Paolo Mastrolilli, la Stampa 17/9/2012, 17 settembre 2012
PERCHÉ È NATA LA PROTESTA?
Cos’è Occupy Wall Street, che proprio oggi ricorda l’inizio della rivolta degli «indignati» contro il potere del mondo della finanza?
Si tratta di un movimento di protesta contro l’ineguaglianza economica e sociale negli Stati Uniti, cominciato a New York un anno fa, diffusosi poi in tutta l’America e anche all’estero.
Come è nato?
Nell’estate del 2011 Kalle Lasn e Micah White, responsabili di una pubblicazione anti-consumista canadese chiamata «Adbusters», hanno iniziato a scrivere sul loro sito che l’America aveva bisogno della sua Tahrir Square, riferendosi alla piazza egiziana dove era partita la rivolta contro il regime di Mubarak. Secondo loro la crisi economica esplosa dopo il fallimento di Lehman Brothers aveva dimostrato che la società degli Stati Uniti si era avviata in una direzione inaccettabile. La disparità economica era in continua crescita, con l’1% della popolazione che possedeva circa un quarto della ricchezza nazionale complessiva. Le grandi corporation, grazie ai finanziamenti elettorali, avevano una influenza eccessiva sulla politica, e mentre questa élite curava i suoi interessi, la maggioranza della popolazione era abbandonata al suo destino. L’idea di «Adbusters» ha avuto un rapido successo, portando alla decisione di organizzare una manifestazione per «occupare Wall Street» il 17 settembre del 2001.
Cosa è successo quel giorno?
I sostenitori del progetto si sono riuniti a Zuccotti Park, un parco privato aperto al pubblico, che si trova a poca distanza dalla Borsa di New York. Hanno occupato la zona, trasformandola nella base di quello che in pochi giorni è diventato un movimento. Diverse centinaia di manifestanti hanno cominciato a vivere nel parco, alzando tende e costruendo una cucina da campo, una biblioteca, un mini ospedale. Ogni giorno tenevano una «assemblea generale» in cui discutevano i temi della protesta e la strategia da seguire.
Quali erano i temi?
Lo slogan più famoso è diventato «We are the 99%», con cui si voleva dire che i manifestanti rappresentavano il 99% della popolazione americana, che chiedeva giustizia e pari opportunità rispetto all’1% della classe più ricca. Il movimento, però, non ha mai stilato un programma preciso di idee e rivendicazioni politiche su cui agire.
Chi erano i leader?
A parte l’impulso iniziale di Kalle Lasn e Micah White, Occupy Wall Street è rimasto senza un gruppo dirigente ben identificato. La leadership era diffusa, tutti potevano partecipare alle riunioni, dire la propria, e cercare di convincere gli altri a seguirli. Esisteva un gruppo che esercitava funzioni di guida, ma un capo vero e proprio con cui identificare il movimento non è mai davvero emerso.
Come si finanziava Occupy Wall Street?
In prevalenza attraverso donazioni. Il comitato finanziario ha detto che erano arrivati a raccogliere fino a 700 mila dollari, ma questi fondi si sono esauriti in fretta per le spese correnti.
Chi erano i manifestanti?
Chiunque si presentasse allo Zuccotti Park. Molti giovani, studenti, disoccupati, ma anche religiosi, persone adulte che condividevano la causa, e celebrità come Michael Moore e Susan Sarandon. Roberto Saviano ha parlato ai manifestanti di come mafia e camorra sfruttano il sistema finanziario.
Quanto è durata la protesta?
Il 15 novembre 2011 il sindaco di New York Bloomberg ha ordinato alla polizia di sgombrare Zuccotti Park per motivi di igiene, sicurezza pubblica e perché lo avevano chiesto i proprietari del parco. Diversi manifestanti sono stati arrestati durante il raid mattutino e la zona non è stata più occupata. Accampamenti simili erano sorti in molte città americane, ma ormai pochi restano attivi.
Quanto successo politico ha ottenuto il movimento?
Ha attirato molta attenzione, compresa quella del presidente Obama, ma la sua mancanza di leader, di un programma e di una strategia precisa, ha finito per farlo scomparire.
Cosa resta adesso di Occupy Wall Street?
Il movimento ha cercato di organizzare altre proteste, dopo la chiusura di Zuccotti Park, come quella tenuta a Chicago in maggio durante il vertice della Nato, ma non ha ottenuto gli stessi risultati di New York. Sabato e ieri ci sono state marce a Manhattan, con qualche decina di arresti. Oggi, giorno dell’anniversario, è prevista una protesta che punta a circondare la sede della Borsa a Wall Street. Il movimento è incerto su come procedere. Alcuni sperano che il malcontento resti vivo e consenta ai manifestanti di riprendere forza utilizzando sempre la strategia iniziale. Altri ritengono che sia necessario un salto di qualità, per trasformare Occupy Wall Street in una vera organizzazione politica, capace di presentarsi alle elezioni o sostenere candidati che appoggiano le sue idee.