Roberto Giovannini, la Stampa 16/9/2012, 16 settembre 2012
IMU, STANGATINA D’AUTUNNO DA DOMANI LA SECONDA RATA
Addio ombrelloni, mano al portafoglio: chi ha scelto di pagare l’Imu in tre rate, ha a disposizione poche ore per saldare il pagamento della seconda rata della tassa sugli immobili posseduti. Il termine è quello del 17 settembre. Secondo una stima della Uil, in media per la seconda rata Imu si dovranno pagare 44 euro, con punte di 154 euro a Roma, 142 euro a Milano, 136 euro a Bologna, 110 euro a Rimini, 107 euro a Verona. Ovviamente, con il saldo finale di dicembre (che è la seconda rata per chi ha optato per le sole due rate) il conto sarà decisamente più salato. Come noto, gli acconti di giugno e settembre vanno calcolati con le aliquote base (4 per mille per la prima casa e 7,6 per mille per la seconda). Al momento del conguaglio si dovrà tenere conto delle aliquote deliberate dai singoli Comuni, che possono variarle del 2 per mille sulla prima casa e del 3 per mille sugli altri immobili.
Dall’analisti degli esperti della Uil, spiega il segretario confederale Guglielmo Loy, viene fuori che i sindaci italiani hanno in maggioranza cercato di evitare aliquote più alte per le prime case. Scelta diversa ha fatto Torino, con il 5,75 per mille. Rifacendosi però sulle aliquote per gli altri immobili: in tanti Comuni ci si è attestati su quella massima del 10,6 per mille e una media del 9,28 per milla. Dunque, con il saldo finale di dicembre agli acconti di giugno e settembre (44 euro in media ognuno) bisognerà aggiungere altri 58 euro, con punte di 331 euro a Roma, 143 euro a Milano, 136 euro a Bologna, 194 euro a Rimini, 107 euro a Padova e Verona. Il conguaglio diventa ancora più pesante per le seconde case: l’Imu passa da un acconto medio di 321 euro a un saldo di 467 euro, con punte di 1.209 euro a Roma, 1.150 euro a Milano, 1.121 euro a Bologna, 915 euro a Firenze, 903 euro a Rimini. Complessivamente l’Imu peserà per il 2012 sulle famiglie 934 euro medi (146 euro per la prima casa e 788 per una seconda casa).
In ogni caso, avverte la Confesercenti, il carico fiscale che grava sulle famiglie italiane è davvero notevole. Parliamo di 40 miliardi di maggiori entrate soltanto nel 2012, cui seguiranno 51 miliardi nel 2013, 52 nel 2014. In totale fanno 143 miliardi, dice il presidente Confesercenti Marco Venturi: «cifre imponenti che si sommano a 204 miliardi aggiuntivi rastrellati fra 2006 e 2011». I commercianti si attendono un 2013 negativo in economia, con «previsioni per il 2013 tutt’altro che tranquillizzanti con pil, consumi e occupazione in territorio negativo». Dunque, è l’ora di alleggerire il carico fiscale e di tagliare la spesa pubblica «con la sciabola e non più con il fioretto». Per esempio, «per abolire le province, accorpare i piccoli comuni, disboscare i servizi pubblici locali».
Oppure, si potrebbe anche recuperare gettito dall’evasione per premiare i contribuenti fedeli. Nel 2012, spiega il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, si conta «di recuperare 13 miliardi dalla lotta all’evasione». «Ci sono 120 miliardi di evasione l’anno - spiega Befera - da 10-20-30 anni per colpa delle politiche dei governi negli anni ’80 e ’90». Negli ultimi anni si è passati dagli 8 miliardi recuperati nel 2008 ai 14 nel 2011. Scesi però a 13 quest’anno. C’è un «effetto Cortina», legato alla «spettacolarizzazione» della lotta all’evasione? Per Befera, serve a «far sapere che lo Stato c’è». Tanto è vero che nonostante la recessione e i consumi in calo il gettito dell’Iva sui beni di consumo e sui servizi è aumentato rispettivamente del 9% e del 4%.