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 2012  settembre 21 Venerdì calendario

SEMPRE PIU’ LIBRI COME GIOIELLI

Soffre, come ogni altro settore culturale, l’editoria d’arte italiana. Ma cerca di rilanciare sul futuro, forte di una platea di potenziali lettori che arriva a 3,5 milioni, allargando la proposta dai facsimile dei codici miniati alle ultime App multimediali. Sono numeri in chiaroscuro quelli che emergono dall’ultima ricerca dell’Associazione italiana editori, in collaborazione con Nielsen, che viene presentata stamani a Bologna nella nona edizione di Artelibro.
L’editore d’arte? «Non c’è più — spiega Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi dell’Aie —, in compenso ci sono editori che hanno divisioni "dedicate" e una galassia di aziende iperspecializzate e locali che offrono prodotti di eccellenza». Un’apparente contraddizione che vede da un lato in crescita la concentrazione dell’offerta da parte dei primi dieci marchi editoriali, dall’altra una polverizzazione di realtà che spesso non arrivano neanche alla distribuzione tradizionale e solo in parte riescono a uscire dall’area locale, dall’evento/mostra cui sono legati e spesso solo grazie a Internet.
La crisi colpisce il settore tradizionale di un mercato che vede la vendita nei canali «trade» (libreria, online, edicola) scendere a 54 milioni di euro nel 2011 (erano quasi 60 l’anno prima). Ma per cataloghi e monografie illustrate, con una media prezzo alta, spesso oltre i 30 euro, la flessione è solo del 3% «a conferma — sottolineano gli editori — di un settore che tiene». La distribuzione è il grande problema di questo segmento, visto che le librerie fanno sempre più fatica a gestire un magazzino «pesante». E la grande scommessa «a metà» dei bookshop italiani spesso costretti in spazi inadeguati (che pure nel 2010 hanno venduto per 25 milioni di euro). Legati ai grandi flussi che vedono musei e mostre italiani molto indietro nelle classifiche internazionali. Se il Louvre nel 2011 registra 8,8 milioni di visitatori, i Vaticani al quinto posto con 5 milioni, il primo museo italiano sono gli Uffizi, al 21mo con 1,77 milioni. E analoga la classifica delle mostre con Caravaggio (5,1 milioni di visitatori) lontanissima dai 12 milioni di Hasegawa Tohaku a Tokyo o dai 9 di Francis Bacon a Washington. Eppure la carta — e l’edizione di quest’anno di Artelibro dedicata al «collezionismo» lo dimostra — continua a esercitare un fascino legato alla qualità delle immagini, alla cura dell’impaginazione, alla creatività dei libri d’artista. È in qualche modo la fortuna dei preziosi «facsimile», che rappresentano una quota significativa del nostro export e mettono insieme un mercato da 16 milioni di euro. Questi esemplari, che riproducono fedelmente non solo il testo ma le dimensioni, la grammatura della carta, la cromia, la legatura e perfino i difetti dell’originale, hanno un prezzo medio di 3.500 euro, mentre le «edizioni di pregio» vanno da 300 a 600 euro a volume, e le «anastatiche» da 80 a 200. Non esiste un catalogo delle edizioni facsimilari ma la ricerca Aie registra che i titoli dal 2004 al 2011 sono cresciuti del 68%.
A fianco del cuore editoriale — sottolinea Giovanni Peresson — crescono le iniziative multimediali. Il caso di quest’anno sono gli ebook d’arte che sono arrivati a 1005 titoli, erano 99 solo due anni fa. E soprattutto le applicazioni legate a un Museo, a una mostra o a un sito archeologico. Pur nella difficoltà del censimento, l’osservatorio Aie ne ha individuate 211 nel mondo di cui ben 53 in Italia (sono 49 negli Usa, 30 in Gran Bretagna, 21 in Francia). Anche in questo caso è la tendenza a dare speranza: erano 15 solo due anni fa.
Domande, dubbi e speranze che si ritrovano nel ricco programma di Artelibro a Bologna. Accanto al tema guida «Il collezionismo librario: raccogliere è seminare», la mostra-mercato di Palazzo Re Enzo e del Podestà espone fino a domenica tutto ciò che è raro nel mondo dei libri: editoria di pregio, volumi antichi, pubblicazioni a tiratura limitata, pezzi unici creati dagli artisti, editoria di nicchia e sperimentale, riviste specializzate. Una mostra, tra le molte, celebra tre editori storici d’avanguardia: Sampietro, Geiger/Baobab, 3ViTre. Pionieri di quel futuro cercato dal segmento di editoria che più di ogni altro guarda al passato.
Paolo Fallai