Ettore Bianchi, ItaliaOggi 18/9/2012, 18 settembre 2012
LE ISOLE GRECHE CEDUTE PER UN PERIODO DI 50 ANNI
Per risollevare le finanze della Grecia occorrerebbe dismettere anche le isole. Il paese ne è pieno: tra isole e isolotti se ne contano 6 mila. Tuttavia, poiché la legislazione di Atene non consente la loro vendita, essendo patrimonio pubblico, non resta che la strada della locazione per un periodo compreso fra 40 e 50 anni.
A finire sul mercato saranno 560 isole divise in dieci gruppi.
Il catalogo ufficiale propone per il momento 47 isole disabitate, con un superficie da 50 a 300 ettari, che si trovano nelle Cicladi, nei golfi di Eubea e dell’Argolide e nel Mar Ionio. È stato stimato un introito compreso fra 3 e 45 milioni di euro. Un primo assaggio di ricavi provenienti dalla cessione (in questo caso, affitto) del patrimonio statale.
A lanciare per primo l’idea era stato due anni fa il deputato tedesco Josef Schlarmann, suscitando però un’ondata di indignazione in Grecia. Ora la musica è cambiata e i cittadini, costretti a pesanti sacrifici provocati dalle misure di austerità imposte da Bruxelles, non hanno più niente in contrario: l’orgoglio è passato in secondo piano. Il governo, inoltre, ha assolutamente bisogno di procurarsi mezzi freschi per garantire la continuità.
Le grandi famiglie greche, colpite dalle tasse straordinarie varate recentemente, vogliono cedere le isole di proprietà. Così è per gli Onassis, alla ricerca di acquirenti per l’isola di Skorpios che si trova nello Ionio. Stesso discorso per Oxia, isola di 5 chilometri quadrati che apparteneva a una famiglia greco-australiana e che è finita nelle mani dell’emiro del Qatar, qualche mese fa, per 6 milioni di euro.
A spiegare il criterio della scelta delle isole da affittare è Andreas Taprantzis, direttore esecutivo del fondo di privatizzazione: sono stati identificati luoghi con terreni edificabili, vicini al continente e dove le infrastrutture sono sviluppate. Al tempo stesso queste operazioni non devono mettere a rischio la sicurezza nazionale. Chi si aggiudicherà i contratti potrà realizzare strutture turistiche di alto livello.
Ma costruire non è semplice, perché le procedure sono spesso ostacolate da leggi complesse e da limitazioni di tipo ambientale e archeologico. Per edificare occorre ottenere una trentina di permessi e districarsi nel labirinto della burocrazia. Eppure, grazie alla bellezza dei luoghi e al cima favorevole, non manca chi ci sta facendo un pensierino.