Notizie tratte da: Peter Englund # La bellezza e l’orrore. La Grande guerra narrata in diciannove destini # Einaudi Torino 2012 # pp. 592, 24 euro., 20 settembre 2012
Notizie tratte da: Peter Englund, La bellezza e l’orrore. La Grande guerra narrata in diciannove destini, Einaudi Torino 2012, pp
Notizie tratte da: Peter Englund, La bellezza e l’orrore. La Grande guerra narrata in diciannove destini, Einaudi Torino 2012, pp. 592, 24 euro.
«La guerra mi venne addosso come una malattia, o meglio come la febbre che la accompagna» (Robert Musil). [pagina 19]
Schrapnel, il proiettile d’artiglieria più comune all’inizio della Prima guerra mondiale. Ogni granata conteneva un centinaio di sfere di piombo, che fuoriuscivano dall’involucro grazie a una piccola carica di polvere nera alla base del proiettile. Efficacia massima se la granata esplodeva per aria proprio davanti al bersaglio, molto meno se il bersaglio era sotto il livello del terreno, in una trincea. [40]
Le trincee nel 1914: lo scolo dell’acqua non funziona, l’igiene è impossibile, non ci sono rifugi o bunker ma solo piccole tettoie che a stento tengono fuori la pioggia e difficilmente qualcosa di più. [56]
I primi colpi della guerra tra Germania e Gran Bretagna: il 4 agosto 1914 in Australia, quando un mercantile tedesco cercò di prendere furtivamente il mare ma fu fermato da alcune scariche di avvertimento. [59]
«Andare in guerra non per oro o sostanze, non per patria e gloria, e neanche per infliggere la morte ai nemici, ma per irrobustire la personalità, irrobustirla nella forza e nella volontà, nelle abitudini e nel fisico e nell’impegno. Per questo voglio andare in guerra» (dal diario di Kresten Andersen, danese di 23 anni, soldato dell’esercito tedesco). [63]
Equipaggiamento del soldato Kresten Andersen: Uniforme grigia con bande laterali rosse e bottoni bronzo. Mantello scuro d’ordinanza. Elmo chiodato con rivestimento verde. Berretto grigio. Stivali personali. Scarponi gialli con le stringhe, d’ordinanza. Zaino in cuoio di vitello. Cinturone giallo. Cassetta portacartucce annessa. Buffetteria e giberne annesse. Tenda e picchetti. Gavetta d’alluminio. Tazza stesso materiale. Borraccia stesso materiale. Badiletto. Guanti grigi. Tascapane. Due barattoli per il caffè. Razione di ferro costituita da due sachetti di gallette e una scatoletta di carne più un pacchetto di piselli. Due pacchetti di medicazioni per il primo soccorso. Fucile modello 97. Corda per la pulizia della canna. Due maglioni di lana. Due camicie. Due paia di mutande, di cui uno blu. Pesante maglione nero-blu. Sciarpa grigia. Manicotto. Due cinture. Un paio di scaldaginocchia. Un paio di guanti. Una targhetta d’identificazione. Quattro paia di calzettoni, di cui un paio sottile, traforato (dono d’amore). Cappuccio. Fascia bianca da fissare al braccio in caso di combattimento notturno. Un sacchetto di sale. Mezzo chilo di prosciutto. Mezzo chilo di burro. Un barattolo di pasta di frutta. Il Nuovo Testamento. La fuga del cervo (popolare romanzo danese, ndr). Cartoline postali militari, trenta pezzi. Carta da lettere. Olio d’anice. Cerotti. Occorrente per cucire. Carta geografica. Tre taccuini. Baionetta. Centocinquanta cartucce. Mezzo chilo di carne di maiale. Una salsiccia di lardo. Una pagnotta d’ordinanza. In tutto, una trentina di chili. [64]
Le lettere a catena che iniziano a girare in Francia nell’autunno 1914, dove si viene invitati a copiare le preghiere riportate e a spedirle ad altre nove persone, altrimenti «la sventura colpirà te e chi ti ama».
Il filo spinato, inventato negli Stati Uniti per uso agricolo (permise lo sviluppo dell’allevamento del bestiame su larga scala). Nominato per la prima volta in un contesto militare, come ostacolo difensivo, durante la guerra franco-tedesca del 1870-71. Sebbene fosse citato nel regolamento dell’esercito britannico già dal 1888, i reparti che andarono in combattimento nel 1914 non ne erano muniti (ci si aspettava una guerra rapida, su fronti mobili). All’inizio dell’autunno 1914, quando si scavarono le prime trincee, i soldati cominciarono a usarlo, recuperandolo alla meglio dai campi vicini. Presto si cominciò a produrlo specificamente per uso bellico: con 14 o più coppie di spine per metro, mentre quello impiegato fino ad allora per l’agricoltura ne aveva sette. [69]
Le zone di combattimento erano vietate alle donne. Unica eccezione le prostitute, che potevano avere speciali lasciapassare per esercitare il mestiere (per certe donne particolarmente disperate, un espediente per mettersi in contatto con il marito al fronte). [76]
Gennaio 1915, fronte orientale: dopo la vittoria riportata sulle armate russe che avevano invaso la Prussia orientale, nel tentativo di avanzare verso Varsavia i tedeschi usano per la prima volta nella storia il gas da combattimento. Effetto limitato: col freddo il gas non si diffonde come ci si aspettava. Antidoto dei russi per risanare le trincee: brocche di argilla piene di ammoniaca. [95]
Sul fronte occidentale i tedeschi usano per la prima volta il gas a Ypres, nell’aprile 1915. Gas cloro, nube di colore verdastro, prodotto dalla IG Farben che ha utilizzato i prodotti di scarto di un processo di produzione di tinture tessili. Porta a una sovrapproduzione di liquidi nei polmoni e chi viene colpito più duramente muore soffocato, come annegato nel suo stesso corpo. [143]
Verde, bianco, rosso: tutti gli eserciti utilizzano nella notte razzi di questi colori, combinabili per messaggi diversi. Per esempio: rosso, attacco nemico; verde, gittata dell’artiglieria troppo corta, ecc. [100]
«Piede da trincea». Molti soldati hanno i piedi doloranti, blu, assiderati e quasi inutilizzabili per essere rimasti giorno e notte a mollo nell’acqua gelida e fangosa. [113]
Il chirurgo da campo americano Harvey Cushing in visita a un reparto di chirurgia dentale sul fronte occidentale: «È eccezionale vedere a che livello sono riusciti a reimpiantare denti e mandibola a un povero diavolo cui un’esplosione aveva portato via gran parte dela faccia». [114]
La distanza tra le linee nemiche: a Ovest poteva essere di duecento metri e a volte anche molto meno, a Est saliva fino a un paio di chilometri o più. [128]
Frecce volanti, o fléchettes: piccole frecce metalliche senza carica esplosiva progettate per produrre il loro effetto semplicemente grazie alla velocità e al peso. Venivano scaricate a cassette intere dagli aerei di entrambi gli schieramenti. Successo variabile, caddero in disuso rapidamente. [180]
Settembre 1915: l’esercito francese è il primo a introdurre l’elmetto d’acciaio. Leggero, verniciato d’azzurro (la nuova divisa è grigio-azzurra), ornato da un piccolo cimiero e dall’icona di una granata impressa sul davanti.
Di tutte le ferite in battaglia, poco più del 13 per cento riguarda la testa. Di queste il 57 per cento risulta mortale (dalle statistiche dei primi anni di guerra). La testa è la parte del corpo più esposta in trincea.
L’uso di tagliare corti i capelli ai soldati: introdotto nella Prima guerra mondiale non per tenere lontani i pidocchi ma perché rendeva più agevole e veloce l’intervento in caso di ferite al capo. [183]
La linea dura dell’esercito tedesco e di quello austroungarico contro chiunque combattesse senza una divisa (guerriglieri, cecchini, franchi tiratori): la punizione era l’impiccagione. Immaginari atti di guerriglia portarono, nelle fasi iniziali della guerra, a rappresaglie particolarmente cruente nei confronti della popolazione civile in Belgio e in Serbia. [197]
Le operazioni militari britanniche nel Golfo Persico, cominciate subito dopo lo scoppio del conflitto (prima che l’impero ottomano si schierasse con quelli centrali): all’inizio avevano lo scopo di garantirsi i giacimenti petroliferi sulla costa. Il petrolio serviva più per la flotta britannica (fra l’altro era più facile da caricare del carbone) che per automobili e aerei, ancora pochissimi. [208]
In Italia i figli unici erano esentati dal servizio militare. Molti si arruolarono lo stesso. [220]
Un corpo d’armata tedesco nel 1871 aveva bisogno di 567 carri per spostarsi. Nel 1914 ne doveva usare 1.168. I carri dovevano essere trainati da cavalli, e i cavalli consumavano foraggio, che andava anch’esso trasportato. La razione giornaliera di un cavallo pesava dieci volte quella di un uomo.
Nella Prima guerra mondiale morirono circa otto milioni di cavalli. [238]
Quaranta treni al mese potevano sfamare una divisione di sedicimila fanti. Per provvedere allo stesso numero di cavalieri ne serviva il quadruplo. [395]
In un solo corpo d’armata dell’esercito tedesco ogni mese venivano consumati in media cinquanta metri cubi di gesso e cinquanta chilometri di cerotto. [267]
Assedio di Kut al-Amara (Iraq): con le riserve alimentari quasi esaurite, per evitare la dissenteria e altre malattie i soldati britannici cercano di tenersi in piedi con pillole di oppio o cure casalinghe, come un miscuglio di olio di ricino e chlorodyne, analgesico al gusto di menta i cui principi attivi sono oppio, cannabis e cloroformio. [249]
«Ho sentito che nascosto nella foresta c’è un ospedale per i soldati che hanno il volto sfregiato. Pare abbiano un aspetto così spaventoso che le persone normali non ne sopporterebbero la vista» (dal diario di Elfriede Kuhr, tedesca, 14 anni). Fenomeno che interessò tutti i paesi in guerra. I casi peggiori rimasero in questi ospedali chiusi fino alla morte. In Francia, dopo la guerra, un’associazione di veterani riuniva 9.900 uomini col volto deturpato. [276]
Regola empirica usata nell’esercito giapponese durante la Seconda guerra mondiale per stabilire quanto rimanesse da vivere a un essere umano che stava morendo di fame: «Chi riesce ad alzarsi in piedi: trenta giorni. Chi riesce a mettersi a sedere: venti giorni. Chi deve urinare da disteso: tre giorni. Chi non riesce più a parlare: due giorni. Chi non riesce più a battere le palpebre: morto all’alba». [301]
Cocktail popolari nel corso della Prima guerra mondiale: “Lemon squash”, succo di limone mescolato a soda; “Sidecar”, a base di cognac; “75”, a base di gin (doveva il suo nome al cannone omonimo). [313]
Grande incremento del mercato del sesso durante la guerra. Le prostitute affluivano da tutta la Francia a Parigi, dove ogni giorno arrivava un gran numero di soldati in licenza. Gli arresti per prostituzione illegale aumentarono del quaranta per cento negli anni del conflitto (e le autorità, incoraggiate dai militari, spesso chiudevano un occhio).
In aumento le malattie veneree, come la sifilide. A volte le prostitute infette guadagnano più di quelle sane perché attirano i soldati che vogliono ammalarsi per evitare il fronte.
Il commercio delle secrezioni della gonorrea: alcuni soldati acquistano il muco infetto e se lo spalmano sui genitali nella speranza di finire in ospedale e rimanere così lontani dalle zone dei combattimenti. Stesso obiettivo alla base del commercio del catarro espettorato dai malati di tubercolosi. [318]
Aumento di gravidanze extraconiugali e aborti illegali nelle città tedesche sedi di guarnigione.
Testimonianza del proprietario di un cinema apparsa su una rivista tedesca nel giugno 1915: una sera, durante l’intervallo, aveva avvisato il pubblico che si era appena presentato un uomo in uniforme per sorprendere la moglie con l’amante. Per evitare scandali aveva indicato una piccola e discreta uscita di sicurezza. Immediatamente, trecentoventi coppie avevano lasciato la sala al riparo della penombra.
Una comune granata d’artiglieria da campo tra i 70 e gli 80 millimetri lasciava sul terreno una buca di meno di un metro, una da 420 millimetri provocava un cratere dodici volte più grande. [327]
La guerra di posizione. Gli attacchi per lo più falliscono, i fronti rimangono quasi sempre dove sono: la spiegazione in due paradossi. Il primo: per riuscire occorrono preparativi meticolosi e l’effetto sorpresa. Ma gli uni escludono l’altro. Il secondo: per riuscire servono sia massa sia mobilità: la massa (migliaia di pezzi d’artiglieria) per sfondare le linee difensive; la mobilità per sfruttare la breccia prima che il nemico abbia il tempo di richiuderla con riserve e nuove linee difensive. Ma anche in questo caso si può avere solo la prima a prezzo della seconda, o viceversa. [333]
Nella battaglia sulla Somme, fronte occidentale, il 15 settembre 1916 gli inglesi utilizzarono una nuova macchina da guerra: un cingolato a motore armato di cannoni e mitragliatrici e protetto da corazze d’acciaio. [338]
«Non ero andato molto avanti quando sentii cedere qualcosa di schianto sotto di me. Era uno scheletro le cui ossa erano state ripulite dall’esercito di topi che si aggiravano nei campi di battaglia» (dalle memorie del fante britannico Alfred Pollard). I topi, spesso enormi, che popolavano le trincee si nutrivano di cadaveri.
Negli anni della guerra aumentò il consumo di tabacco, compreso fin dall’inizio nelle razioni dei soldati. Nel 1914 i britannici ricevevano mezzo etto abbondante di tabacco alla settimana, i tedeschi due sigarette o sigari al giorno. Il fumo serviva per tenere a bada il nervosismo, diminuiva la fame, rendeva meno insopportabile il tanfo di putrefazione (a volte le unità sistemate in trincee infestate di cadaveri ricevevano razioni supplementari di tabacco). [351]
Durante la guerra la cocaina era molto diffusa nella società, nonostante le restrizioni messe in atto in diversi paesi negli anni immediatamente precedenti il conflitto. A Parigi si poteva acquistare più o meno liberamente nei caffè, a Londra si trovava facilmente nei night club. In Inghilterra prostitute e soldati erano considerati due gruppi particolarmente dipendenti da questa droga. Un’aggravante, per le autorità inglesi: la produzione era quasi esclusivamente nelle mani di aziende tedesche. [365]
Un soldato semplice aveva più possibilità di sopravvivere alla guerra di un sottotenente o di un tenente. Gli ufficiali di grado inferiore soffrivano perdite sei volte maggiori delle altre categorie. [414]
Gli odori della trincea: la puzza acre della polvere da sparo, il lezzo dolciastro della decomposizione, il tanfo acido di escrementi umani. Tutti fanno i loro bisogni dove si trovano, abbassandosi i calzoni davanti ai compagni. [426]
Tecniche di comunicazione durante le battaglie: radio, ma gli apparecchi sono ancora grandi, pesanti, poco affidabili; telefonia a filo, a rischio se il combattimento si fa molto intenso (nel 1917 s’è iniziato a interrare i fili a circa un metro di profondità, ma non è sempre facile); segnalazioni ottiche (razzi luminosi, lampade, semafori, bandiere: hanno bisogno di una buona visibilità, che spesso manca quando infuria la battaglia); trasmissione manuale di ordini e rapporti attraverso le staffette, solitamente mandate a due a due nella speranza che almeno una arrivi a destinazione (tutti i paesi belligeranti sperimentano i cani staffetta, che però hanno un limite: se il fuoco d’artiglieria è molto forte, i cani, come i cavalli, impazziscono). [425]
Adolf Hitler, decorato due volte come staffetta dell’esercito tedesco.
Piccioni viaggiatori, il mezzo di comunicazione più affidabile. Il solo esercito tedesco ne utilizzò circa 300mila. Ne arrivavano a destinazione nove su dieci.
Cher Ami, il piccione che durante la battaglia delle Argonne dell’ottobre 1918 riuscì a portare a destinazione il messaggio di un’unità americana circondata, nonostante una ferita al petto e una zampa amputata. Decorato con la Croix de guerre, attualmente impagliato allo Smithsonian di Washington. [426]
La disciplina nell’esercito italiano era molto severa, specie con i disertori. Durante la Prima guerra mondiale furono giustiziati circa mille soldati (361 nell’esercito britannico, 48 in quello tedesco). Più di 15mila i militari italiani condannati all’ergastolo per reati contro la disciplina militare. Molti rimasero in carcere anche dopo la fine della guerra, alcuni fino al 1945. [433]
Il dottor Cushing, chirurgo da campo americano, col tempo specializzato nell’estrarre con grande cautela le schegge di granata dal cervello con l’aiuto di un potente magnete. [445]
Caporetto si chiamò così dopo la guerra, quando la zona fu assegnata all’Italia. Nell’ottobre del 1917 era Karfreit e si trovava in territorio austriaco (il vero sfondamento delle unità austroungariche e tedesche avvenne però a nord della cittadina). Oggi ha un altro nome ancora: Kobarid, e si trova in Slovenia. [461]
Hanno descritto tra gli altri la disfatta di Caporetto: Hemingway in Addio alle armi (ma lo scrittore arrivò in Italia solo l’anno successivo, e scrisse il grosso del libro nell’estate del 1928 a Kansas City); Erwin Rommel, allora giovane tenente degli Alpenkorps, in Fanteria all’attacco. [461]
Per riuscire a colpire un aeroplano, nel 1918 la contraerea austroungarica aveva bisogno in media di tremila colpi, cifra all’epoca considerata ottima. [485]
Civili morti sotto i bombardamenti alleati sulla Germania: circa 2.600. Civili morti o feriti nelle incursioni tedesche sulla Gran Bretagna: 1.736. A parte Dover, fu Londra la città più bombardata d’Europa. [499]
La pace di Brest-Litovsk tra i bolscevichi in difficoltà e i tedeschi vittoriosi: la Russia cede Ucraina, Bielorussia, Finlandia, Polonia, Crimea e paesi baltici. Perde così il 34 per cento della popolazione, il 32 per cento del terreno coltivabile, il 54 per cento delle industrie, l’89 per cento delle miniere di carbone.
Primavera-estate 1918: a Vienna il cibo scarseggia. Vengono consumati solo 70.000 litri di latte al giorno (erano 900.000 prima della guerra). L’apporto calorico è di 1.721 calorie al giorno (normale fabbisogno: 3.000). Molti adulti hanno perso dieci o venti chili. Il peso medio dei bambini di nove anni è sceso da 30 a 22,8 chilogrammi. Certe case di riposo e manicomi hanno dovuto chiudere perché i ricoverati sono morti di fame. [520, 535]
Estate 1918, Germania. Surrogati dappertutto. Finto alluminio, bende di carta, bottoni di legno. Pane fatto con cereali mescolati a patate, fagioli, grano saraceno; cacao fatto di piselli tostati e segale con aggiunta di aromi artificiali; carne fatta di riso pressato cotto in grasso di montone; tabacco fatto di radici seccate e bucce di patate. Esistono 837 surrogati della carne approvati per la produzione di salsicce, 511 succedanei registrati del caffè. Monete di nichel sostituite da monete di ferro, pentole di ghisa da pentole di latta, tetti in rame da tetti in stagno (il blocco navale britannico funziona: in più, l’agricoltura e il sistema dei trasporti tedeschi si sta riducendo all’osso a causa dell’intenso sforzo bellico). [534]
In Germania negli ultimi anni di guerra è raddoppiata la mortalità infantile. Nel 1917 la mortalità tra gli anziani è del 33 per cento più alta che nel 1914. Circa 762.000 civili tedeschi sono morti durante il conflitto per malnutrizione o malattie dovute a carenze alimentari.
Estate 1918, primo focolaio di “spagnola”, l’epidemia influenzale che uccise almeno venti milioni di persone. All’inizio colpì soprattutto l’esercito tedesco. Decorso molto violento: mal di testa lancinante, febbre altissima, fastidiosa tosse catarrosa. Nel giro di tre giorni, o si muore o si guarisce. “Spagnola” non perché abbia avuto origine in Spagna, ma perché fu la stampa spagnola, non soggetta a censura, la prima a riferire di un focolaio dell’epidemia nel proprio paese quando il morbo si era già diffuso in altri stati coinvolti nella guerra. [544]
«Il 10 novembre (1918, ndr) arrivò all’ospedale il pastore per rivolgerci una breve allocuzione, e così sapemmo tutto. Anch’io, molto eccitato, ero presente al suo discorso. Quel vecchio e dignitoso signore sembrò tremare in tutto il corpo, comunicandoci che la dinastia Hohenzollern non portava più la corona imperiale tedesca, che la Patria era diventata una repubblica […]. Cercò di continuare, di dirci che bisognava ormai cessare la guerra, che avendo perso la guerra ed essendo ormai alla mercé del vincitore ci attendevano tempi bui […]. Ciò che seguì furono giorni orrendi e più orrende notti: sapevo che ogni cosa era perduta. Solo dei pazzi, o dei bugiardi e criminali, potevano sperare nella generosità del nemico. In quelle notti crebbe in me l’odio contro i colpevoli di quel misfatto. In quei giorni previdi quale doveva essere il mio destino. […] Così decisi di diventare uomo politico» (Adolf Hitler, Mein Kampf) [575]