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 2012  settembre 21 Venerdì calendario

Agcom: sui cellulari più internet che sms – Storico sorpasso. Gli italiani, nel 2011, hanno speso di più per navigare su Internet dal cellulare che per inviare messaggi

Agcom: sui cellulari più internet che sms – Storico sorpasso. Gli italiani, nel 2011, hanno speso di più per navigare su Internet dal cellulare che per inviare messaggi. A certificare lo storico sorpasso, frutto del boom di smartphone e tablet, è l’Agcom nella Relazione annuale. Nel 2011 i ricavi da sms sono stati pari a 2,33 mld (+1,5%), mentre quelli relativi a Internet sono balzati del 17,7% a 2,41 mld. «Una tendenza comune ai mercati europei e al resto del mondo è l’incremento del traffico internet generato da terminali diversi dal Pc», si legge in una nota. NUMERI ATTIVI- Ma non è finita qui. In Italia nel 2011 il numero di sim attive è cresciuto di oltre 2,2 milioni di unità, delle quali 1,7 milioni sono rappresentate da linee in abbonamento, le quali complessivamente raggiungono il 16,9% del totale (15,5% nel 2010). In sostanza, nel 2011 «le sim attive per tipologia di clientela e di contratto sono passate da oltre 93 mln ai quasi 96 mln del 2011». LA BANDA LARGA- «La diffusione della larga banda sul territorio nazionale registra ritardi rispetto agli altri paesi europei, in parte dovuti a fattori infrastrutturali, come ad esempio la mancanza di un rete "cable". Alla fine del 2011 la penetrazione della larga banda su rete fissa raggiungeva poco più del 22% degli italiani, contro una media europea di quasi il 28% su cui incidono positivamente i valori conseguiti in Francia, Germania e Regno Unito (rispettivamente 35,7%, 33,4% e 31,7%)». I RICAVI IN TV- Se internet vola, calano nel 2011 i ricavi del settore televisivo: dai 9,02 miliardi del 2010 scendono a quota 8,89 miliardi. Dopo la contrazione del 2009 e la ripresa del 2010, nell’ultimo anno si è dunque registrata ancora una flessione (-1,4%), che ha interessato soprattutto la televisione gratuita e che ha portato il totale delle risorse economiche al di sotto dei 9 miliardi di euro. Rispetto al 2010, nel quale i mercati della televisione gratuita e a pagamento avevano conosciuto, in rapporto all’anno precedente, tassi di crescita analoghi, e pari al 4,5%, i ricavi della televisione gratuita hanno subito nel 2011 una perdita del 2,5%, scendendo da 5,61 miliardi a 5,47 miliardi.