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 2012  settembre 19 Mercoledì calendario

Abi, alle grandi banche i pieni poteri sul dossier esuberi - Le grandi banche commerciali e le principali popolari italiane blinda­no il «Comitatopergliaffarisindaca­li e del lavoro »dell’Abi (Casl)

Abi, alle grandi banche i pieni poteri sul dossier esuberi - Le grandi banche commerciali e le principali popolari italiane blinda­no il «Comitatopergliaffarisindaca­li e del lavoro »dell’Abi (Casl).La boz­za della delibera («Documento n.11»),cheoggisaràsultavolodelco­mitato esecutivo e che il Giornale ha intercettato, prevede una modifica ai regolamenti di Palazzo Altieri così che abbiano la certezza di avere un ambasciatore a testa, accanto ai due ciascuno di Intesa e Unicredit, «i gruppi bancari compresi tra il terzo e il nono posto»in classifica:in prati­ca Monte Paschi, Bnl, Cariparma, le maggiori cooperative e casse di ri­sparmio del Paese. Per fare questo le seggiole intorno del Casl salgono a 15, contro la forchetta 11-15 prece­dente. Altri quattro componenti continueranno a essere espressi «cumulativamente» dai «quartili» nei quali l’Abi suddivide le proprie associateasecondadicriteridimen­sionalicomemasse, impieghiefilia­li. È una prima risposta ai problemi cheaffliggonol’industriadelcredito nellaricercadiunnuovomodelloin­dustriale: più di 13mila esodati, 20mila posti di lavoro complessivi in discussione su una popolazione di325milaaddetti, uncontrattodila­voro e un fondo esuberi con costi che l’Abi definisce«insostenibili».Il giudizio è contenuto nell’ executive summary che il presidente Giusep­pe Mussari sottoporrà all’esecutivo insieme al proprio manifesto politi­co, «Presidenza2012-2014lineegui­da di programma ». Sul tavolo ci sarà anche il comple­tamento della nuo­va squadra di co­mandodell’associazioneconlascel­ta dei comitati «piccole banche» e «remunerazioni»: in entrambi i casi la presidenza dovrebbe andare ad Antonio Patuelli, anima storica del­leCassedirisparmio, vicediGiusep­pe Guzzetti all’Acri e candidato na­turale a ricevere il comando dell’Abi al termine dell’era Mussari. L’esecutivo,dove oggi per il Mon­te potrebbe esserci il presidente Alessandro Profumo al posto del­l’ad Fabrizio Viola, affronterà anche il problema degli«over 55»:i toni do­vreb­beroesseresmussatirispettoal­la prima formulazione, ma l’obietti­vo resta quello di ottenere una mag­gioreflessibilitàdiutilizzodellerisor­se o impostarne la «rottamazione». I rapporti con le forze sociali sono quindi tesi, complicati dai casi aper­ti di Bpm e Mps: a Siena infuria la lot­ta sulle 2.300 esternalizzazioni e ora si paventano trasferimenti d’ufficio. A sorvegliare la trattativa per l’Abi è appuntoilComitatopergliaffarisin­dacali, al comando del presidente Francesco Micheli, «papà» del nuo­vocontra­ttonazionaleedalugliotor­natoalverticediIntesaSanpaoloco­me direttore operativo, complice la storica sintonia con l’ad Enrico Cuc­chiani. La conferma di Micheli è scontata ma la formazione uscente subirà delle variazioni: proprio Ca de’ Sass dovrà scegliere il nuovo emissario nel Casl dopo le dimissio­ni di Marco Vernieri, mai entrato in piena sintonia con Micheli, e Monte Paschi individuare il sostituto di Fa­brizio Rossi ( vice dg) che ieri è anda­to in pensione senza ricevere incen­tivi. Quanto ancora all’Abi,lascerà il Casl anche il presidente di CariFos­sano, Giuseppe Ghisolfi.