Notizie tratte da: Abhijit V. Banerjee, Esther Duflo # L’economia dei poveri # Feltrinelli 2012 # pp. 320, 35 euro., 10 settembre 2012
Notizie tratte da: Abhijit V. Banerjee, Esther Duflo, L’economia dei poveri, Feltrinelli 2012, pp
Notizie tratte da: Abhijit V. Banerjee, Esther Duflo, L’economia dei poveri, Feltrinelli 2012, pp. 320, 35 euro.
Nell’Africa subsahariana una donna ha una probabilità su trenta di morire nel dare alla luce un figlio. Nel mondo sviluppato la stessa probabilità è di 1 su 5.600.
Al mondo ci sono venticinque paesi, la maggior parte dei quali nell’Africa subsahariana, dove la speranza di vita media non supera i cinquantacinque anni.
In India oltre cinquanta milioni di bambini scolarizzati non riescono a leggere un testo molto semplice.
Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità nel 2008 la malaria ha causato un milione di morti, soprattutto tra i bambini africani. Dotando i letti di zanzariere impregnate di insetticida è dimostrato che l’incidenza della malattia si dimezza. Costo di una zanzariera: circa 10 dollari.
Nel giugno 2009 la Fao ha fatto sapere che oltre un miliardo di persone soffre la fame.
Nell’Orissa, in India, i poveri hanno diritto a 55 libbre (25 chilogrammi) di riso al mese a 4 rupie a libbra, ovvero a meno del 20 per cento del prezzo del mercato.
In India è in discussione in Parlamento il Right to Food Act, legge che consentirebbe ai cittadini di fare causa al governo se non hanno di che nutrirsi a sufficienza.
È dimostrato che la patata ha contribuito per il 12 per cento all’aumento della popolazione mondiale tra il 1700 e il 1900.
La patata, scoperta dagli spagnoli in Perù nel XVI secolo e importata in Europa.
Usando i dati sui prezzi delle Filippine, gli autori del libro hanno calcolato che il costo minimo per una dieta sufficiente a fornire un apporto di 2.400 calorie, di cui il 10 per cento da proteine e il 15 per cento da grassi, è di 21 centesimi. Quindi accessibile anche a chi vive con 99 centesimi al giorno. Solo che sarebbe una dieta a base di uova e banane.
Molti anni fa John Strauss si è messo alla ricerca di prove evidenti che dimostrassero il ruolo delle calorie nella produttività, concentrandosi sugli agricoltori della Sierra Leone. Strauss ha scoperto che la produttività di un lavoratore agricolo aumenta del 4 per cento a fronte di un incremento del 10 per cento della quantità di calorie assunte giornalmente. In altre parole, se anche un individuo raddoppiasse il consumo di cibo, il suo reddito crescerebbe solo del 40 per cento.
Il premio Nobel per l’economia Robert Fogel ha calcolato che nel Medioevo e durante il Rinascimento la produzione di cibo in Europa non forniva abbastanza calorie per sostenere una popolazione pienamente occupata. Questo spiegherebbe perché c’erano tanti mendicanti, letteralmente non in grado di svolgere qualsiasi attività.
Secondo i Centers for disease control, nel 2000 il maschio medio negli Stati Uniti consumava 2.475 calorie al giorno.
Il metodo tradizionale per misurare lo stato nutrizionale è l’Indice di massa corporea (Bmi), un modo di rapportare il peso all’altezza. La soglia internazionale al di sotto della quale si è considerati denutriti è 18,5. Un Bmi compreso tra 18,5 e 25 è indicativo di un peso nella norma, mentre le persone con un Bmi superiore a 25 sono considerate in sovrappeso.
Le donne più denutrite del mondo sono quelle indiane (il 36 per cento del totale), insieme con quelle del Bangladesh e del Nepal. Le indiane sono anche le più basse del mondo.
L’India, Paese con un miliardo di abitanti, ha vinto in media 0,92 medaglie per Olimpiade nel corso di ventidue edizioni, un risultato inferiore anche a Trinidad e Tobago, che ne ha conquistate 0,93. Per dire, la Cina ha vinto 386 medaglie in otto Olimpiadi, con una media di 48,3. Nazioni che hanno una media più alta di quella indiana: 79.
È dimostrato che le persone più alte guadagnano di più.
Un recente studio di Anne Case e Christina Paxson evidenzia l’importanza di una buona nutrizione nelle prima infanzia per avere un Qi più alto. In media. Gli adulti che hanno ricevuto una sana alimentazione da bambini sono sia più alti sia più intelligenti, ed essendo più intelligenti guadagnano di più.
In Kenya i bambini sottoposti per due anni a un trattamento vermifugo a scuola hanno proseguito gli studi più a lungo e, da giovani adulti, hanno guadagnato il 20 per cento in più rispetto agli allievi di scuole comparabili non sottoposti ad alcun trattamento. I parassiti intestinali causano anemia e uno stato generale di malnutrizione perché competono con l’organismo per l’assunzione di elementi nutritivi.
«La base della dieta dell’operaio è pane bianco e margarina, manzo in scatola, tè zuccherato e patate: una dieta deprimente. Non sarebbe meglio se quella famiglia spendesse più denaro in cose sane come arance e pane integrale, e se addirittura risparmiasse sul combustibile e mangiasse carote crude? Sì, sarebbe meglio, ma il fatto è che nessun comune essere umano sarà mai disposto a fare una cosa del genere. L’ordinario essere umano preferirebbe morir di fame piuttosto che vivere di pane nero e carote crude. E il guaio caratteristico è questo, che meno quattrini si hanno e meno ci si sente disposti a spenderli in cibo sano. Quando si è disoccupati, quando cioè non si mangia abbastanza, e si è tormentati, annoiati e depressi, non si ha voglia di mangiare tediosi cibi sani». (George Orwell, La strada di Wigan Pier, 1960).
In Sudafrica, secondo tradizione, gli anziani devono avere un funerale sfarzoso ed elaborato, pagato con i risparmi accumulati dalla persona scomparsa durante la sua vita. A seguito dell’epidemia di Hiv, negli ultimi anni molte persone adulte sono morte nel fiore degli anni senza aver messo da parte il necessario per pagarsi il funerale, ma i loro familiari si sono sentiti comunque in obbligo di rispettare la tradizione. Una famiglia che ha appena perso uno dei principali precettori di reddito potrebbe spendere per il funerale anche 3.400 rand (circa 825 dollari), ovvero il 40 per cento del reddito familiare annuo.
Il re dello Swaziland nel 2002 ha messo al bando le cerimonie funebri sontuose e ha annunciato che una famiglia scoperta a macellare una vacca per un funerale sarebbe stata obbligata a donarne una alla mandria del capo villaggio.
Dei nove milioni di bambini che ogni anno muoiono prima di aver compiuto cinque anni, la stragrande maggioranza proviene da famiglie povere dell’Asia meridionale e dell’Africa subsahariana. Uno su cinque muore di dissenteria.
Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Unicef, nel 2008 il 13 per cento della popolazione mondiale non aveva accesso a fonti di acqua migliorata (rubinetto o pozzo) e circa un quarto non aveva accesso ad acqua potabile.
Meno del 40 per cento dei neonati a livello mondiale viene nutrito esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita, come raccomanda l’Oms.
Nel 2002-2003 la Banca mondiale ha effettuato un’indagine internazionale sull’assenteismo in Bangladesh, Ecuador, India, Indonesia, Perù e Uganda, scoprendo che il grado di assenteismo medio di medici e infermieri è del 25 per cento.
La maggior parte dei poveri in Africa e Sudamerica sono convinti che sia fondamentale somministrare i medicinali direttamente nel sangue, e dunque pretendono spesso un’iniezione.
Secondo l’Unicef, tra il 1999 e il 2006 i tassi di iscrizione alla scuola primaria in Africa sono aumentati dal 54 al 70 per cento. Nello stesso periodo, in Asia orientale e meridionale, sono saliti dal 75 all’88 per cento. A livello mondiale, il numero di bambini in età scolare che non va a scuola è diminuito da 103 milioni nel 1999 a 73 milioni nel 2006.
Nel 2002 la Banca mondiale ha condotto il World Absenteeism Survey, inviando a sorpresa ispettori presso un campione di scuole in Bangladesh, Ecuador, India, Indonesia, Perù e Uganda. E ha scoperto che gli insegnanti sono assenti da scuola un giorno su cinque, con picchi di assenteismo in India e Uganda.
Nell’aprile 1976 il governo indiano approvò una dichiarazione formale sulla politica demografica nazionale, enunciando una serie di misure per incoraggiare la pianificazione familiare, tra le quali incentivi finanziati per coloro che accettavano di farsi sterilizzare (un mese di salario o la precedenza sulle liste d’attesa per l’abitazione). Ai singoli Stati fu concessa anche l’autorizzazione a emanare provvedimenti in materia di sterilizzazione coatta.
Tra il 1976 e 1977 in India furono sterilizzate 8,25 milioni di persone. Alla fine del 1977 il 21% delle coppie era stato sterilizzato.
“Indira hatao, indiri bachao” (“cacciamo Indira, salviamo il pene”, slogan elettorale del 1977 contro Indira Gandhi).
Nei Paesi più ricchi si ha una crescita demografica più bassa. Esempio: l’Etiopia ha un tasso di fecondità di 6,12 bambini per donna, gli Stati Uniti di 2,05.
Secondo gli Obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite, colmando la domanda insoddisfatta di contraccettivi si otterrebbe un calo del 27 per cento delle morti correlate al parto, riducendo da 75 a 22 milioni l’anno il numero di gravidanze non pianificate.
La Cina ha incoraggiato la pianificazione familiare nel 1972 e ha introdotto la politica del figlio unico nel 1978.
In India le neonate vengono staccate dal seno materno prima dei maschi, quindi iniziano a bere acqua in più tenera età e si trovano esposte precocemente a malattie potenzialmente letali come la dissenteria.
Negli anni Ottanta, in un saggio pubblicato sulla New York Review of Books, Amartya Sen ha calcolato che al mondo mancano all’appello circa 100 milioni di donne. E questo prima dell’introduzione degli aborti selettivi. Da allora la situazione è peggiorata di molto.
Oggi in alcune regioni della Cina si contano 124 bambini ogni 100 bambine. In India tra il 1991 e 2001 il numero di maschietti di 0-6 anni su 100 femmine della stessa età è passato da 105,8 a 107,8.
In Cina nei primi anni della riforma agricola (1978-1980) alle famiglie è stato concesso di produrre derrate destinate alla vendita, tra cui tè e frutta. Le donne sono tendenzialmente più adatte degli uomini alla coltivazione del tè, le cui foglie devono essere raccolte con delicatezza. Gli uomini invece sono più utili nella raccolta di frutta. Nancy Qian ha dimostrato che se mettiamo a confronto i bambini nati prima e dopo la riforma, nelle zone adatte alle piantagioni di tè il numero di bambine è aumentato, mentre è diminuito nelle aree più idonee alla coltivazione della frutta.
A Chennai, in India, i fruttivendoli che al mattino comprano a credito mercanzia per un valore di 1000 rupie (51 dollari), alla sera pagano al grossista 1046,9 rupie. Equivale a un tasso di interesse giornaliero del 4,69 per cento. Per capire: se prendeste a prestito 100 rupie (5,10 dollari) oggi e le teneste fino a domani, dovreste rimborsare 104,69 rupie; dopo trenta giorni il vostro debito ammonterebbe a quasi 400 rupie, dopo un anno a 1.842.459.409 rupie (93,5 milioni di dollari). Quindi l’equivalente di un prestito di 5 dollari, se non viene rimborsato per un anno, genera un debito di quasi 100 milioni.
Nell’indagine condotta dagli autori del libro a Udaipur, un distretto rurale dell’India, circa due terzi dei poveri aveva contratto un prestito. Di questi, il 23 per cento da un parente, il 18 per cento da uno strozzino, il 37 per cento da un negoziante e il 6,4 per cento da una fonte formale come una banca.
Gli eunuchi, in India mandati dagli esattori a riscuotere i crediti perché si crede che loro genitali portino sfortuna.
Il microcredito: «Le banche non vogliono avere nulla a che fare con i poveri, e in questo vuoto bancario si inseriscono usurai e commercianti senza scrupoli, che applicano tassi di interesse vergognosamente alti. La microfinanza, in questa narrazione, è un’idea meravigliosamente semplice: un’organizzazione che non miri ad arricchirsi alle spalle dei poveri può entrare nel mercato, chiedendo un interesse elevato quanto basta per essere finanziariamente sostenibili e magari realizzare un profitto modesto, ma nulla più».
Oggi il microcredito ha tra i 150 e i 180 milioni di mutuatari, soprattutto donne.
«Il microcredito è la reinvenzione dello strozzinaggio a scopi sociali. Come gli usurai tradizionali, gli Imf (International Monetary Fund) si avvalgono della capacità di tenere sotto stretto controllo il cliente, ma per far questo lavorano con gruppi di mutuatari che si conoscono fra loro. Il tipico contratto di un Imf prevede l’erogazione di prestiti a un gruppo di mutuatari, generalmente donne, ciascuna delle quali è responsabile in solido dei debiti delle altre. […] Come gli usurai, gli Imf minacciano di tagliare il credito futuro alle debitrici insolventi e non esitano a sfruttare i loro contatti nelle reti sociali dei villaggi per fare pressioni sulle mutuatarie recalcitranti; ma a differenza degli strozzini la loro politica ufficiale è di non ricorrere mai alle minacce fisiche. Il potere della vergogna sembra essere sufficiente».
Nell’ottobre 2010 il governo dello Stato indiano dell’Andhra Pradesh ha accusato l’organizzazione di microcredito Sks di aver indotto al suicidio 57 contadini, che sarebbero stati soggetti a pressioni insopportabili dai metodi coercitivi adottati dagli addetti al recupero crediti.
I vittoriani erano convinti che i poveri, per loro natura, fossero troppo impazienti e poco lungimiranti. Credevano che l’unico modo per evitare che affondassero nell’indolenza fosse quello di minacciarli di terribili punizioni se avessero deviato dalla retta via. Così crearono ospizi e prigioni per i debitori.
Gary Becker, Nobel per l’economia e padre della moderna analisi economica della famiglia, in un saggio del 1997 ha affermato che il possesso di ricchezza incoraggia le persone a diventare più pazienti.
Fino a poco tempo fa fuori dalla Borsa di Mumbay si potevano vedere alcune donne sedute sul marciapiede che fissavano la strada. Ogni tanto, quando il traffico si fermava, si alzavano, grattavano via qualcosa dalla strada e lo riponevano in alcune buste di plastica. In realtà queste donne prima dell’alba andavano in spiaggia, raccoglievano la sabbia bagnata e poi la spargevano uniformemente sulla strada. Le auto passando sopra la sabbia, la asciugavano con il calore delle ruote. Quando avevano raccolto abbastanza sabbia asciutta, tornavano allo slum e la rivendevano in piccole confezioni. Le donne del posto la usavano per lavare i piatti.