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 2012  settembre 15 Sabato calendario

AGLI ITALIANI FINI È COSTATO 10 MILIONI CASINI NOVE

Il neologismo ha il copyright di Stefano Pedica, presidente dei Teoleg (cattolici per la legalità) di Antonio Di Pietro. Ha ribattezzato lo scorso Ferragosto «centosauri» i colleghi che stanno in parlamento da una vita. E non sbaglia: c’è più di un dinosauro della politica che già stava in un consiglio comunale, un consiglio regionale o addirittura in Parlamento dall’inizio degli anni Ottanta e talvolta anche prima, e che oggi non ha ancora alcuna intenzione di passare il testimone. Dopo avere compilato un primo elenco che aveva qualche dimenticanza, ieri Pedica l’ha riproposto e arricchito, calcolando anche quanto avrebbero messo in tasca i nonni della politica. Un dato che per altro Libero aveva offerto ai suoi lettori il 7 gennaio 2011, calcolando quanto erano costati alle loro tasche i più longevi politici italiani. Con l’occasione l’abbiamo aggiornato. E possiamo informare i lettori che entro la fine della legislatura uno dei più costosi politici della storia italiana, l’attuale presidente della Camera, Gianfranco Fini, sfonderà il tetto dei 10 milioni di euro (è il costo lordo, non quello che si è messo in tasca). Il record potrebbe anche lievitare ulteriormente, ma per farlo sarà necessario che qualche partito in grado di superare la soglia di sbarramento, candidi ancora Fini e riesca a farlo eleggere. Al momento Futuro e Libertà non è in grado di assicurare questa pagina da inserire nel Guinnes dei primati. Può essere che per solidarietà una mano gliela dia l’ex amico Pierferdinando Casini, che nella classifica dei centosauri vip occupa il secondo posto, sfiorando ormai i 9 milioni di euro. Il leader dell’Udc è in grado di superare la soglia di sbarramento attuale, e se si ricandidasse solitario lasciando fuori palazzo Fini, rischia seriamente di superarlo nel giro di una legislatura. Ipotesi quasi certa se ai costi da parlamentare ordinario dovesse aggiungere indennità di carica legate alla posizione istituzionale. Il brivido di Fini al momento lo proverebbe anche un altro dei centosauri, Francesco Rutelli, che oggi ha scarsissime chance di tornare a palazzo. Certo non con la sua Api che non sarebbe in grado di ottenere l’ombra di un seggio in Parlamento. Rutelli ha bussato alla porta del Pd, che al momento sembra chiusa. Ma da qui alle urne se Pier Luigi Bersani dovesse vincere le sue primarie, magari prende a bordo pure un dinosauro come Rutelli, solo per fare un dispetto a Matteo Renzi. In classifica sono certi di fare passi avanti e di superare quota 8 milioni di euro di costo nella prossima legislatura Anna Finocchiaro e Massimo D’Alema, che resterebbero a piedi esclusivamente con la vittoria di Renzi alle primarie. Qualche incertezza anche per Emma Bonino: anche lei è ben piazzata nella top ten dei vip della politica che sono costati di più alle tasche degli italiani (poco meno di 7 milioni di euro). I radicali non sarebbero in grado di riportarla a palazzo, e gli accordi con il Pd al momento non sono rinnovati. A sinistra superano comunque il costo di 6 milioni di euro anche altri due vip della politica, in servizio permanente effettivo da decenni: Valter Veltroni (che alla carriera parlamentare e ministeriale aggiunge come Rutelli il lungo periodo da sindaco di Roma) e Rosy Bindi.
Anche il centrodestra ha i suoi ben piazzati nei centosauri. Nella classifica Vip il più in alto è Altero Matteoli, che in parlamento siede ininterrottamente dal 1983, e che ha avuto più volte incarichi parlamentari e ministeriali: il suo costo sfiora i 7 milioni e mezzo.
Fra i nomi noti anche quello di Umberto Bossi, che fu senatore nella prima repubblica e poi deputato per lunghi anni, cumulando incarichi di governo: se si ricandida, supera quota 7 milioni di euro. Fuori dalla classifica vip, ma in grado di pesare come tutti gli altri sulle tasche degli italiani, c’è poi un manipolo meno noto di veri e propri polisauri. Due di loro veleggiano già oggi sopra i 10 milioni di costo complessivo: Beppe Pisanu e Giorgio La Malfa, che a palazzo vivono da più di 38 anni. Difficile però che siano in grado di proseguire l’esperienza. Se la battono più che bene anche Mario Tassone (Udc) e Francesco Colucci (Pdl), il primo in sella da 34 anni e l’altro da 33. Sfiora i 30 anni di onorata carriera anche un altro ex An come Filippo Berselli, che è stato anche al governo due volte come sottosegretario, per un totale di sei anni. Bella e costosa carriera anche per Livia Turco, 25 anni da parlamentare, due da ministro, ed è stata anche consigliere comunale e regionale.
Fuori dal parlamento nazionale ci sono altri due campioni del genere. Il primo è Clemente Mastella, che oggi è europarlamentare (alla terza legislatura), per 30 anni parlamentare, due volte ministro, sottosegretario, sindaco della sua Ceppaloni. Il secondo è Roberto Formigoni: tre volte deputato, due volte europarlamentare, un incarico da sottosegretario, una elezione lampo da senatore, da 17 anni anche presidente della Regione Lombardia.