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 2012  settembre 11 Martedì calendario

IL CELLULARE SFIDA CARTE E CONTANTI

Il primo vero nemico del denaro contante è sta­to il Bancomat. Ma gli italiani, da sempre un po’ cauti di fronte ai cambiamenti, si sono abituati con una certa prudenza a pagare con la carta ma­gnetica. Hanno continuato a preferire la concretez­za di monetine e banconote, col risultato che il pa­gamento elettronico non si è mai davvero imposto e ora rischia di essere già sostituito da un’altra no­vità, ancora più rivoluzionaria, e che potrebbe ave­re maggiore fortuna: è iniziata infatti l’era del te­lefono- borsellino dove per pagare basterà avere con sé solo un cellulare. Un’evoluzione interessante, mentre si discute su come superare l’uso del con­tante in chiave anti-evasione. In diversi Paesi, come Stati Uniti e Giappone, il te­lefono è già da tempo utilizzato per pagare la cena nei fast-food o il biglietto della metropolitana. E per il futuro le previsioni sono più che positive: secon­do un’indagine americana realizzata dall’istituto de­moscopico Pew Research Center e dalla Elon Uni­versity, i pagamenti via Internet o attraverso il te­lefonino troveranno una larghissima diffusione en­tro il 2020. La società di ricerche di mercato Gartner prevede che i pagamenti via cellulare sorpasseran­no a livello mondiale i 171,6 miliardi di dollari nel 2012, con un incremento del 61,9% rispetto all’an­no prima, mentre saranno 212,2 milioni le persone che effettueranno transazioni in mobilità (nel 2011 erano poco più di 160 milioni).

Una tendenza che potrebbe farsi spazio anche in I­talia, da sempre in testa alla classifiche globali che guardano al rapporto tra numero di telefonini e a­bitanti. E anche se sono ancora pochi a effettuare ac­quisti tramite cellulare, se­condo gli esperti dell’Osser­vatorio Nfc& Mobile pay­ment del Politecnico di Mi­lano, in tre anni il valore del­le operazioni potrebbe rag­giungere i 14 miliardi di eu­ro, cioè aumentare di 20 vol­te rispetto a oggi. Alla base delle transazioni via smartphone c’è la tec­nologia Nfc ( Near field com­munication ) che rende pos­sibili i pagamenti di prossi­mità: si avvicina il telefonino a un lettore (serve ov­viamente un Pos adatto) e, senza nemmeno bisogno del contatto, i soldi ’passano’ dal cliente al nego­ziante. Ormai i produttori di telefoni stanno inse­rendo in tutti i nuovi modelli il chip Nfc e anche gli operatori telefonici e le banche si stanno organiz­zando. Un punto di partenza sono le carte di paga­mento contactless che, funzionando in modo simi­le alla teconolgia Nfc, non hanno bisogno della clas­sica strisciata né dell’inserimento del codice pin: per pagare basta avvicinare la carta con il chip all’appa­recchio Pos. Mastercard porta avanti da tempo que­sta innovazione: ha già diffuso circa 1 milione di car­te contactless nel nostro Paese e lo scorso maggio ha lanciato PayPass Wallet, un borsellino virtuale per ef­fettuare pagamenti via telefono o tablet in tutto il mondo.

Grazie a questo avanzamento della tecnologia, il fu­turo sembra vedere carte di credito e sim dei cellu­lari sempre più legate fra loro, per facilitare le pro­cedure di pagamento e non compromettere la sicu­rezza delle operazioni. Vodafone si è mossa in anti­cipo sui concorrenti, e già lo scorso novembre ha lanciato SmartPass, la prima carta di pagamento as­sociata a un numero di sim. SmartPass, realizzata in collaborazione con Mastercard, è una prepagata, si ricarica come un normale telefono cellulare e con­sente di fare pagamenti e ritirare i soldi. Per la com­pagnia telefonica – che nel frattempo ha siglato u­na partenership anche con Visa – è un primo passo verso il pagamento direttamente dal cellulare. Po­steMobile, intanto, ha lanciato e-Postepay, la prima carta di credito virtuale generata da una Sim telefo­nica: possono richiederla gratis gli utenti che han­no un numero di cellulare PosteMobile. Una volta registrata, e legata al numero di telefono, la carta vir­tuale consentirà di pagare bollettini, trasferire denaro all’estero o acquistare in Rete direttamente dal cel­lulare. Anche un altro operatore mobile virtuale, No­verca, ha lanciato un’iniziativa simile: si chiama Sim Superflash ed è una scheda telefonica associata al­la carta superflash di Intesa Sanpaolo che può rice­vere e inviare bonifici. I dati della carta sono carica­ti nella memoria protetta della sim. La carta di credito entra in un telefonino dove co­munque le banche hanno già trovato il loro spazio. Tutti i principali istituti di credito italiani – a partire dai ’big’ Intesa Sanpaolo e Unicredit – hanno mes­so a disposizione dei clienti le loro applicazioni per smartphone. Resta però ancora uno scoglio da su­perare: la tradizionale diffidenza degli italiani. Uno scetticismo comprensibile, dato che si tratta di so­luzioni che, per quanto innovative, alla fine servo­no sempre a dare i propri soldi ad altri.