Angelo Aquaro, la Repubblica 10/9/2012, 10 settembre 2012
DALLO SHOPPING ALLA FINE DI UNA STORIA ECCO “L’ORA GIUSTA” PER FARE OGNI COSA
Ok, lo dice anche la Bibbia, c’è un tempo per nascere e uno per morire: ma non sarebbe meglio sapere quand’è tempo di prenotare un albergo, iscriversi alla palestra, affittare un appartamento o soltanto comprarsi un bel paio di calzoni nuovi? Il timing, si sa, è tutto. E non solo perché, come dicono a Roma, la vita è un “mozzico”. Perfino nell’era dell’eterno contemporaneo — questa — c’è un tempo, per esempio, per postare su Facebook. Non che il social network chiuda per pranzo: ma se la sua ragione sociale è appunto socializzare allora non sarà meglio utilizzarlo nelle fasce di miglior web-ascolto? Appunto. La mattina alle 7, il pomeriggio alle 5 e la sera dopo le dieci: rispettivamente prima che la gente si muova per andare al lavoro, prima che si muova dal lavoro e prima che vada a dormire.
“C’è un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante” dice sempre la saggezza di Qohelet. Perché non chiedersi se ci sia anche un tempo per sradicare un rapporto? Per piantare — dunque tutto in un altro senso — lei o lui il tempo migliore è la sera. E non c’è nulla di romantico. È tutta chimica. È a sera che la pressione del sangue e il ritmo cardiaco diminuiscono, facendo calare dunque la pressione e abbassando così anche il rischio di attacchi di cuore. Perché se c’è un tempo per gli attacchi di cuore — giura l’American Heart Association — è invece il mattino. L’ora più a rischio sono le prime tre ore dal risveglio: ma un terzo degli attacchi possono aversi anche nel giro delle prime sei ore dalla sveglia. Un timing così preciso che l’American Heart Association consiglia i datori di lavoro a non comunicare
l’infausta notizia del licenziamento prima delle 10 del mattino.
C’è poco da sorridere. Questi e altri consigli sono stati raccolti da
un signore, Mark Di Vincenzo, che di mestiere ha fatto per un quarto di secolo il giornalista e poi ha trovato il timinggiusto
per smettere: e scrivere un libro balzato subito tra i bestseller del
New York Times. Il successo di “Comprare il ketchup in maggio e volare a mezzogiorno” è stato così “tempestivo” che in questi giorni esce “Comprare le scarpe di mercoledì e twittare alle 4”. A proposito: perché le scarpe di mercoledì? Beh, qui le statistiche ci snocciolano il miglior tempo per gli acquisti di tutta la settimana. È stato il sito specializzato ShopIt-ToMe. com a rideclinare nell’era di Internet quell’antico vademecum culinario: giovedì gnocchi, venerdì pesce. E dunque: incrociando le ricerche sui web di tutto il mondo si scopre che il lunedì i calzoni da uomo costano fino alla metà in meno, il martedì è il giorno di calzini e mutande sempre da uomo, il mercoledì appunto scarpe ma anche abbigliamento per bambini (fino al 40 per cento in meno), il giovedì borsette da donna (36 per cento di sconto), il venerdì gioielleria, cinture e foulard (42 per cento), il sabato giacconi e giubbotti (51) e la domenica costumi da bagno (52).
E ancora: l’iscrizione alla palestra? D’estate: quelli che si sono iscritti all’inizio dell’anno, quando c’è sempre il boom per i buoni propositi, hanno già gettato la spugna, e per riempire il parquet piovono sconti. Se intendete cambiare casa, invece, il tempo migliore per pagare meno l’affitto è dicembre: in inverno — causa clima — è più faticoso traslocare e i prezzi scendono (anche se per poco) considerevolmente.
Di Vincenzo, da bravo cronista, ha interrogato «non dico migliaia ma centinaia di persone: dal professore universitario al macellaio sotto casa». La stessa idea del libro era venuta a un’esperta particolare: sua moglie. Il cronista italoamericano («Papà molisano, mamma siciliana») stava scrivendo un’inchiesta su una gang di trafficanti. «Ma Jayne, che era assillata da alcuni acquisti, mi chiese: perché non scrivi qualcosa di più utile? Ricordo: ci stavamo mettendo a letto». Ecco, è sempre questione di timing.