Enzo Ciaccio, Lettera 43 21/9/2012, 21 settembre 2012
«CREDO IN MARCHIONNE»
Le infuocate assemblee degli operai Fiat, il corteo affollatissimo, il tentato assalto al municipio, il lancio delle uova contro la sede della Uilm: Pomigliano ribolle di paura e rabbia ma lui si dichiara «attonito, sbalordito in senso manzoniano» perché, assicura, «la situazione di Fabbrica Italia, al di là delle esasperazioni fomentate dalla Fiom, non autorizza preoccupazioni di sorta».
«Anzi», dice a Lettera43.it Raffaele Russo, cardiologo 73enne che dal 2010 è per la quarta volta sindaco di Pomigliano d’Arco con 11.768 preferenze, «sul futuro dell’azienda mi sento assolutamente tranquillo e ripongo piena fiducia nelle decisioni dell’amministratore Sergio Marchionne».
Del contestato manager Fiat il primo cittadino è un tifoso accanito: «Per fortuna», spiega, «possiamo contare su un dirigente bravissimo come Marchionne, che è stato celebrato e premiato da Obama e nel mondo e invece a Pomigliano viene ingiustamente offeso con brutti epiteti».
DOMANDA. Sindaco, il piano Fabbrica Italia «non esiste più».
RISPOSTA. Quando vedo gli operai sfilare in corteo resto attonito.
D. Cioè?
R. Sono sbalordito, in senso manzoniano.
D. I 2.400 cassintegrati hanno paura di non rientrare più in fabbrica.
R. C’è chi li aizza soffiando sul fuoco.
D. Le è stato chiesto di convocare il consiglio comunale: lo farà?
R. Per carità, no: guai se Marchionne lo sapesse.
D. Perché?
R. Si spaventerebbe e allora buonanotte.
D. Buonanotte a chi?
R. Alla fabbrica. Forse, anche all’incontro col presidente Monti fissato per il 22 settembre.
D. Chi è che soffia sul fuoco?
R. Punto il dito contro la Fiom.
R. Perché?
R. Mi vorrebbe sul banco degli imputati, esaspera un problema che può essere invece affrontato in tranquillità.
D. Convocherà o no il consiglio?
R. Ho una controproposta.
D. Quale?
R. Gli operai chiedano una seduta del consiglio comunale a Luigi de Magistris.
D. Che c’entra il sindaco di Napoli?
R. Nel dicembre del 2011 si rifiutò di presenziare al battesimo della nuova Panda: l’ex pm è amico della Fiom, è nemico di Marchionne, è abituato ad accontentare gli operai.
D. In dieci anni, Fiat Pomigliano è passata da 9.000 a 2.000 assunti.
R. Il sindacalismo di 30 anni fa non ha più senso: il privato oggi ha il diritto di far cassa.
D. E quindi?
R. La Fiat non ha voluto soldi dallo Stato per Fabbrica Italia e oggi ha le mani libere per farne quel che vuole.
D. Dal 1977, lo Stato l’ha sostenuta con circa 8 miliardi di euro.
R. Marchionne ha salvato la decotta Chrysler. E pure Fiat sull’orlo del baratro.
D. Per Lei la Fiom è…?
R. Nazionalista.
D. Quanto vale il rispetto dei diritti in fabbrica?
R. Stiamo affogando e dovremmo perder tempo a preoccuparci per 10 minuti di pausa in meno?
D. Sì.
R. Invece no. Il passo indietro sui diritti è il prezzo pagato per strappare la Panda alla Polonia.
D. Lei è un ex socialista passato al Popolo della libertà.
R. Ho militato nella sinistra di Riccardo Lombardi.
D. Il metodo diritti zero di Marchionne non ha prodotto risultati decenti.
R. Se si costruisce un edificio solido ma un aereo impazzito lo abbatte, non vuol dire che l’edificio sia stato costruito male.
D. Insomma, il futuro sarà roseo?
R. Le cose in Fiat si aggiusteranno presto grazie all’accordo con Mazda e ai modelli Panda 4x4 e a metano.
D. Come e per chi si aggiusteranno?
R. A Pomigliano non ci sarà chiusura: chi ha investito 800 milioni non butta via i soldi.
D. Che cosa prevede in merito al rientro in fabbrica dei 2.400 operai ancora cassintegrati?
R. Il rientro dipenderà dalle risposte del mercato.
D. L’accordo, non firmato da Fiom, assicura la riassunzione a tutti.
R. A luglio del 2013 il governo dovrà finanziare una proroga della cassa integrazione, in attesa di tempi migliori.
D. Che pensa della mancata riassunzione dei tesserati Fiom?
R. Dovrei chiedere a Fiat se davvero non risultino operai Fiom tra quelli riassunti.
D. Non lo ha chiesto ancora?
R. No.
D. Un tribunale ha già condannato la discriminazione.
R. Condivido.
D. Da socialista lombardiano, avrebbe mai detto le cose che ora dice?
R. 20 anni fa ero troppo ideologizzato.
D. Un po’ si rimpiange o no?
R. In quegli anni, salvo eccezioni, la sinistra ha commesso un sacco di errori.