Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  settembre 21 Venerdì calendario

MA QUANTO VALGONO LE AZIONI DELLA CASSA DEPOSITI?

Il 30% della Cassa depositi e prestiti vale 5 miliardi. Lo dice la perizia Deloitte appena consegnata alla Cdp. Le 65 fondazioni bancarie, che lo detengono in azioni privilegiate, l’avevano pagato un miliardo. Ora dovrebbero convertirle in ordinarie, e dunque le fondazioni dovrebbero versare un conguaglio di 4 miliardi più 4-500 milioni di extradividendi da restituire. Ma le 65 fondazioni non ci stanno. Ritengono di avere diritto a parte della rivalutazione della Cdp per avervi in vario modo contribuito. Morale, il consiglio della Cdp della prossima settimana non riuscirà a sbrogliare la matassa. I dirigenti del ministero temono la Corte dei Conti in caso di compromesso con le fondazioni. Queste possono non versare nulla e subire una diluizione al 4% ovvero esercitare il diritto di recesso reclamando dalla Cdp analogo conguaglio. E la Banca d’Italia? In mancanza di un accordo, dovrebbe imporre alla Cdp di accantonare 4-5 miliardi in un fondo. Che verrebbe detratto dal patrimonio. Nel qual caso si potrebbe arenare l’acquisto di Fintecna. La confusione è grande. Urge un parere terzo — di qualche istituzione tipo Consiglio di Stato — che porti alla chiarificazione rapida del dettato statutario e infine al compromesso che esige il buon senso ferito dalle burocrazie.
Massimo Mucchetti