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 2012  settembre 13 Giovedì calendario

IL MIGLIORE DI SEMPRE


Notizia più importante: parlerà anche italiano, grazie alla evoluzione di Siri, l’assistente vocale dell’iPhone5. Magari il nuovo melafonino presentato ieri a San Francisco dall’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, diventerà l’unico antidoto che abbiamo alle lacrime di Mario Monti. Chissà che non risollevi un pizzico anche il Pil italiano. Secondo Jp Morgan negli Stati Uniti le vendite di iPhone5 e delle applicazioni collegate varranno mezzo punto di Pil. In Italia non si spera tanto, ma un cerottino sull’abisso in cui ci ha precipitati il governo tecnico, sicuramente è in grado di metterlo. Piacerà, e come sempre è accaduto, nel giro di poche settimane renderà vecchi arnesi perfino i costosissimi modelli 4s, i predecessori sul mercato. Il nuovo iPhone è più lungo, e quindi si vedrà meglio lo schermo. Ma è più sottile e leggero dei precedenti. Anche per questo darà una scossa al Pil.
LA TECNOLOGIA
Tutti gli accessori che servivano per l’iPhone4 nelle sue versioni, si possono buttare via: cover, copertine, gingilli vari. Non sono adattabili alla nuova misura: vecchi arnesi anche quelli, perfino se li hai comprati questa estate. Dal punto di vista tecnologico tutto dovrebbe migliorare. È naturale che si dica in un lancio commerciale, ma il sistema (Ios6) è stato affinato. Funzionerà meglio la ricezione delle telefonate (l’iPhone in fondo -cosa di cui Apple nelle prime versioni sembrava tenere poco in conto- serve anche per telefonare). Tre microfoni migliorano l’audio, togliendo anche i rumori di fondo, le telecamere sono state potenziate (c’è anche quella sul retro), la batteria (altro punto tradizionalmente debole) durerà di più: 8 ore in conversazione, 10 ore in navigazione o guardando video, 40 ore ascoltando musica e 225 ore in stand by (qui possono dire quello che vogliono perché nessuno compra un telefonino carissimo per non usarlo mai dieci giorni di fila). Tra le novità anche una applicazione nata in casa per le mappe, la prima dopo la rottura con Google. Non c’è ancora un prezzo di listino per il mercato italiano, ma è stata fissata la data di sbarco: 28 settembre. Si può essere certi che andrà a ruba. Il mercato della telefonia racconta infatti sempre in Italia un paese diverso da quello descritto dalle statistiche ufficiali. Tutti siamo più poveri, ma ogni nuovo modello immesso sul mercato a prezzi assai elevati, va esaurito nel giro di pochi giorni. Il caso Apple è il più eclatante di tutti. Negli Stati Uniti, in Italia, nel resto del mondo. L’azienda di Cupertino è stata maestra nel sapere creare continuamente bisogni e nel sapere imporre stili di vita. È così che oggi è diventata l’azienda più importante della storia delle borse mondiali. Il suo valore è aumentato di quattro volte e mezza dal 2007, e oggi capitalizza circa 485 miliardi di euro, un terzo del Pil italiano, il record dei record (dal 12 agosto ha superato anche il massimo che toccò a fine anni Novanta Microsoft, nel cuore dell’impazzimento della new economy). Se si guarda la realtà italiana, sembra impensabile una larga diffusione di un telefonino che costerà almeno 700 euro. Ma ormai il mercato ha saputo assorbire da tempo questo limite: i gestori faranno a gara per offrire l’iPhone5 a prezzi scontati o apparentemente quasi gratis. Con un mercato saturo come quello italiano, pioveranno offerte di abbonamento almeno biennali nella cui rata mensile verrà ammortizzato il costo dell’apparecchio. Il sistema Apple è un clamoroso moltiplicatore dei consumi grazie sia al mercato degli accessori (comune a tutti i telefonini), sia a quello delle applicazioni nato proprio in casa dell’azienda di Cupertino (e ora presente anche in quello dei concorrenti grazie all’Android market). L’Apple store è un micidiale creatore di bisogni e possibilità che spesso partono gratuite, poi si espandono a basso costo (0.79 euro), e si evolvono a prezzi superiori che il consumatore non riesce a fermare, perché ormai sono diventati una droga simile ai videopoker. Visto con gli occhi del consumatore, è un pacchetto- idrovora che può mandare ko le finanze familiari.
LE APPLICAZIONI
Ma c’è anche l’altra faccia dello sviluppo: la creazione di nuove applicazioni può diventare nonostante l’alto fee imposto da Apple, un’occasione per molti giovani per fare impresa con poco o nulla. Più o meno come è nata l’azienda fondata da Steve Jobs. Perfino in Italia, dove nessun giovane in un garage potrebbe con le leggi attuali costruire imprese simili, il mercato delle applicazioni un’occasione sia creativa che mini-imprenditoriale può offrirla. È una piccola speranza, anche se sappiamo che mai potrebbe vivere qui un’azienda come Apple, che ha aperto sedi in decine di paesi spesso paradisi fiscali al solo fine di abbassare il peso delle tasse sugli straordinari utili di impresa. Per questo c’è una mini sede ufficiale di Apple in Nevada (dove c’è un corporate tax rate zero contro l’8,84% della California), o nelle isole Vergini come nelle Cayman. L’avessero fatto qui, il giorno dopo avrebbero avuto la finanza alla porta, e una bella cartella esattoriale spedita da Attilio Befera. Non sarebbero mai diventati la Apple. Cosa che è ancora possibile essere in quella America spietata con gli evasori fiscali, ma che al momento giusto sa guardare a quel che fa crescere un paese assai più di mille piccole rapine fiscali.

I TRATTI:
LE CARATTERISTICHE
È di vetro e alluminio. Spessore: 7,6 mm (18% meno dell’iPhone 4s), pesa 112 grammi, (20% in meno di iPhone 4s). Pixel: 1136x640, stessa larghezza ma più lungo in altezza. Il chip che sta sull’iPhone 5 è A6, più veloce e più piccolo. Nuova fotocamera da 8 megapixel di alta efficienza con vetro super trasparente e performance migliorate
IL PREZZO
Il costo dipende dallo spazio in memoria: 199 $ per 16gb, 299$ per 32gb, 399$ per 64gb
IN ITALIA
Sarà acquistabile nel nostro Paese dal 28 settembre. Negli Usa dal 21