Claudio Marincola, Il Messaggero 19/9/2012, 19 settembre 2012
QUEI TOGA PARTY DI DE ROMANIS
Nella foto c’è lui, mascherato da Ulisse, tra vestali, anfore e giare. Un festino? Di più, un festone, con duemila invitati, coturni d’oro, parrucche. Il mega party risale a due anni fa: Carlo De Romanis, da poco eletto consigliere regionale alla Regione Lazio, volle festeggiare al Circolo del tennis del Foro Italico il ritorno a casa dopo gli anni passati a Strasburgo, assistente di Tajani alla Ue. Un’altra foto mostra ancelle e ballerine immerse al centro della piscina. «Tutto a spese mie chiarisce Ulisse-De Romanis ma qualcuno si è divertito a metterle di nuovo in circolazione. Del resto, io non ho nulla da nascondere, se volete ve le mando, quella notte ballammo fino all’alba».
Ospite d’onore della serata fu Renata Polverini che si limitò a passare per un saluto, vestita in borghese, pantaloni lunghi scuri e soprabito, come la descrissero le cronache mondane il giorno dopo. Come del resto, l’assessore al Bilancio Cetica. Passò anche lui per un saluto e confessò di essersi sentito un po’ imbarazzato perché era tra i pochi non mascherati. «Chi ha tirato fuori questa storia vorrebbe gettarmi addosso altro fango. Dopo gli schizzi che già mi ha sparato Fiorito accusandomi di aver organizzato un evento che non c’è mai stato, una festa sul set dell’antica Roma a Cinecittà. Falsità. Ecco cosa sono, una montagna di falsità. Io e mie colleghi abbiamo già dato mandato ai nostri legali di querelare l’ex capogruppo. Vuole screditarci e non sa più a cosa attaccarsi».
De Romanis è uno dei nove fedelissimi, tutti ex Forza Italia del gruppo Pdl alla Regione Lazio. Uno zoccolo duro, «figliocci» di Tajani, «nipotini» di Berlusconi, li chiamano gli altri. «Cappellaro e Miele, furono imposti nel listino direttamente da Silvio, lo sanno tutti», ammette De Romanis, che fu eletto con 24 mila voti. Da ex capogruppo guidò insieme a Francesco Battistoni la fronda che il 24 luglio scorso rovesciò Francone-Batman. «Non ce lo ha mai perdonato e ora vuole vendicarsi costruendo contro di noi costruendo un castello di prove false». Eppure prima che la rottura si consumasse, i rapporti con Fiorito erano buoni, persino cordiali. «Una volta mi invitò a raggiungerlo per fare un giorno in barca, aveva affittato una villa al Circeo e mi propose una gita a Punta Rossa. Declinai, e finì li».
Tanto legati a Forza Italia che per alcuni mesi circolò la voce che con Tajani fossero parenti. «Lasciai correre - spiega - non ne valeva la pena. Mia nonna conosceva sua madre, forse erano cugine alla lontana, e tanto bastò per alimentare la leggenda della parentela. E’ vero però che ad Antonio sono molto legato, lo considero uno di famiglia e vorrei che restasse fuori da questa storia».
Nipotini e figliocci in questi giorni si sentono sotto assedio. Nel gruppo sono un gruppo a parte. «Siamo stati tentati tante volte di chiamare Silvio Berlusconi perché questo linciaggio ci sembra assurdo. Ognuno di noi ha il numero del suo cellulare ma non lo abbiamo mai fatto». Insieme al presidente Abbruzzese, anche lui azzurro della prima ora, hanno deciso di tenere duro, di non cedere, di fare quadrato intorno a Battistoni. Non lo dicono apertamente ma ce l’hanno con Piso, il coordinatore regionale Pdl, al quale imputano la scelta di Fiorito. E il «patto ciociaro» Fiorito-Abbruzzese-Ciarrapico? E lo scontro fratricida della Tuscia tra Battistoni, Marini e Birindelli? No comment. Si viene a sapere però che sabato scorso il loro capogruppo Battistoni ha incontrato il coordinatore Pallone e si è sentito con Tajani che quel giorno era in partenza per Helsinki. «State sereni, finché Francesco ha la vostra fiducia nessuno lo potrà cacciar via ha fatto in tempo a dire prima di imbarcarsi sull’aereo il commissario Ue e non alzate mai toni. E se anche il capogruppo dovesse cambiare, non preoccupatevi, è una carica pro-tempore».
Giurano che Polverini avrà il loro appoggio, che combatteranno gli sprechi. E che dopo la bufera che si è scatenata metteranno tutte le loro spese su Internet. Trasparenza. Forse faranno una conferenza stampa. Secondo Francone, De Romanis avrebbe voluto organizzare un evento mondanissimo al Circo Massimo con donnine semi nude e altre amenità del genere. «Macché continua a ripetere l’ex assistente quando scoprimmo che ci sarebbe costato 48 mila euro lasciammo stare. Ma non si era mai parlato di donnine e festini sexy. Non so come sia uscita questa cosa. alla fine allestimmo un parco tematico con attività ricreative e formative rivolte alle scuole con gruppo storico romano e il patrocinio del Comune di Roma». E l’accusa rilanciata dall’avvocato Taormina di aver speso i soldi dei contribuenti andando a donne? «Ho una fidanzata di 25 anni che in questi giorni è fuori perché ha vinto una borsa di studio. E io stesso ne ho 32. Le sembro il tipo che ha bisogno di pagare per certe cose?».