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 2012  settembre 13 Giovedì calendario

Problemi con le pay tv, che fare? – Servizi mai richiesti, disdette impossibili, costi poco trasparenti: sono solo alcune delle peripezie che deve affrontare chi si abbona a una pay tv

Problemi con le pay tv, che fare? – Servizi mai richiesti, disdette impossibili, costi poco trasparenti: sono solo alcune delle peripezie che deve affrontare chi si abbona a una pay tv. Ecco come far valere i tuoi diritti e i modelli di lettera da usare – Il servizio clienti delle pay tv (Sky e Mediaset Premium, i colossi con più di otto milioni di abbonati) è un muro di gomma difficile da espugnare. Spesso, pur avendo ragione da vendere, non c’è verso di farsi valere perché l’operatore ignora volutamente i diritti del cliente, tirando in ballo non ben precisate procedure interne che non portano poi a nulla, in un susseguirsi di telefonate inutili. Quando, stanchi di essere presi in giro, scriviamo una bella lettera di diffida o di messa in mora con raccomandata a/r mettendo in conoscenza l’Antitrust, solitamente qualcosa succede. Ti sei abbonato a distanza (al telefono oppure online)? Hai 10 giorni per cambiare idea Se hai accettato l’offerta di abbonamento a un pacchetto di canali tv che ti hanno fatto al telefono, a domicilio, per strada oppure online, ma hai cambiato idea, puoi ripensarci senza alcuna spesa entro dieci giorni dalla conclusione del contratto. Comunicarlo al telefono all’operatore non basta: manda una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo del fornitore. Usa il nostro modello di lettera. Disdetta prima della scadenza del contratto Se vuoi disdire l’abbonamento prima che scada devi pagare le spese vive sostenute dall’operatore per la disattivazione del servizio (qualche decina di euro). Attenzione: non possono essere applicate penali per il recesso anticipato. Disdetta alla scadenza: nessuna spesa Se non si dà la disdetta nei tempi e modi previsti dal contratto, sempre con raccomandata a/r, l’abbonamento alla pay tv si rinnova in automatico. Per legge, però, il preavviso richiesto non può superare i 30 giorni e la disdetta deve essere senza spese. Se, invece, vuoi recedere in anticipo rispetto alla scadenza puoi farlo pagando le spese vive per la disattivazione del servizio. Non possono essere applicate penali per il recesso anticipato. Ti assillano con richieste di pagamento illecite? Diffidali Se ricevi una richiesta di pagamento per un abbonamento che hai disattivato, devi scrivere una lettera di diffida per far cessare le illecite richieste di pagamento, da inviare con raccomandata a/r o posta elettronica certificata (la cosiddetta Pec). In questo modo si ha anche una prova da usare nel caso in cui l’operatore non demorda e si debba ricorrere alle procedure di conciliazione previste dalla legge. In caso di disservizio invia una lettera di messa in mora Se stai subendo un disservizio perché stai pagando l’abbonamento, ma il segnale è disturbato e non riesci a ricevere alcuni canali o il servizio non è ancora attivo, puoi chiedere all’operatore di agire per risolvere il problema. Invia una lettera di messa in mora in cui stabilisci anche un termine (non inferiore 15 giorni) per l’adempimento. La conciliazione è obbligatoria Se hai scritto per far valere i tuoi diritti ma tutto tace, devi ricorrere alla conciliazione attraverso il Co.Re.Com. (Comitato regionale per le comunicazioni) competente della tua regione che deve cercare di far raggiungere alle parti un accordo (gli indirizzi sono sul sito del Garante). Un passaggio obbligatorio, anche per chi vuole andare subito davanti al giudice. Infatti, solo dopo il tentativo del Co.Re.Com. è possibile portare la lite davanti al giudice civile dove si può chiedere anche il risarcimento del danno.