modelli per coprire altri settori di mercato in crescita. Come quello dei Suv che entro i prossimi cinque anni, secondo gli ultimi report, crescerà in Europa del 34 per cento e dove la Ford sta per introdurre lo sport utility compatto EcoSport che affiancherà la Kuga e in seguito il modello large, Edge. La casa di Dearborn viene d’altronde da un rinnovo quasi completo della gamma, dalla piccola Ka alla C-Max il monovolume a cinque e sette posti a cui si è aggiunta proprio in questi mesi la più piccola e rivoluzionaria B-Max. Dunque, hanno continuato ad investire anche nei momenti bui. Soprattutto in ricerca e sviluppo, indice fondamentale di attenzione al prodotto: nel 2010 oltre 3,7 miliardi di euro, il 3,9 per cento del fatturato. Meglio ancora hanno fatto, per restare in campo automobilistico, Honda, Daimler, GM, Volkswagen e Toyota. Quest’ultima al quarto posto assoluto della classifica mondiale con 6,6 miliardi. E la Fiat? Nel 2010 figurava al 52° posto con 1,9 miliardi di euro. Ma torniamo ai modelli. Impressionante il piano prodotto del gruppo Volkswagen che secondo il presidente Martin Winterkorn, porterà il leader europeo nel 2018 sul tetto del mondo. Walter De Silva, capo del design di Wolfsburg, ha detto recentemente di stare lavorando su cento modelli nuovi. Solo questo dà l’idea del programma. Quest’anno, per esempio, il marchio Volkswagen ha messo sul mercato la Up!, citycar totalmente nuova, concorrente della Panda, la settima generazione della Golf, l’auto più venduta nel Vecchio Continente con le varie versioni che seguiranno e sta per presentare il Maggiolino cabrio. Ma l’elenco è lunghissimo perché già dal 2013 arriverà la Golf Variant, il restyling della Touareg, nuove versioni della Up! tra cui quella elettrica, la nuova Passat, la Touran e la XL1, l’auto da 100 chilometri con un litro. Sempre per rimanere nella galassia Volkswagen (di cui fanno parte anche Seat, Skoda, Lamborghini, Bentley e Bugatti) procede a ritmi forsennati il rinnovo prodotto dell’Audi che da qui al 2015 investirà ben 11,6 miliardi di euro in nuovi modelli e ricerca tecnologica, la cifra più alta di sempre per il marchio di Ingolstadt. In questo caso il rinnovo della gamma sarà quasi completo. Con le nuove A1 e A3 anche suv piccoli e medi (nuovo Q1 e Q3 anche in versione ibrida), poi A6 e A7, RS5 e nuova R8. Tante le novità anche nei piani di Mercedes e Bmw, marchi premium che improvvisamente cominciano a fare concorrenza ai generalisti con modelli piccoli, in grado di fare grandi numeri. La Classe A e B, per esempio, appartengono ad una famiglia di piccole Mercedes a trazione anteriore a cui seguiranno presto altre due o tre “mini” berline insieme ad una crossover compatta. Stessa strategia per la Bmw che ha messo in piedi una piattaforma per auto a trazione anteriore. Insomma, per l’Europa la strategia prodotto è questa. E già nei prossimi mesi il mercato dirà chi ha ragione. Marchionne che negli ultimi due anni ha messo sul mercato la Giulietta, la nuova Ypsilon, la Panda e la 500L e “congelato” i prossimi modelli o gli altri.