Livia Manera, Corriere della Sera 20/9/2012, 20 settembre 2012
GOODREADS: IL SOCIAL NETWORK DEI LIBRI HA DIECI MILIONI DI FAN
Quando un social network annuncia di avere raggiunto dieci milioni di iscritti, nessuno si stupisce perché la Rete ci ha abituato a numeri da capogiro. Ma quando un network per soli lettori di libri annuncia di aver raggiunto una simile cifra di seguaci, non solo i lettori ma gli editori e gli scrittori di tutto il mondo farebbero bene a prestare attenzione. Perché è come pensare a un immenso motore di passaparola, cioè al mezzo più efficace e convincente per portare un libro al successo, ma anche, per gli addetti ai lavori, più inafferrabile. Per dare un’idea della sua efficacia, basti dire che è facile riconoscere un bestseller da passaparola: è quello che rimane nella classifica dei libri più venduti il doppio, triplo o quadruplo tempo degli altri.
Ecco perché la notizia che il sito americano Goodreads.com ha raggiunto i dieci milioni di iscritti, con una crescita di cinque milioni soltanto negli ultimi mesi, 360 milioni di libri catalogati e sei nuove aggiunte al secondo, sta facendo il giro del mondo. Perché significa che il più grande sito dedicato ai lettori e ai consigli di lettura del pianeta, nato nel 2007 da un’idea di due ragazzi californiani, Otis Chandler ed Elisabeth Khuri Chandler, è diventato nel giro di cinque anni una macchina promozionale per la narrativa, poesia e saggistica, molto più potente di qualunque campagna pubblicitaria. E questo perché l’idea vincente dei Chandler (lui ingegnere informatico uscito da Stanford, lei giornalista) è stata quella di dare al loro sito una forte impronta da social network.
Questo significa che quando ci si iscrive a Goodreads si comincia mettendo sulla propria bacheca il titolo dei libri che si stanno leggendo o si vorrebbero leggere, e poi si cercano degli amici attraverso gli stessi meccanismi usati da Facebook, per vedere cosa stanno leggendo loro e cosa consigliano. E così ci si tiene in contatto, si scambiano idee e recensioni, si frequentano circoli di lettura online, ci si tiene al corrente sugli autori preferiti (a quali reading e festival poterli incontrare, ecc.), ci si iscrive a book-club esterni o ci si dà appuntamento in locali e pub per delle serate a tema.
Solo che in seguito agli scandali di Amazon legati alle finte recensioni dei lettori (dopo che una scrittrice ha denunciato di avere pagato un signore capace di produrre centinaia di recensioni positive di pseudo-lettori in tempi brevissimi, appaltando il lavoro a manodopera a buon mercato: 15 dollari per una «review» positiva, 7 per una negativa), la domanda è: in che modo i Chandler riusciranno a sottrarre il loro social network a questo tipo di manipolazioni? A prima vista, sembra che abbiano trovato la soluzione di offrire apertamente e gratuitamente agli autori un aiuto per promuovere i loro libri attraverso blog, schede di lettura, segnalazioni di eventi.
Basterà? Si vedrà col tempo. Per ora la vera sorpresa è che al quinto posto tra i gruppi di lettura più popolari di Goodreads ci sia la poesia. E pazienza se la classifica di questi gruppi è comandata dai fans del «romanzo paranormale» e da altri generi di narrativa commerciale. In questo salotto letterario c’è posto per tutti.