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 2012  settembre 14 Venerdì calendario

Nord e Sud litigano per un tablet - Tablet gratis soltanto ai pro­fessori del Sud? É una scel­ta «razzista» per l’ex mini­stro dell’Interno, Roberto Maroni, che chiede lo stesso trattamento per i docenti del Nord

Nord e Sud litigano per un tablet - Tablet gratis soltanto ai pro­fessori del Sud? É una scel­ta «razzista» per l’ex mini­stro dell’Interno, Roberto Maroni, che chiede lo stesso trattamento per i docenti del Nord. Il ministro della Pubblica Istruzione, France­sco Profumo, non trova pace. Do­po aver scatenato la rivolta dei pre­cari con l’annuncio del concorso­ne­aperto agli abilitati per le immis­sioni in ruolo, il ministro inciampa di nuovo, questa volta su un I-pad. Per chiarezza va precisato che le ri­sorse usate dal ministero per dare un tablet ai docenti del mezzogior­no sono fon­di europei indirizzati al­le 4 regioni com­prese nell’Ob­biettivo Con­vergenza, ovve­ro Puglia, Cala­bria, Campa­nia e Sicilia. Dunque la scel­ta non è da ad­debitare al tito­lare del dicaste­ro. Mario Pitto­ni, senatore del­la Lega, però osserva che un modo per trovare i soldi per comprare un tablet anche ai docenti che inse­gnano al Nord ci sarebbe. «Sono contento per il sud ma perchè pe­nalizzare il nord? -si chiede Pitto­ni - Visto che questi fondi europei permettono un risparmio, il mini­stro­dovrebbe riuscire a trovare al­tri finanziamenti per assegnare gli stessi strumenti anche alle regioni del nord che oltretutto sono quelle che tengono in piedi tutto il Pae­se ». In effetti tra i vari annunci lancia­ti per l’inizio dell’anno scolastico il ministro ha precisato che grazie all’introduzione delle nuove tec­nologie e all’informatizzazione la pubblica amministrazione avrà «un risparmio diretto in termini di carta di 30 milioni di euro». Dun­que, suggeriscono dal nord, in quel risparmio si potrebbero trova­re anche i soldi per i tablet alle re­gioni settentrionali. E se i leghisti si sono infuriati per un tablet figuriamoci se non faran­no fuoco e fiamme quando sapran­no che sempre e soltanto al sud e ancora nell’ambito dell’Obiettivo Convergenza finanziato con i fon­di europei andrano 680 milioni di euro per l’edilizia scolastica. I sol­di andranno a coprire interventi urgenti in 1.565 istituti: 111,6 milio­ni di euro alla Calabria; 273,5 milio­ni alla Campania; 51,6 alla Puglie e 244,3 milioni per la Sicilia. Notizia fornita insieme alla pub­blicazione da parte del ministero dei dati dell’anagrafe edilizia sullo stato degli edifici scolastici dal punto di vista delle norme di sicu­rezza. Dati che ovviamente anco­ra una volta preoccupano anche se segnalano un progressivo mi­glioramento rispetto al passato. Soltanto il 17,7 per cento degli istituti è in possesso del certificato di prevenzione incendi e il 44 per cento degli edifici è stato costruito dal 1961 al 1980. Un 4 per cento de­gli istituti è quasi un reperto ar­cheologico perchè costruito pri­ma del 1900. Soltanto il 49,3 per cento, la metà, possiede una scala esterna di sicurezza. Il ministero pensa di chiedere la collaborazio­ne di tutti gli enti locali per pro­muovere la costituzione di fondi immobiliari ad hoc per superare i limiti di spesa imposti dal patto di stabilità. In questo quadro di drammati­co bisogno di risorse non è conce­pibile che si sprechino soldi per il cosiddetto concorsone per 12.000 immissioni in ruolo. Il bando è at­teso per il 24 settembre ma intanto si sta consumando uno scontro du­rissimo che vede protagonista il governo contro i precari delle gra­duatorie ad esaurimento. Su que­sto punto torna alla carica ancora una volta il senatore Pittoni. «Il bando è basato su regole del seco­lo scorso - denuncia il leghista -Per chi viene bandito? Non per i giovani neolaureati sprovvisti di abilitazione e pure gli abilitati si contenderanno nell’arco di tre an­ni una cattedra­su una disponibili­tà complessiva di soli 12.000 posti. E se la strutturazione concorsuale sarà quella annunciata si spende­ranno svariati milioni di euro. Che senso ha?». Oltretutto col concorsone arri­verà l’ennesima sgradita notizia per il Nord. I posti andranno so­prattutto al sud e al Lazio. In base alla stima dei pensionamenti che stanno mettendo a punto gli addet­ti del ministero la maggioranza delle immissioni in ruolo si rende­rà disponibile oltre che nel Lazio in Sicilia, Campania e Puglia. Al Nord resterà poco.