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 2012  settembre 08 Sabato calendario

IL BUSINESS BIO VALE 3,1 MILIARDI

Un mercato da due miliardi di euro che non sembra essere sfiorato dalla crisi. Nell’ultimo anno nel carrello della spesa del 53% delle famiglie italiane sono entrati almeno una volta dei prodotti alimentari biologici. Il prezzo a scaffale mediamente più alto non ha fermato i consumatori bio, a dispetto della recessione e della perdita di potere d’acquisto. Una indagine Nomisma per l’Osservatorio Sana (il Salone internazionale del biologico apre oggi i battenti alla Fiera di Bologna fino all’11 settembre) conferma il buon stato di salute del comparto, che oggi conta in Italia oltre 48mila operatori, tra agricoltori (quasi 42mila), trasformatori e operatori e che, con le esportazioni, porta il totale delle vendite a superare i 3,1 miliardi.
L’indagine ha coinvolto 810 responsabili d’acquisto delle famiglie. Sul mercato domestico la parte del leone la fanno i rivenditori specializzati, con quasi 900 milioni, ma cresce anche la quota della gdo che, soprattutto attraverso i prodotti a marca privata, ha quasi raggiunto i 550 milioni. Numeri, riferiti al 2011, in netta crescita rispetto all’anno precedente (nel 2010 le vendite domestiche si erano fermate a 1,8 miliardi) nel contesto di una stagnazione della domanda: l’anno scorso la crescita della spesa alimentare, pari al 2,2%, è stata assorbita infatti dall’aumento dei prezzi, con una inflazione del 2,4%. «Il profilo di chi consuma biologico – spiega Silvia Zucconi, project manager Nomisma – ha caratteristiche precise: è un consumatore con un reddito e un titolo di studio mediamente più elevato, quindi con maggiore capacità di spesa. Tra l’altro è forte la presenza di consumatori bio anche nelle famiglie con figli piccoli».
Il mercato resta di nicchia – assorbe l’1,3% dei consumi alimentari – ma non manifesta segnali di arresto. Oltre il 45% dei consumatori bio privilegia prodotti italiani. Il 32% della popolazione consuma cibi biologici almeno una volta alla settimana.