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 2012  settembre 18 Martedì calendario

PERCHÉ PECHINO E TOKYO LITIGANO?

Dove si trovano le isole Diaoyutai/Senkaku, intorno alle quali sono scoppiate le tensioni fra Cina e Giappone?

Le isole, chiamate Diaoyutai dai cinesi e Senkaku dai giapponesi, si trovano nel Mare cinese orientale, a Ovest dell’isola giapponese di Okinawa e a Nord di Taiwan. Sono contese fra Cina e Giappone, ma anche da Taiwan (separata dalla Cina dal 1949). Quest’ultima reclama le isole come suo territorio nazionale, ma in modo meno infiammato di quanto non faccia la Cina. Pechino, del resto, riconosce che le isole sono sufficientemente vicine a Taiwan da cadere sotto la sua amministrazione – ma in un contesto in cui Taiwan è sotto sovranità di Pechino. Le isole si trovano a 170 chilometri dall’isola giapponese di Ishigaki, parte dell’arcipelago delle Ryukyu di cui fa parte Okinawa, che costituiscono la terra emersa che le circonda più da vicino.

Quanto sono grandi le isole?

Sono cinque isolotti disabitati, più tre scogli, per un totale di 7 chilometri quadrati di terra emersa. La più grande delle isole è Uotsuri, con una superfice di 4.3 chilometri quadrati. Vi si trovano solo capre, talpe e l’albatro a coda corta. Nelle acque territoriali vicino alle isole, però, si sospetta la presenza di giacimenti di gas naturali.

La smania di sovranità sulle isole è causata solo dai possibili giacimenti?

Fino al 1968, momento in cui sono stati reperiti i possibili giacimenti, tanto la Cina che Taiwan non sembravano troppo preoccupate del fatto che l’amministrazione delle isole fosse sotto il Giappone. Gli animi si sono notevolmente scaldati dopo la scoperta delle possibili riserve di materie prime, ma si tratta di una questione che ha assunto ormai tali connotati emotivi da andare oltre i giacimenti.

Cos’altro c’è in ballo?

In Cina, gli alloggi protocollari di Stato per i visitatori nazionali ed esteri di rilievo sono stati chiamati Albergo Diaoyutai, e anche Hong Kong, solitamente poco toccata dalle periodiche esplosioni di nazionalismo e xenofobia cinese, ha un piccolo movimento in difesa delle isole. Parte di tanta passione è da ricercarsi nella brutalità dell’invasione giapponese della Cina e di Hong Kong, nel corso della seconda guerra mondiale. Molti, in Cina e nelle Coree, reputano che il Giappone non abbia sufficientemente fatto i conti con il suo passato militare, e le passioni suscitate dalle Diayutai/Senkaku rispondono in parte a questo fardello storico. La Cina, dopo le manifestazioni del 1989 conclusesi con una sanguinosa repressione, ha visto la legittimità del Partito Comunista legarsi sempre più alla crescita economica e all’ideologia nazionalista, instillata nelle scuole fin dall’infanzia.

Storicamente a chi sono appartenute queste isole?

Non è una storia lineare, anche perché le isole sono disabitate, e lo erano anche in passato. Se ne hanno notizie in antichi libri, per lo più cinesi, che ne menzionano l’esistenza, dopo che erano state viste da pescatori o viaggiatori. Infatti, sia in cinese sia in giapponese, i nomi delle isole sono legati alla parola «pescare». Nel 1400 erano parte del regno indipendente di Ryukyu, che aveva relazioni diplomatiche sia con la Cina sia con il Giappone, che integrò le isole nel suo territorio nel 1609 sotto Toyotomi Hideyoshi. Da allora sono sotto amministrazione giapponese, con solo brevi interruzioni, ma senza formale dichiarazione di annessione fino al 1895, quando le Senkaku, secondo il Giappone, vennero incorporate a Okinawa per motivi amministrativi.

Cosa è accaduto in quell’anno?

La fine dell’800 segna l’inizio dell’espansione militare giapponese: ci fu una guerra contro l’Impero Qing, che allora governava tutto il territorio oggi chiamato Cina, per il controllo della Corea, vinta dal Giappone, che procedette a solidificare i suoi territori con una serie di dichiarazioni formali di sovranità che incluse le Senkaku, controllate però da prima. Poi ci fu una guerra con la Russia, vinta di nuovo dal Giappone, e negli anni successivi l’invasione della Cina, iniziata con l’invasione della Manciuria e poi dell’intero Paese, nel corso della seconda guerra mondiale, che vide però una sconfitta giapponese dopo una guerra lunga e brutale.

E le isole, intanto?

Le isole erano giapponesi, però i termini della resa nel Trattato di San Francisco, successivo alla Dichiarazione di Potsdam, le hanno messe sotto controllo statunitense, mentre il resto dei territori occupati durante la seconda guerra sono tornati sotto la sovranità precedente. Le isole erano state occupate prima, ma quando gli Usa chiesero a Chiang Kai-shek, allora leader del Partito Nazionalista che controllava la Cina, cosa fare delle isole, questi non le reclamò. Nel 1972 gli Usa hanno passato la sovranità delle isole a Tokyo. Poco dopo sono cominciate le tensioni con Pechino, e in minor misura, Taipei.

Che cosa significa che il governo di Tokyo ha «acquistato» le isole?

L’isola di Uotsuri, in tutto questo, era di proprietà privata della famiglia Kurihara, giapponese, che l’ha ceduta al governo di Tokyo per 26 milioni di euro. In sé, la proprietà non influenza la sovranità, ma questo scambio ha infiammato gli animi in Cina.