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 2012  settembre 15 Sabato calendario

Ha ragione Barbara Spinelli, la libertà d’espressione perde valore e senso se resta «sovranamente indifferente alle sue conseguenze» (più in breve, e più in generale, non c’è mai libertà senza responsabilità)

Ha ragione Barbara Spinelli, la libertà d’espressione perde valore e senso se resta «sovranamente indifferente alle sue conseguenze» (più in breve, e più in generale, non c’è mai libertà senza responsabilità). Ma ciò che fa paura, e continuerebbe a farla anche laddove la libertà d’espressione fosse così ben temperata da evitare ogni trappola, è la totale pretestuosità che arma l’odio islamista: che cosa c’entra, con il film cretino e mediocre girato da un mediocre cretino, il governo americano? Cosa c’entra con gli «insulti al Corano» l’ambasciatore Stevens, amico della cultura araba, amico dell’Islam, amico della democrazia libica? La questione è che se la visione del mondo è tribale, l’individuo non esiste: esistono solo le tribù. L’odio in questione non è da fanatico a fanatico (secondo il rozzo ma comprensibile auspicio: almeno si ammazzassero tra loro), non è Al Qaeda contro Breivik. L’odio che in questi giorni incendia le piazze e versa sangue è contro gli occidentali visti come una sola, immensa, indistinta tribù di blasfemi e di impuri. Solo il mondo islamico ha facoltà di disinnescare, col tempo, questo violento, arcaico meccanismo che non riconosce, nelle persone, persone, ma solo membri di una fede amica o di una fede nemica.