Varie, 18 settembre 2012
Avorio per Sette - Il giornalista americano Bryan Christy sul National Geographic scrive che il mercato illegale dell’avorio è sostenuto dal mercato di oggetti religiosi: croci copte, rosari islamici, icone cattoliche, amuleti buddhisti ricavati dallo sterminio di migliaia di elefanti e dall’asportazione delle loro zanne
Avorio per Sette - Il giornalista americano Bryan Christy sul National Geographic scrive che il mercato illegale dell’avorio è sostenuto dal mercato di oggetti religiosi: croci copte, rosari islamici, icone cattoliche, amuleti buddhisti ricavati dallo sterminio di migliaia di elefanti e dall’asportazione delle loro zanne. (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) L’avorio è costituito da fosfato di calcio sotto forma di apatite microcristallina con basse porzioni di carbonato di calcio e di proteine come leganti. (Wikipedia) La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o CITES, ha vietato dal 1989 il commercio di avorio greggio o lavorato. È ammesso solo il commercio di oggetti di antiquariato (precedenti al 1947). Nel 2011 ci sono stati 14 sequestri di avorio per un totale di 24,3 tonnellate. Negli ultimi venti anni le tonnellate sequestrate sono state 370 (greenreport.it 25/6). Nel 2011 i cacciatori di frodo hanno ucciso 25mila elefanti per prenderne le zanne. (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) In Cina l’industria dell’avorio è destinata a crescere: il governo ha autorizzato l’apertura di almeno 35 fabbriche e 130 rivendite d’avorio e finanzia corsi universitari per intagliatori. (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) Al mercato nero del Kenya una zanna d’elefante si vende a 5mila euro almeno (come 10 anni di paga per un operaio) (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) L’anno scorso il presidente del Libano Michel Suleiman ha regalato a Benedetto XVI un turibolo d’oro e avorio. Nel 2007 la presidente delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, donò a Ratzinger un Santo Niño d’avorio, icona delle Filippine. Nel Natale del 1987 il presidente Ronald Reagan e sua moglie Nancy acquistarono la Madonna d’avorio che avevano ricevuto come dono di Stato da Giovanni Paolo II. Daniel arap Moi, presidente del Kenya considerato il padre dell’accordo sul divieto del commercio di avorio, regalò a Giovanni Paolo II una zanna di elefante. (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) Paesi con i maggior quantità di avorio sequestrato negli anni 1989-2011: Cina (41.095 chili), Thailandia (21.364 chili), Hong Kong (20.638), Taiwan (18.370), Vietnam (13.462), Giappone (8.614), Singapore (8.029), India (6.759). (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) In Thailandia si trovano pregiati amuleti d’avorio in vendita a 80mila euro. In Cina una statua della dea Guanyin si trova a 175mila euro. (Corrado Zunino, la Repubblica 16/9) L’avorio si trasporta in navi container fatte apposta, con speciali scomparti nascosti. I contrabbandieri cambiano costantemente le rotte e il modo in cui muovono la merce. (Deborah Ameri, Il Messaggero 5/9) Tra i responsabili della caccia agli elefanti in Africa: il Lord’s Resistance Army di Joseph Kony, che si nasconde nella Repubblica Centrafricana; il gruppo islamico al Shabab della Somalia, che si ispira ad al Qaeda; le milizie arabe Janjaweed, responsabili degli episodi più cruenti nella regione occidentale sudanese del Darfur. Ma anche le milizie regolari: militari ugandesi, congolesi e del Sud Sudan. (Deborah Ameri, Il Messaggero 5/9) In Tanzania i contadini attirano e uccidono gli elefanti con delle zucche avvelenate. (Deborah Ameri, Il Messaggero 5/9) Paga di un cacciatore di elefanti del Gabon: un sacco di sale. (Deborah Ameri, Il Messaggero 5/9) Il 70% delle zanne trafugate finisce in Cina, dove il boom economico ne ha favorito il commercio. Lo scorso anno 150 cinesi sono stati arrestati in Paesi africani con l’accusa di contrabbando. (Deborah Ameri, Il Messaggero 5/9) Consiglio di siti cinesi per nascondere l’avorio ai raggi X negli aeroporti: avvolgerlo in un foglio di alluminio. (Deborah Ameri, Il Messaggero 5/9) Andamento del prezzo dell’avorio sul mercato clandestino: tra il 2002 e il 2004 è passato da 120 a 280 euro al chilo; nel corso dei sei anni successivi ha raggiunto la soglia dei 600 euro al chilo. (Pietro Veronesi, l’Espresso 27/7) Periodicamente, le autorità africane fanno roghi delle zanne sequestrate: il primo nel 1989 a Nairobi voluto dal paleoantropologo Richard Leakey, capo del Kenya Wildlife Service. Andarono in fumo 12 tonnellate d’avorio. Cinque anni dopo Leakey fu rimosso, dopo aver subito un grave incidente con il suo aereo monomotore nel quale perse le gambe (si è sempre sospettato il sabotaggio). L’ultimo rogo si è svolto il 27 giugno, a Libreville, nel Gabon. Ad appiccare il fuoco alla grande catasta di avorio sequestrato è stato il presidente Ali Bongo Ondimba: quasi cinque tonnellate di zanne e manufatti, per un valore di 7,6 milioni di euro. (Pietro Veronesi, l’Espresso 27/7) Gli elefanti sopravvissuti a battute di caccia rimangono traumatizzati e da allora manifestano carattere aggressivo e imprevedibile. (Pietro Veronesi, l’Espresso 27/7) Simili all’avorio i corni di rinoceronte e di narvalo, i denti di ippopotamo, cinghiale, tricheco e capodoglio. Un chilo di corno di rinoceronte vale 50mila euro. I due corni di un rinoceronte bianco, la specie più diffusa, insieme fanno circa 6 chili. Quelli di un rinoceronte nero 2,5. I 600 rinoceronti che si calcola saranno uccisi nel 2012 rendono dunque 3.600 chili di corni, per un valore di 180 milioni di euro. (tutelafauna.it 26/4) Nel Medioevo di moda farsi portare dalle regioni del nord Europa il corno di narvalo, lungo almeno due metri. (Peter Daviidson, L’idea del Nord, Donzelli, 2005) In Germaia, in flauto d’avorio fatto con la zanna di un mammuth: forse lo strumento musicale più antico al mondo. Lungo 20 centimetri, con tre fori per le dita. (L’unità 2004) L’artigiano Teodoro Riccardi faceva dei falsi oggetti medievali in avorio: pettini liturgici, scacchiere, pedine. Per farli sembrare antichi faceva così: o li metteva dentro vasi sotto terra, su cui poi piantava dei rosmarini in modo che le radici facessero la patina, oppure li metteva a ingiallire nel reggipetto di una sua governante grassissima. Alcuni suoi falsi sono conservati in musei americani. (Federico Zeri, «Cos’è un falso») Franklyn Delano Roosevelt, il bocchino d’avorio perennemente fra le labbra. (Vittorio Zucconi, la Repubblica 7/2/2007)