Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  settembre 11 Martedì calendario

Gent.mo Dottor Dell’Arti, a proposito del neuropsichiatra che ha telefonato ieri mattina per il tema del bullismo, sono un insegnante di un istituto tecnico e il problema del rispetto delle regole è all’ordine del giorno

Gent.mo Dottor Dell’Arti, a proposito del neuropsichiatra che ha telefonato ieri mattina per il tema del bullismo, sono un insegnante di un istituto tecnico e il problema del rispetto delle regole è all’ordine del giorno. L’intervento del neuropsichiatra mi sembra appartenere più al libro dei sogni che alla realtà quotidiana della scuola fatta di classi con 27/31 alunni, genitori che si vedono poco e che sono impegnatissimi ma pronti a difendere sempre i loro figlioli. Orari e impregni scolastici sempre più pressanti in quanto i tagli finanziari hanno ridotto il personale. Capisco che gli specialisti (come quello che ha telefonato ieri) debbano fare il loro mestiere, ma spesso i suggerimenti che ci danno potrebbero essere applicati solo in un altro tipo di scuola, in un altro paese, in altri contesti culturali che non siano la realtà della scuola italiana di oggi. Quanto all’episodio della maestra di Palermo, la collega ha tutta la mia comprensione e il fatto dimostra ancora che l’educazione vera dovrebbe essere fatta prima sui genitori che non accettano le regole e non si assumono le responsabilità della maleducazione dei loro figli. Purtroppo la sentenza della Cassazione conferma il fatto che in Italia si tollera e si sostiene chi calpesta la legalità e paga di più essere prepotenti ed arroganti che miti e pacifici. La saluto cordialmente. Gabriele (Bologna)