Vittorio Sgarbi, Il Giornale 13/9/2012, 13 settembre 2012
SE UN COSTUME ROMPE I COSTUMI DELLA SICILIA
Ho sempre saputo di essere sexy ma mai avrei immaginato di destare turbamento per le mie parti intime. Così, se si vuole soddisfare una curiosità sull’ultima aggressione che ho subito in Sicilia, dovrò ritenere che la causa scatenante sia stata il turbamento erotico di qualche signora che lo ha trasmesso al marito geloso, nella mia assoluta inconsapevolezza e senza alcuna intenzione (come altre volte è accaduto) di sedurre o sfilare la donna altrui. Semplicemente, in una domenica estiva, tra tanti gruppi familiari, molti anziani e bambini, ho fatto il bagno in piscina con ampi boxer bianchi. Mi hanno chiesto autografi, fotografie, giudizi e considerazioni politiche; prima del tuffo e anche a mollo, tutti gentili e affettuosi. Quando sono risalito, mi sono seduto su una sedia per asciugarmi. Non potevo pensare che tra gli slip si intravedessero le mie, mai esibite, intimità. Ma una donna le ha osservate e ne è stata turbata. Lo ha segnalato tra vergogna e divertimento al compagno il quale, dopo almeno venti minuti, a scoppio ritardato, mi ha aggredito e mi ha insultato. È accaduto a Mazzarone,nell’entroterra siciliano, dove fortissime sono la cultura e la coltura agricola. E io pensavo di essere uno come loro e fra loro, gentile, cordiale. Invece sono apparso uno straniero, un personaggio, uno del Nord, di facili costumi e, per di più, in costume trasparente. Così, senza volerlo, ho esibito la mia farfalla, come Belen. D’ora in avanti dovrò prevedere un costume per il Nord, uno per il Sud e uno per le isole. La farfalla la terrò per me e per le mie care.
*** Tra le notizie più singolari in tempi confusi come questi non ci sono soltanto quelle sugli alieni della politica. Ce n’è una dolcissima e commovente (apparsa solo sul Tempo , giornale singolarmente ben fatto e non ovvio): «Scrive una frase d’amore con il rossetto sull’Altare della Patria». Mi direte: perché ti ha colpito? Quante scritte infestano e sfregiano i monumenti? Ma il rossetto! È delicato e si cancella subito, eppure la ragazza di 25 anni, che ha scritto il suo messaggio amoroso, è stata denunciata dai carabinieri, forse ignorando quanti, tempo fa, hanno giudicato l’Altare della Patria un bruttissimo monumento. Il rossetto non poteva che ingentilirlo, non certo diminuirne il valore. *** Quante ovvietà sul cardinal Martini. Io ricordo un dettaglio che mi fece pensare alla sua vanità, inconsapevolmente svelata.
In visita a un museo vidi lasua firma in calce a una frase di circostanza.
Peccato che tra il nome e il cognome ci fosse, come insidia di una lusinga temporale: «Card». Perché nella firma non di un documento ufficiale indicare il proprio ruolo nella gerarchia ecclesiastica? Un prete, un professore, un vescovo, un cardinale, un deputato, fuori dalle proprie funzioni, e forse anche in esse, si identificano con un nome e un cognome. Ma anche Martini, nella sua fede cristiana, teneva al rango, al titolo. Vedo sul Corriere la pubblicità del libro che raccoglie le lettere del cardinale ai lettori. Il titolo non annuncia niente di buono, richiamando piuttosto sfoghi e affanni d’amore nelle rubriche di un settimanale femminile: «Parlate con il cuore». E passi. Ma la frase che accompagna la foto del cardinale, in preghiera con il vistoso pastorale come eloquente attributo del potere curiale prima che morale, è sconcertante: «La coscienza è un muscolo che va allenato». Fatico a interpretarla. Ma mi sembra greve se non volgare.In contrasto con l’eleganza di Martini. Perché la coscienza deve essere un muscolo? E, soprattutto: perché deve essere allenata? La coscienza è l’opposto dell’incoscienza, che è la mancanza di coscienza. L’incoscienza si allena manifestandosi in atti disdicevoli. La coscienza è uno stato interiore di attenzione, di vigilanza. La coscienza è come gli occhi, non è un muscolo. È una percezione del mondo, non fisica ma intellettuale. Coscienza è scienza condivisa. E prima civile che morale. Coscienza è condizione umana. Incoscienza è il disprezzo dell’uomo.Ma non voglio fare la morale a Martini. Reagisco al suo linguaggio che mi sembra improprio. E non firmerò: Vittorio Prof. Sgarbi.