Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  settembre 15 Sabato calendario

TUTTE LE ARTI DELL’ISLAM AL LOUVRE


Aprirà al pubblico il 22 settembre una nuova sezione del Louvre di Parigi interamente dedicata alle arti dell’Islam. Vi si potranno ammirare più di 3 mila opere di straordinaria importanza provenienti dalla Persia, dalla Siria, dall’Andalusia e dall’India.
Questa iniziativa è stata voluta nel 2003 dall’allora presidente francese Jacques Chirac, grande appassionato d’arte.
Il progetto porta la firma degli architetti Mario Bellini e Rudy Ricciotti, che hanno concepito gli spazi espositivi come un’ala di libellula di 135 tonnellate composta da vetro e acciaio, sostenuta soltanto da otto pilastri inclinati del diametro di 30 centimetri.
Tra i capolavori esposti emerge un muro di ceramica ottomano lungo 12 metri, mai mostrato finora al pubblico, il cui restauro ha impiegato diversi anni di lavoro accurato. Poi il portico egiziano del quindicesimo secolo, i cui 300 pezzi sono stati rimontati per la prima volta.
Come ha spiegato Sophie Makariou, direttrice del dipartimento delle arti dell’Islam al Louvre, il termine islam scritto in minuscolo ha una connotazione religiosa e, in questo senso, è sinonimo di musulmano. Invece Islam, con la maiuscola, indica la civiltà. Così l’arte dell’islam riguarda gli oggetti di culto e di preghiera, mentre quella dell’Islam comprende anche la storia dei popoli non musulmani. È il caso della Siria, dove nel dodicesimo secolo i cristiani erano in maggioranza.
I primi oggetti islamici confluirono nel museo parigino alla fine del 1700.
All’inizio del ventesimo secolo si svilupparono le acquisizioni di pezzi appartenenti soprattutto al Medioevo islamico, fino ad arrivare al periodo odierno.
Un’altra opera di rilievo è la Pisside di al-Mughira, realizzata in avorio in Spagna nel quindicesimo secolo. Sui lati si distingue una settantina di motivi, figure umane e animali. Tra i personaggi, due uomini morsi alla caviglia da cani e una scena con tre persone che potrebbe significare le lotte di potere per la successione del califfato.
Sul versante indiano, dove la dominazione mongola occupò più di tre secoli a partire dal 1526, il Louvre valorizza un pugnale del diciassettesimo secolo con l’impugnatura a testa di cavallo e la lama in acciaio damasco ricoperta d’oro. Il manico, scolpito in giada, è arricchito di rubini, smeraldi e oro. Infine, la brocca in cristallo di Rocca che faceva parte del tesoro dell’abbazia di Saint-Denis. La trasparenza del cristallo era un riferimento alle litanie della Vergine Maria, dove ella era paragonata a un vaso spirituale attraversato dalla luce.