Cristina Casadei, Il Sole 24 Ore 16/9/2012, 16 settembre 2012
STABILIMENTI A VELOCITÀ ALTERNATA
Stop and go. Gli stabilimenti Fiat in Italia lavorano secondo l’andamento di un mercato che per le auto del Lingotto alterna fermate e ripartenze. Certo, sebbene la casa automobilistica non comunichi quante auto vengono prodotte, fatta eccezione per la Panda, dai livelli degli ammortizzatori è chiaro che i ritmi produttivi sono molto rallentati. E che la capacità produttiva sia fin troppo elevata rispetto alla domanda dei modelli.
Al di là della mappa stabilimento per stabilimento, modello per modello, la situazione generale è senz’altro fotografata da quello che accade negli enti centrali a Mirafiori, centro nevralgico del gruppo, dove è stato deciso che gli oltre 5mila impiegati faranno cassa integrazione nella penultima e nell’ultima settimana di ottobre, per sei giorni in tutto. Il ricorso agli ammortizzatori per i colletti bianchi si deve alla condizione di mercato non favorevole che si ripercuote sulla produzione e quindi sugli enti centrali. Ma vediamo la mappa.
A Pomigliano dove il Lingotto produce la nuova Panda è stato annunciato un altro stop produttivo, dal 24 al 28 settembre e poi dall’1 al 5 ottobre. I 2.146 lavoratori dello stabilimento campano si fermeranno in questi giorni, dopo aver ripreso a lavorare solo la seconda settimana di settembre. Alle 4 settimane di fermata per ferie, infatti, ne erano state aggiunte altre due di cassa integrazione. Mediamente a Pomigliano adesso si producono 700 Panda al giorno: gli ordinativi finora ricevuti, però, non bastano a coprire la capacità produttiva del sito e così tra fine settembre e inizio ottobre ci sarà una nuova fermata. Del resto il Lingotto, lo scorso luglio, in occasione dell’annuncio della prima tranche di cassa integrazione, aveva parlato anche della possibilità di altri stop nei mesi successivi, in relazione all’andamento del mercato.
A Cassino, in provincia di Frosinone, invece, i 4mila operai che producono Alfa Romeo Giulietta, Lancia, Delta e Fiat Bravo, hanno ripreso a lavorare a fine agosto, anche in questo caso dopo oltre un mese di stop tra ferie e cig. E anche in questo caso con l’incertezza dei ritmi produttivi che non saranno pieni. A Cassino è infatti previsto che tra settembre e ottobre si lavori tre giorni a settimana e si facciano 2 giorni di cig.
Cassa integrazione anche per la Fiat Powertrain di Termoli dove i lavoratori si fermeranno dal 24 al 29 settembre nel settore motori a 8 e 16 valvole e dal 24 al 26 settembre per l’unità cambi. È la seconda fermata in settembre e si deve alla contrazione del mercato dell’auto e quindi alla continua cassa integrazione negli altri siti produttivi.
Si lavora a ritmi ridotti anche a Mirafiori dove i quasi 5.500 lavoratori fanno l’Alfa Romeo Mito, così come alla Sevel di Atessa dove i 6.200 operai fanno i Ducato.
La Fiat è alle prese con un costante calo delle vendite e anche a Pomigliano, che da inizio anno era alle prese con una graduale salita produttiva dovuta alla produzione del nuovo modello della Panda, è stato necessario fare cassa integrazione. Il rallentamento delle vendite, pur non essendo generalizzato per tutti i produttori, riguarda comunque tutta l’Europa dove il mercato è negativo da oltre 30 mesi e il nostro paese in particolare.