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 2012  settembre 09 Domenica calendario

SE IL RE DELLA NUOVA CULTURA CI AFFLIGGE CON GLI SPOT TV

Alfonso Luigi Marra O è un ciarlatano patentato o un genio misconosciuto. Alfonso Luigi Marra, il profeta dello «strategismo sentimentale», il Robin Hood di San Giovanni in Fiore contro la tirannia del «signoraggio bancario» ha scelto Vittorio Sgarbi come testimonial dei suoi dodici libri. Marra (avvocato calabrese vagamente grafomane, già parlamentare europeo, eletto con Forza Italia nel 1994) invece di farsi pubblicare da un normale editore, magari sopportando le mende di un redattore, ha deciso di pubblicarsi i libri da solo: romanzi e saggi, nuova cultura.
Non solo: per promuoverli, prima comprava pagine intere di quotidiani e le riempiva di incomprensibili sbrodolate, da un po’ di tempo invece si affida a volti televisivi. Meraviglioso lo spot con Manuela Arcuri, che, risvegliata dallo squillo di un cellulare, vuole liberare «la coppia e la società dallo strategismo sentimentale». Dopo la catatonica Manuela Lele Mora, dopo Mora e un concentrato di superlativi Ruby Rubacuori, dopo Ruby in bikini Rossy De Palma (attrice spagnola), dopo Rossy Sara Tommasi. Un’apoteosi: Sara testimonial, Sara scandalosa, Sara desnuda, Sara sedotta, Sara abbandonata, Sara confusa, Sara pellegrina sulla via di Medjugorje.
Alfonso Luigi Marra ha scritto opere come «La storia di Giovanni e Margherita», compendio delle pulsioni fondamentali in forma narrativa, «Pazzia un Corno!», diario del malessere psichico della sua seconda moglie, «Cucciolino», «La storia di Aids», «da Ar a Sir», 50 sfumature di cultura e religione. Così, per uno stock di suoi libri, ha scelto Vittorio Sgarbi e la Rai. Francamente non si capisce se la promozione del critico d’arte sia sincera o uno scherzo, una sorta di provocazione dadaista, sta di fatto che la battaglia contro la barbarie che ci affligge assume toni apocalittici: «Il sistema per fermare i libri di Marra gli ha scatenato contro i silenzi e le parole di chi ha il potere di influenzare il pensiero — sentenzia Sgarbi — ma è una violenza perché sono libri di un’importanza e di una verità incomprimibili. Sono la nuova cultura. Leggili, non conoscerli è la nuova ignoranza». Beata incomprimibile ignoranza!
Aldo Grasso