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 2012  settembre 11 Martedì calendario

MISS ITALIA NEL 2012 E’ UN RITO ANACRONISTICO

Siamo nel 2012, siamo su Rai1, la cosiddetta ammiraglia del Servizio pubblico, siamo in prima serata e per mezz’ora c’è Fabrizio Frizzi che cantilena «sei dentro», «sei fuori». Ma come può l’Italia sperare in una ripresa se il suo immaginario è ormai ridotto a questi scampoli di insulsaggine? Viva la bellezza, viva i concorsi di bellezza, ma «Miss Italia» è ormai una cerimonia d’altri tempi, una sfilata di noia, malinconia e autoreferenzialità (l’ospite d’onore e madrina della manifestazione, Antonella Clerici, si siede signorilmente e dice: «Sto attenta ad accavallare le gambe perché si vede tutto»), una di quelle serate memorabili in cui c’è abbondante spreco della parola «emozione» giusto per segnalarne la scomparsa (Rai1, domenica e lunedì, ore 20.45).
Bisogna ridere per non piangere. Quest’anno, per esempio, la grande idea degli autori (roba da Federico Moccia) è stata quella di proporre alle ragazze, meno svestite del solito per tutelare «l’immagine della donna», le storie di immedesimazione.
Ma neanche all’asilo, ma neanche in gita scolastica: storie «sociali» inventate dai nove autori per sceneggiare il futuro moralistico delle ragazze «in questi tempi di crisi», fra «senso del dovere e coscienza personale»! Forse era pretendere troppo, sentite le risposte. Ma il momento più esilarante è stato quando Frizzi, che dava le spalle alla giuria tecnica, si è rivolto ai giurati con questa frase: «Vi ho visti molto attenti e appassionati a queste storie». Con il terzo occhio? L’attenzione era tutta incentrata su Chiara Andrea Danese, miss Valle d’Aosta, educatrice infantile, grande accusatrice di Berlusconi per le «cene eleganti». Ha detto di essere molto legata alla sua famiglia: «È capitato anche a me di avere problemi e li abbiamo affrontati insieme».
Solita manfrina sul televoto a rischio manipolazione. Ma la Rai, invece di far dire al conduttore «speriamo che tutti siano corretti», non potrebbe abolirlo?
Aldo Grasso