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 2012  settembre 15 Sabato calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 47

(Abhijit V. Banerjee e Esther Duflo, «L’economia dei poveri») –

Dieta

«La base della dieta dell’operaio è pane bianco e margarina, manzo in scatola, tè zuccherato e patate: una dieta deprimente. Non sarebbe meglio se quella famiglia spendesse più denaro in cose sane come arance e pane integrale, e se addirittura risparmiasse sul combustibile e mangiasse carote crude? Sì, sarebbe meglio, ma il fatto è che nessun comune essere umano sarà mai disposto a fare una cosa del genere. L’ordinario essere umano preferirebbe morir di fame piuttosto che vivere di pane nero e di carote crude. E il guaio caratteristico è questo, che meno quattrini si hanno e meno ci si sente disposti a spenderli in cibo sano. Quando si è disoccupati, quando cioè non si mangia abbastanza, e si è tormentati, annoiati e depressi, non si ha voglia di mangiare tediosi cibi sani». (George Orwell, La strada di Wigan Pier, 1960).

Sudafrica In Sudafrica, secondo tradizione, gli anziani devono avere un funerale sfarzoso ed elaborato, pagato con i risparmi accumulati dalla persona scomparsa durante la sua vita. A seguito dell’epidemia di Hiv, negli ultimi anni molte persone adulte sono morte nel fiore degli anni senza aver messo da parte il necessario per pagarsi il funerale, ma i loro familiari si sono sentiti comunque in obbligo di rispettare la tradizione. Una famiglia che ha appena perso uno dei principali precettori di reddito potrebbe spendere per il funerale anche 3.400 rand (circa 825 dollari), ovvero il 40 per cento del reddito familiare annuo.

Swaziland

Il re dello Swaziland nel 2002 ha messo al bando le cerimonie funebri sontuose e ha annunciato che una famiglia scoperta a macellare una vacca per un funerale sarebbe stata obbligata a donarne una alla mandria del capo villaggio.

Ricchi

Nei Paesi più ricchi si ha una crescita demografica più bassa. Esempio: l’Etiopia ha un tasso di fecondità di 6,12 bambini per donna, gli Stati Uniti di 2,05.

Tè e frutta In Cina nei primi anni della riforma agricola (1978-1980) alle famiglie è stato concesso di produrre derrate destinate alla vendita, tra cui tè e frutta. Le donne sono tendenzialmente più adatte degli uomini alla coltivazione del tè, le cui foglie devono essere raccolte con delicatezza. Gli uomini invece sono più utili nella raccolta di frutta. Nancy Qian ha dimostrato che se mettiamo a confronto i bambini nati prima e dopo la riforma, nelle zone adatte alle piantagioni di tè il numero di bambine è aumentato, mentre è diminuito nelle aree più idonee alla coltivazione della frutta.

India

A Chennai, in India, i fruttivendoli che al mattino comprano a credito mercanzia per un valore di 1000 rupie (51 dollari), alla sera pagano al grossista 1046,9 rupie. Equivale a un tasso di interesse giornaliero del 4,69 per cento. Per capire: se prendeste a prestito 100 rupie (5,10 dollari) oggi e le teneste fino a domani, dovreste rimborsare 104,69 rupie; dopo trenta giorni il vostro debito ammonterebbe a quasi 400 rupie, dopo un anno a 1.842.459.409 rupie (93,5 milioni di dollari). Quindi l’equivalente di un prestito di 5 dollari, se non viene rimborsato per un anno, genera un debito di quasi 100 milioni.

Microcredito

«Il microcredito è la reinvenzione dello strozzinaggio a scopi sociali. Come gli usurai tradizionali, gli Imf (International Monetary Fund) si avvalgono della capacità di tenere sotto stretto controllo il cliente, ma per far questo lavorano con gruppi di mutuatari che si conoscono fra loro. Il tipico contratto di un Imf prevede l’erogazione di prestiti a un gruppo di mutuatari, generalmente donne, ciascuna delle quali è responsabile in solido dei debiti delle altre. […] Come gli usurai, gli Imf minacciano di tagliare il credito futuro alle debitrici insolventi e non esitano a sfruttare i loro contatti nelle reti sociali dei villaggi per fare pressioni sulle mutuatarie recalcitranti; ma a differenza degli strozzini la loro politica ufficiale è di non ricorrere mai alle minacce fisiche. Il potere della vergogna sembra essere sufficiente».

Asfalto

Fino a poco tempo fa fuori dalla Borsa di Mumbay si potevano vedere alcune donne sedute sul marciapiede che fissavano la strada. Ogni tanto, quando il traffico si fermava, si alzavano, grattavano via qualcosa dalla strada e lo riponevano in buste di plastica. In realtà queste donne prima dell’alba andavano in spiaggia, raccoglievano la sabbia bagnata e poi la spargevano uniformemente sulla strada. Le auto passando sopra la sabbia, la asciugavano con il calore delle ruote. Quando avevano raccolto abbastanza sabbia asciutta, tornavano allo slum e la rivendevano in piccole confezioni. Le donne del posto la usavano per lavare i piatti.

Notizie tratte da: Abhijit V. Banerjee e Esther Duflo, «L’economia dei poveri», Feltrinelli, 35 euro.