Mattia Bernardo Bagnoli, la Stampa 16/9/2012, 16 settembre 2012
BOND BEVE BIRRA E I FAN INSORGONO
Agitato, non mescolato. James Bond il suo Martini cocktail lo beve così. E chi non lo sa. La pennellata di colore fa parte del personaggio, piccoli dettagli che ammassati l’uno sull’altro compongono il mito. Come la pistola d’ordinanza – Walther PPK – o la passione per le Aston Martin. Peccato che in Skyfall , il terzo film di 007 interpretato da Daniel Craig in arrivo nelle sale il mese prossimo, l’agente segreto più famoso del mondo potrebbe decidere di tralasciare le sue abitudini in favore di un drink certamente meno sofisticato: la birra. Heineken, per la precisione.
La dieta ovviamente non c’entra. Niente di quel che fa Bond sul grande schermo è lasciato al caso. La scena incriminata, che stando a quanto rivelato al Financial Times dal colosso olandese è contenuta in un montaggio preliminare della pellicola, è parte di una più vasta strategia promozionale da 60 milioni di euro. La Heineken ha puntato su 007 per consolidarsi in 170 mercati del mondo: la partnership quindicennale prevede ad esempio uno spot girato da Craig in persona. Ma non solo. Su Facebook, in linea coi tempi, gira un gioco che incoraggia i fan a esplorare il mondo dell’agente segreto in vista della première di ottobre. La compagnia offrirà poi dei biglietti per la prima, a Londra come a Rio de Janeiro, a chi riuscirà a risolvere un misterioso inseguimento (figuriamoci se poteva mancare un po’ di marketing virale). Fin qui niente d’inusuale. Poi, piano piano, la folle idea prende corpo.
«È un modo ottimale per promuovere il nostro marchio e costruire un forte sentimento di associazione», ha spiegato Cyril Charzat di Heineken. «Abbiam pensato che potevamo spingerci più in là di una semplice associazione». Ecco allora la scena in cui Bond viene ripreso mentre sorseggia la bionda. Un passo di troppo? Un altro alto papavero della multinazionale olandese, Hans Erik Tuijt, ha subito messo le mani avanti: i produttori conoscono il personaggio fin troppo bene e non rischierebbero mai di alienarsi i fan per uno spot. L’argomento però non ha convinto un granché i fan di cui sopra. Su Facebook – chi di virale ferisce di virale perisce – è stata creata una pagina che esorta a boicottare la scena (buu in sala) dovesse mai entrare nel film. Certo, non sono solo gli appassionati ad aver storto il naso. Lo stesso Craig ha bollato le nozze tra Bond e Heineke n c o m e u n « p e c - c a t o necessario». La crisi affligge pure 007 e per tirare avanti si deve scendere a patti.
Il product placement , a ben vedere, è nel dna della saga ormai cinquantenne (il 23 ottobre 1962 debuttava Licenza di Uccidere ). Casino Royale , che pure venne acclamato dalla critica, è un trionfo di spot mascherati da plot . Come non dimenticare il teatrino tra Daniel Craig ed Eva Green a proposito dell’orologio da polso indossato da Bond? «Bello, è un Rolex? No, un Omega». E via così, tra completi Brioni, Tom Ford, BMW, Ford, telefoni Sony, vodka Smirnoff, champagne Bollinger. Scelte precise pagate profumatamente. Tanto che gli studios MGM e Sony pare abbiano racimolato ben 45 milioni di dollari in apparizioni prezzolate. Chi pensa però che questo sia l’effetto della nostra era selvaggia si contenga. Nei libri di Ian Fleming, infatti, Bond predilige la Bentley: la rivale Aston Martin fece capolino nei con Sean Connery. Così fan tutti.