Denise Pardo, l’Espresso 21/9/2012, 21 settembre 2012
LADY ITALIA FUTURA
Il vero Bingo è stato due anni fa con il commento a "Ballarò" dopo una dichiarazione di Silvio Berlusconi che diceva: «Provate a mettervi nei miei panni». Lei chiese: «Ma perché non prova lui una mattina a essere noi?». Seguì un applauso così lungo e caloroso che lei non riuscì a non ridere di soddisfazione.
Nasce mediaticamente quella sera Irene Tinagli, battezzata come altre (e che altre - nel bene e nel male - Renata Polverini, Michela Vittoria Brambilla, Luisa Todini) da Giovanni Floris, uno che ne ha di responsabilità in quanto talent scout di carriere di ragazze. E chissà ora dove andrà a parare l’orizzonte futuro
di Tinagli, colonna e non costola finalmente, di Italia Futura, accento
e unica voce femminile del neo montezemolismo.
Nel catalogo degli outsider del grande pentolone della politica italiana, al momento virtuale, Tinagli, creatrice
di consenso televisivo trentottenne, è stata addirittura sospettata a inizio di quest’estate di essere l’altra di un ticket politico a braccetto con Luca. E già sarebbe bastato. Invece le è capitato
di più: balzare agli onori del club di soli maschi leader come possibile candidata premier. Lei non escluse, abituata forse a questi pronostici lusinghieri. Anche Italo Bocchino, per dire, aveva visto
in lei un potenziale capo dell’ennesimo Polo in costruzione.
Dove c’è nuova agglomerazione c’è Tinagli, dal Pd di Walter Veltroni (nella Direzione nazionale dalla quale poi si dimise polemica) all’adesione ai primordi di If. In effetti la nostra da Empoli, un non so che di Ambra Angiolini nei tratti,i quattro quarti giusti e contemporanei, non solo quelli del viso, ce li ha. Bocconiana, per cui dotata del Verbo secondo i nuovi comandamenti dell’establishment, con tanto di master e Phd. Economista quindi tecnica,
e perdippiù di sviluppo, innovazione
e creatività, il trio araba fenice del momento. Ricercatrice in Spagna all’università Carlos III di Madrid ergo europea, per non parlare delle consulenze Onu e naturalmente Ue.
Un libro "Talento da svendere" sul tema clou, la meritocrazia. Ed è persino l’esempio di una generazione mobile
che ci sa fare anche con tubini, attenzione non tailleur - questo fa
la differenza - e lip gloss.
Al momento, nessun altro appare,
è lei l’ambasciatrice del think thank
(lo chiamano così pure a Frosinone o a Perdifumo?) Italia futura, il partito che non c’è, con un leader che non si sa, con una campagna elettorale di qua, di là, a metà. La professoressa Tinagli come la chiama Floris e come in effetti è, intanto va: scrive da editorialista sulle pagine della "Stampa" di Torino, partecipa
a forum, talk e convegni, è diventata
il volto della Cosa montezemoliana.
E stata lei, nessun altro e non il grande capo, ad annunciare ospite al solito"Ballarò" che a novembre Italia Futura partorirà. Sperando sia anche femmina, Tinagli ci ha puntato molto.