Gianni Rusconi, Ilsole24ore.com 20/9/2012, 20 settembre 2012
Il biglietto da visita con il quale si è presentata ai media, annunciando l’avvio dei propri servizi, è impegnativo: primo operatore di telefonia mobile "low cost" italiano
Il biglietto da visita con il quale si è presentata ai media, annunciando l’avvio dei propri servizi, è impegnativo: primo operatore di telefonia mobile "low cost" italiano. La provocazione, se tale si può definirla in un settore la cui dinamica caratterizzante è quella delle continue promozioni giocate sui piani tariffari, porta la firma di bip Mobile, società che bussa alla porta dell’universo telco a sei mesi dalla sua costituzione, avvenuta a Roma lo scorso marzo con capitale sociale di 100mila euro. La convinzione, delle due famiglie che detengono insieme l’82% del pacchetto azionario, di trovare spazio fra gli operatori mobili virtuali che popolano il mercato del Belpaese (da Poste a Erg, tanto per fare due nomi) è tutta nelle parole del fondatore ed amministratore delegato, Fabrizio Bona: "siamo una grande novità, pronta a cambiare, e per sempre, lo scenario delle telecomunicazioni mobili in Italia". La realtà che si presenta di fronte a bip Mobile è la seguente: tre operatori che controllano il 90% dell’utenza e 30 milioni di italiani che ogni anno attivano una nuova Sim card generando un giro d’affari di circa 18 miliardi di euro. Per accaparrarsene una fetta, l’operatore capitolino ha coniato uno slogan da supermercato, "3x3". Tre centesimi al minuto per parlare con qualsiasi numero fisso e mobile (il raffronto con le tariffe più economiche di Tim, Vodafone e Wind parla di un risparmio pari al 75%) e tre centesimi di ricarica in omaggio (fino al 30 giugno 2013) per ogni Sms ricevuto. Nel presentarsi al mercato, bip Mobile ha messo sul piatto anche altri tre jolly. Il primo si chiama bip International ed è il servizio sostanzialmente rivolto ai cittadini extracomunitari (il business mobile "etnico" è stimabile secondo la società in circa due milioni di euro), cui sarà possibile chiamare allo stesso prezzo delle chiamate nazionali numeri fissi di Albania, Marocco e Romania e utenze fisse e mobili di Cina ed India (senza canoni mensili e senza costo di attivazione aggiuntivi se si possiede una Sim bip). Il secondo è un telefono, il modello DS 100, naturalmente "low cost". Un apparecchio Umts dual Sim in vendita a 49 euro in abbinamento a una scheda dati 3G compresa nel prezzo con cinque euro di traffico prepagato e altrettanti di attivazione inclusi. Il terzo, infine, è Megabip, il servizio di Internet mobile a tariffa flat settimanale: con due euro si potrà navigare da pc portatile e tablet entro la soglia di 500 Mbyte e da smartphone con un massimo di 300 Mbyte di traffico incluso (la chiavetta con piano Internet Pack e sei mesi prepagati costa invece 69 euro). Il tutto per raggiungere un obiettivo sicuramente ambizioso come quello di avere una base di un milione di clienti attivi entro il primo anno di attività e di cinque milioni nell’arco dei prossimi quattro anni (il punto di break even è stato fissato a quota 700mila clienti) facendo leva su 1.350 punti vendita (che diventeranno 3mila entro fine anno) da subito attivi su tutto il territorio nazionale. Dal punto di vista delle infrastrutture, bip Mobile si appoggia alla rete Umts di 3 Italia e gestite in outsourcing sono praticamente tutte le funzioni operative chiave dell’azienda (distribuzione, Information technology e servizi di rete), affidate a uno specialista in materia come la danese Telogic (70 i Mobile Virtual Network Operator serviti nella sola Europa). Di suo, la società, ci mette il personale e un budget destinato agli investimenti pubblicitari di oltre 100 milioni di euro (di cui 20, lordi, verranno spesi entro Natale).