Marco Belpoliti, la Stampa 10/9/2012, 10 settembre 2012
IL RITORNO DEL BUSTO
Il busto è tornato. Non è più il tradizionale indumento di vestiario femminile, sebbene abbia la medesima funzione. L’ha lanciato la Yamamay, una casa di intimo. Si tratta di «capi di abbigliamento intimo cosmetico». L’aggettivo cosmetico è la chiave. Infatti, se indossato regolarmente almeno otto ore per ventotto giorni di seguito, Revolutional Slim», come si chiama, garantisce di snellire e modellare il corpo. Non è più, come nei busti di nonne e bisnonne, composto di lacci e di stecche, bensì di tessuto di fibra con microcapsule di Nurel, che secondo la casa produttrice rilasciano, grazie al calore del corpo, principi attivi naturali (vitamine, aloe, acidi grassi, retinolo ecc.). Così si contrasta la ritenzione idrica e si «riduce la massa grassa e la circonferenza sui fianchi, e si evita l’effetto buccia di arancia». E non è solo un busto femminile, ma anche maschile. Questa la novità; oltre a body, guaine, leggins e top per la donna, ci sono T-shirt e canottiere per uomo.
La storia del busto, presente sin dall’epoca classica, è stata segnata dalla crociata dei medici contro l’indumento nel Settecento e nell’Ottocento. La Rivoluzione francese liberò temporaneamente le donne, ma dopo il 1810, in piena Restaurazione, il busto tornò. Nacquero le bustaie e trionfò la moda del sans ventre: addome compresso. Dopo la Prima guerra mondiale è invece quasi scomparso. Nella storia dell’intimo femminile ha trionfato la coppia reggiseno e reggicalze, mentre la guaina è solo per le taglie forti. Con il collant, il body e le guaine leggere, composte di tessuti sintetici di nuovo tipo, il bustino è declinato, per quanto Dior lo abbia rilanciato alla fine degli Anni Quaranta, e quindi Dolce & Gabbana negli Anni Ottanta. Forse, come per le gonne, prima corte e poi lunghe, anche per il busto esiste una relazione tra la sua diffusione e i periodi di restaurazione politica, mentre la scomparsa coincide con momenti di cambiamento, se non proprio con le rivoluzioni.
La soluzione di Revolutional Slim vuole percorrere invece la strada intermedia: mentre strizza l’occhio alla cosmesi e alla linea, dall’altro ridisegna i classici capi dell’intimo, fondendo ridisegno del corpo con lo stile informale di body e T-shirt. Di questi tempi la rivoluzione si presenta come la soluzione intermedia tra gli estremi. Contenti tutti!, potrebbe essere il motto del ritorno del busto. E non chiamiamolo più così, ma, confidenzialmente, Slim.