Caterina Perniconi, Il Fatto Quotidiano 13/9/2012, 13 settembre 2012
“Lista con Montezemolo per riconfermare i tecnici” Una vita fianco a fianco con i poteri forti
“Lista con Montezemolo per riconfermare i tecnici” Una vita fianco a fianco con i poteri forti. Dal quotidiano della Confindustria Il Globo, alla direzione del Sole 24 Ore, passando dalle Relazioni esterne della confederazione degli industriali fino a quelle istituzionali per il gruppo Fiat. Oggi, Ernesto Auci non può che sentirsi a suo agio vicino a Mario Monti. Per questo ha deciso di sostenere un secondo mandato del premier, addirittura con un movimento: “Indipendenti per l’Italia, avanti per Monti”. Auci ma come vi è venuta quest’idea? Siamo un gruppo di persone normali... Auci scusi, vuole passare da cittadino qualunque con quel curriculum? L’unica anormalità purtoppo è l’età avanzata. Non è stato convincente. Dicevamo? Il Pdl si sta dissolvendo, la Lega ha fallito completamente la sua missione e il Pd è lacerato, Renzi a parte, nell’impostazione politica. Quindi serve una lista di cittadini pro-Monti. Servono soggetti politici nuovi e diversi. Ma il premier non è né l’uno né l’altro. Nuovo non vuol dire giovane, vuol dir politicamente una novità. Monti è una risorsa e dato che il nostro Paese deve recuperare credibilità è l’unica carta che abbiamo. Ma concretamente come vorreste realizzare questo progetto? Per ora è un manifesto politico. Che diventerà una lista? La legge elettorale non la possiamo scegliere, di certo stiamo parlando con altri soggetti e associazioni che la pensano come noi e siamo in tanti, vediamo se in un mese riusciamo a mettere insieme una lista. Con Montezemolo? Anche. Abbiamo fatto un incontro il primo settembre con “Italia Futura” e con Oscar Giannino. Cerchiamo un punto di aggregazione. Tipo l’Udc di Casini? Prima aggreghiamo la società civile, poi la politica. Di certo Casini dovrebbe rinnovarsi nel profondo per stare con noi. Cioè fare un congresso e sciogliere l’Udc? Sì, ma anche fare piazza pulita di un po’ di gente. E accettare le nostre regole. Quali? Limite ai mandati elettivi. Dopo dieci anni in Parlamento si va a casa, anzi, anche dopo cinque. Niente candidature ai condannati o inquisiti, dimezzamento dei parlamentari e dei loro stipendi, sburocratizzazione, taglio delle Province... Ok, è chiaro. Ma con Monti ci avete parlato? Non ancora, ma non ce n’è bisogno. Lui è senatore a vita, non deve fare il capolista. Lo farà Montezemolo? Dipende tutto dalla legge elettorale. Se si vota con il Porcellum con chi vi alleerete? Non credo si voterà con questa legge. Mi convinca che non cercate solo qualche seggio in Parlamento. E che ci facciamo? A noi interessa impegnarci per un periodo, per cambiare davvero le cose, tutti abbiamo un altro lavoro e nessuno ambisce a una carriera politica. Nessuno? Noi no, spero che anche gli altri sappiano farsi da parte al momento giusto. Parla come Renzi, ma un po’ troppo ottimista. Renzi fa la sua battaglia, noi il nostro percorso. Senza ottimismo non combineremmo niente.