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 2012  settembre 19 Mercoledì calendario

NOZZE GAY: A MILANO LA FARSA È REALTÀ

Una folla di trottolini amorosi ha riempito ieri Milano. Tutti in fila in via Larga numero 12 per far finta di sposarsi: un circo di fiori, anelli, foto e pasticcini inzuppati di lacrime e sospiri. Una Milano degna della telenovela Corazones de Fuego. Proprio quello che Pisapia ci aveva giurato che non sarebbe mai e poi mai accaduto. Il giornalista Paolo Hutter è stato il primo a sigillare l’unione col suo compagno Paolino, firmando con un pennone di forma fallica il registro delle coppie di fatto nuovo di pacca, un certificato di unione civile basata sul vincolo affettivo che nella pratica serve a un tubo. Poi si son sedute a firmare la figlia di Roberto Vecchioni e la sua compagna, un gemello neonato a testa sulle ginocchia, lucciconi agli occhi, brillanti tra le dita. E via via tutte le altre coppie che avevano prenotato le «nozze» gay e lesbo della giornata. C’erano pure gli etero, una manciata di coppie che si volevano sposare sì, ma non del tutto. La differenza, dicono, è di principio: il registro registra una coppia che c’è già, il matrimonio crea la coppia che prima non c’era.
Sofisticatezze. I benedetti dal sindaco se ne sono andati a vivere felici e contenti come nelle migliori favole, consapevoli che il pezzo di carta serve a un fico, ma meglio di niente. Un simbolo, dicono. Il sindaco, invece, ha subito postato su facebook tutte le immagini della mattina, e la sua pagina s’è riempita di cuoricini, auguri e frasi commosse, come se fossero nozze vere. Il che fa girare gli zebedei a chi sposato lo è davvero, e sa che oltre ai diritti ci sono i doveri, oltre ai fiori ci sono le spine delle responsabilità; ai cattolici di sinistra, che han mandato giù il rospo del registro con la promessa che non ci sarebbero state pagliacciate annesse e sono stati serviti; ai milanesi non pisapiani che hanno una vagonata di problemi stringenti a cui nessuno ha tempo mai di badare, nemmeno tra un brindisi e l’altro. In brodo di giuggiole tutti gli altri, quelli che li abbindoli con le favole d’amore. Cuor contenti il ciel li aiuti.