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 2012  settembre 10 Lunedì calendario

EMERGENZA LAVORO: “LA CRISI BRUCIA MILLE POSTI AL GIORNO”


Scetticismo è la parola che descrive meglio lo stato d’animo dei sindacati alla vigilia dell’incontro di domani col governo. «Perdiamo mille posti al giorno», è l’allarme sull’occupazione lanciato dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. Come a dire che con questa prospettiva gli incontri servono a poco perché i mesi che ci aspettano saranno peggiori di quelli passati. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat (tasso di disoccupazione al 10,7% e oltre 2,7 milioni di senza lavoro a luglio, il picco più alto dal 2004) sono drammatici, eppure, «rischiamo di essere superati in peggio nei mesi che verranno se non si metteranno in campo a breve politiche per la crescita».

Invece la settimana calda sul fronte dell’occupazione inizia con la spinosa vicenda dell’Alcoa, i cui dipendenti torneranno oggi a Roma per far sentire la loro voce. Da parte del governo è il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, a ribattere sostenendo che il lavoro è «il problema numero uno» dell’Esecutivo che si affronta creando condizioni per la crescita. La replica di Angeletti mette da parte la filosofia per puntualizzare che «servono risorse economiche e politiche. Il governo non ha nessuna delle due. Non ha soldi e non ha, a fine legislatura, la forza politica per cambiare le norme. L’azione sulla crescita è stata deficitaria».

Difficile, in queste condizioni, che riunioni tra sindacato e governo possano portare a una soluzione sul fronte dell’aumento dei salari e della produttività. Per l’occupazione in Italia ci aspetta un autunno «drammatico». «Gli italiani si stanno impoverendo - prosegue Angeletti - non solo i giovani non trovano un posto di lavoro, ma rischiamo farlo perdere agli adulti e questo è intollerabile. I miracoli non si possono fare, quindi se solo si facessero le riforme con la sufficiente rapidità già sarebbe qualcosa».

Le assunzioni sono ormai un miraggio se non nelle forme più edulcorate possibili. Su questo discorso si innesta la battuta di Vittorio Grilli, ministro dell’Economia: «Il costo del lavoro per unità di prodotto deve calare» in ogni singola azienda perché l’Italia deve recuperare competitività.

Grilli ha ricordato anche che «dal 2009 tutti i Paesi europei poco competitivi sono migliorati e si sono avvicinati al modello della Germania, noi no». Di qui la necessità di un lavoro comune con le imprese per recuperare rapidamente i divari di competitività perduta. Per Passera le condizioni per la crescita si creano «solo aiutando le imprese che innovano, quelle che internazionalizzano, favorendo le aziende che crescono e che si rafforzano, andando ad affrontare il problema del credito, liberalizzando o semplificando tanti processi. Uno dei modi migliori per creare occupazione è quello di favorire la nascita di nuove aziende».

Angeletti rimane ancorato allo scetticismo: Passera è un «ottimo ministro pieno di buona volontà, molto spesso è però vincolato dal fatto che propugna una politica che l’insieme del governo non sostiene».