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 2012  settembre 13 Giovedì calendario

GRILLO E IL SUO CERCHIO MAGICO


Beppe Grillo, il sessantaquattrenne che minaccia di travolgere la politica italiana, è un uomo pubblico che in realtà mostra allo spettatore- elettore un breve trailer della sua esistenza. C’è un Grillo noto solo alla cerchia ristretta di parenti e amici di famiglia. O agli operai bergamaschi che da tre anni lavorano davanti alla sua casa e con cui si ferma a chiacchierare quando porta a passeggio il cane. Un Beppe sostenuto e consigliato da quello che si potrebbe definire il suo «cerchio magico»: un cordone sanitario che lo culla quando è nella sua Genova, lo accompagna in vacanza, dal Kenya alle Alpi, o lo allieta con le feste private organizzate dalla moglie. Grillo preserva con gelosia questo suo mondo, evita da tempo i locali affollati, gli stessi dove un tempo arrivava sgommando in Ferrari. Il nuovo Grillo, il politico-guru della rete che lancia anatemi sui primi dissidenti, per sé ha scelto una vita più che riservata. Forse ispirato dal cofondatore del Movimento 5 stelle Gianroberto Casaleggio, l’uomo della comunicazione allergico ai giornalisti. Per conoscere questo Grillo privato bisogna uscire al casello autostradale di Genova-Nervi e inerpicarsi lungo la stradina che porta a Sant’Ilario: un grumo di vecchie case contadine divenuto la Beverly Hills genovese. Grillo vive qui, in una villa d’epoca con due piscine (una coperta), intestata all’immobiliare di famiglia, di cui è amministratore uno dei personaggi chiave del suo seguito, Andrea Grillo, fratello maggiore di Beppe. Settantadue anni, residente a Savignone, paese dell’entroterra genovese, guida l’officina meccanica di famiglia che produce cannelli per saldatura e ripara computer e macchine da ufficio. Il figlio di Andrea, Enrico Grillo, è un altro di quei nomi da cerchiare con la penna rossa per gli aspiranti studiosi del grillismo: classe 1970, aitante, abiti impeccabili, Enrico è avvocato penalista. Ama le belle auto e consente a Grillo, convertito all’ecologismo, di scorrazzare occasionalmente su vetture di grossa cilindrata. Con lui l’ex comico ha messo a punto alcuni dei quesiti referendari per cui il movimento ha raccolto le firme. Chi vuole però comprendere sul serio la weltanschauung di Grillo, la sua visione del mondo, non può prescindere dalla figura di Parvin Tadjik, 54 anni, seconda moglie dell’ex comico. Figlia di Nosratollah Tadjik, 82 anni, nativo di Teheran, e della ravennate Luisa D’Ettore, deceduta nel 2011, Parvin dal padre ha ereditato il taglio degli occhi da principessa persiana; e dalla madre l’esuberanza tipicamente romagnola. Nosratollah, per mezzo secolo importatore di tappeti, ha cresciuto le figlie a Milano (l’altra, Nadereh, vive in Costa Rica), dove Parvin ha conosciuto e sposato l’ex calciatore Roberto Scarnecchia, cui ha dato due figli, Valentina e Matteo, che oggi vivono a Sant’Ilario. Parvin appare poco in tv o sui rotocalchi. L’unica intervista degna di nota l’ha concessa all’amica attrice Carla Signoris (la moglie di Maurizio Crozza). Nella rubrica televisiva Ho sposato un deficiente, Parvin ha assicurato di non ascoltare i suggerimenti del marito in materia di spesa (biologico e hard discount), pulizie (un solo detersivo: l’acqua) e cosmesi (niente trucco o tintura per i capelli). Ha aggiunto che, quando il marito inizia a parlare del suo blog, in casa c’è il fuggi-fuggi. In effetti anche sui social network la signora non sembra particolarmente interessata alle questioni politiche, sebbene scherzi spesso sul suo look da possibile first lady. Preferisce dedicarsi ai due figli più piccoli (il liceale Rocco e il piccolo Ciro) e ai passatempi con le amiche. Tutte signore belle ed eleganti, assai simili alle protagoniste di alcune serie tv, le cui feste sono immortalate in rete. Sulle loro bacheche online si leggono i commenti della signora Grillo su feste e vacanze. Parvin sembra non prendersi sul serio e utilizza spesso un linguaggio quasi adolescenziale, pieno di abbreviazioni e di k. In un post esclama: «Steekatsy!»; in un altro domanda: «Cosa hai detto sul culo di tuo marito?». Come le protagoniste di Sex and the City, ha una passione travolgente per gli accessori e a un’amica reduce da una festa a Sankt Moritz domanda: «Hai messo Gucci o Balenciaga?». Tra le amiche più strette di Parvin ci sono Paola Paoli, consorte del cantante genovese Gino Paoli, e Patrizia Mauceri, un tempo chioma rosso fuoco, oggi convertita al sale e pepe stile Grillo. Patrizia è la dama che ha introdotto la compagnia nell’atelier di Andrea Odicini, lo stilista di Marina Doria di Savoia. Il sessantunenne marito Corrado Mauceri, noto avvocato amministrativista nonché consulente di importanti società e diversi comuni liguri, si contraddistingue per una certa somiglianza con Massimo D’Alema e per la discrezione. Un altro frequentatore della corte grillina è Massimo Burzi, imprenditore attivo nel settore delle energie rinnovabili e consulente del porto turistico di Rapallo. Grande appassionato di barche e motoscafi sportivi, Burzi ama griffare natanti e uffici con il suo nome a caratteri cubitali. Sua moglie, la bionda Marina Biancardi, è legatissima a Parvin. I Burzi condividono con i Grillo la passione per il mare e li ospitano spesso sulla loro bella barca, per cene romantiche al largo di Portofino. In compagnia di questi amici, Paola Paoli e Parvin trascorrono spesso le vacanze. Per esempio in Toscana, dove i Grillo hanno acquistato una tenuta vicino a quella dei Paoli, chiamata La Corallina. Le due donne sono praticamente inseparabili, mentre fra i mariti i rapporti di recente si sono leggermente raffreddati a causa delle divergenze ideologiche. Gino crede che la politica si debba fare ancora in strada e che le decisioni non si possano prendere in rete, ma guardando in faccia gli elettori. Invece per Beppe e Casaleggio (già sconfitto in un’elezione tradizionale, vedere il riquadro nell’altra pagina) quella è la preistoria. Tra le mete marinare della compagnia allargata dei Grillo ci sono pure Malindi, in Kenya, e la Sardegna. Qui il quartier generale è San Pantaleo, un antico borgo alle porte di Olbia. La comitiva non si separa neppure in montagna, a Megève, l’esclusiva stazione sciistica dell’Alta Savoia lanciata dai Rothschild, dove hanno trascorso pure l’ultimo Ferragosto. «Lo chalet più bello è quello della contessa, peccato che non lo voglia vendere» chiosava qualche tempo fa Parvin, sempre su internet. Se la vita della moglie di Grillo è poco pubblicizzata sui media, è ancora meno conosciuta la figura del suocero. Intorno al quale negli ultimi mesi è fiorita una pubblicistica che ha rischiato quasi di aprire un incidente diplomatico con Israele. In giugno Beppe raccontò a un quotidiano di Gerusalemme che in Iran non si vive male; che laggiù la donna è al centro della famiglia e che i discorsi di Osama Bin Laden erano stati travisati da traduzioni capziose di fantomatiche agenzie sioniste. Queste informazioni Grillo spiegò di averle ottenute da un cognato e dal suocero. Il corrispondente lanciò così l’allarme: attenti, se Grillo va al governo, il suo consiliori politico diventerà Nosratollah. Una preoccupazione amplificata da un sito di rifugiati iraniani, secondo il quale l’uomo avrebbe rapporti stretti con il regime di Teheran. Dopo questa presentazione, Panorama ha cercato di avvicinarlo, in Liguria, e si è trovato di fronte un mite vecchietto con barba e panama bianchi, che trascorre le sue giornate tra la casetta di Bogliasco (cinque vani ottenuti in usufrutto dalla figlia), il bar Centro e le panchine dei giardinetti del paese. «Sono di sinistra» dichiara Nosratollah «e dall’Iran manco da troppi anni per poterne parlare». Per chi vota? «Ma ovviamente per Grillo». E così il cerchio (magico) si chiude.