Simonetta Scarane, ItaliaOggi 12/9/2012, 12 settembre 2012
TROPPO POCHE LE DONNE ALLA BCE
La Banca centrale europea (Bce), presieduta da Mario Draghi, che gode del favore dei mercati finanziari mondiali, si trova, suo malgrado, a vivere una questione imbarazzante per un affare di donne. Lunedì prossimo, la commissione Affari economici del Parlamento europeo aveva, inizialmente, in programma l’audizione di Yves Mersch, governatore della Banca centrale del Lussemburgo, candidato al board della Bce, il sancta sanctorum dell’istituzione monetaria di Francoforte.
Non se ne farà di nulla. La Commissione ha deciso di sospendere l’audizione ritenendo che la totalità della presenza maschile del board non rappresenti bene, per l’istituzione europea, il rispetto della parità fra uomini e donne. Se Mersch dovesse essere nominato, significherebbe che nel board della Bce non siederebbe neppure una donna fino al 2018. L’Eurotower avrebbe una guida maschile al 100% per i prossimi cinque anni. I deputati della Commissione del parlamento Ue ritengono che l’assenza di candidature femminili per la poltrona nel board della Bce possa inficiare la credibilità degli appelli alla modernizzazione dell’economia lanciati dalla stessa Bce, dalla Commissione e dal Consiglio europei. In questi tempi di crisi la Bce è disposta a dare battaglia, ma quella sulla parità lascia disorientati i parlamentari perché Strasburgo non ha il potere di rifiutare una nomina di avvicendamento promossa dal consiglio Ue. Ma rifiutando l’audizione per mancanza di candidature femminili, finirà per bloccare il processo di nomina dell’organismo di governo della Bce. E sarebbe la prima volta nella sua storia.