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 2012  settembre 19 Mercoledì calendario

Non bisogna farsi illusioni che così sia tutto risolto, anche se è vero che la certificazione esterna è fatta sui documenti contabili e quindi consente un’azione di controllo più rigorosa»

Non bisogna farsi illusioni che così sia tutto risolto, anche se è vero che la certificazione esterna è fatta sui documenti contabili e quindi consente un’azione di controllo più rigorosa». Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds e oggi parlamentare del Pd è favorevole a dare un «segnale all’esterno» che metta i partiti al riparo da polemiche, ma non ritiene che queste nuove regole risolvano il problema alla radice, semplicemente perché è impossibile. E quale è allora il problema, scusi? «Il punto vero è il controllo degli organismi interni, il perché già lo dissi in aula quando vi fu il dibattito sui bilanci dei partiti. È l’onesta che fa la differenza, poi certo abbiamo bisogno di dare segnali all’esterno e quindi dico sì alla massima trasparenza possibile». Insomma ogni tentativo che fanno i partiti si rivela sempre inutile? «Io ho affidato il bilancio degli ex Ds ad un collegio di revisori e può darsi che quello redatto da società esterne sia più trasparente, ma il bilancio redatto da me lo difendo e non lo scambio con nessun altro bilancio perché sono certo della correttezza del lavoro fatto da me». Certo che stavolta la stavano facendo grossa in Parlamento, impedendo la revisione esterna. Non crede? «Mi sembra che stiamo un po’ esagerando, l’onestà è un valore in sè e quindi non è che le norme ti mettono al riparo dai furbi o da chi ruba. Ma ripeto: tutto ciò che si può fare per recuperare prestigio agli occhi dei cittadini va fatto senza ombra di dubbio. Ma per far capire cosa intendo dire, ricordo che anche la Parmalat e la Cirio avevano bilanci certificati e anche in America, malgrado tutti gli organismi di controllo che hanno, gli scandali sono scoppiati lo stesso». Quindi non c’è speranza secondo lei. «I controllori lavorano su pezzi di carta e il mondo è pieno di furbi». E la soluzione? «Parafrasando Keynes, come disse lui nel ’30 in piena crisi, deve venire il Padre, perché se viene il Figlio da solo non ce la fa».