La Stampa 9/9/2012, 9 settembre 2012
Una lettrice scrive: «Mi chiedo se sia normale entrare allo stadio per Torino-Lecce e, durante i controlli di routine sul contenuto delle borse da parte del personale Man Power, vedersi prelevare un tubetto in plastica da 50 ml contenente crema per le mani acquistato in farmacia per una reazione allergica e pagata non poco
Una lettrice scrive: «Mi chiedo se sia normale entrare allo stadio per Torino-Lecce e, durante i controlli di routine sul contenuto delle borse da parte del personale Man Power, vedersi prelevare un tubetto in plastica da 50 ml contenente crema per le mani acquistato in farmacia per una reazione allergica e pagata non poco. Stupita, chiedo spiegazioni all’addetta Man Power, la quale mi risponde che è per una nuova normativa in materia di sicurezza; chiedo di poter parlare con un responsabile. Scopro essere a pochi metri, assiste alla scena e conferma con aria strafottente e pieno di sé, senza nemmeno guardare di che cosa si tratta. Peccato che sul tabellone posto all’esterno, con raffigurati gli oggetti vietati, non si parli di prodotti farmaceutici o flaconi da 50 ml, ma di ben altri oggetti ritenuti contundenti, e peccato aver visto nel mio settore, al primo anello dei distinti granata, passare gente con bottiglie da 1,5 litri provenienti dall’esterno. Non soddisfatta, all’uscita sono andata a cercare la crema nei bidoni dove buttano gli oggetti indesiderati durante i controlli. Sommersi da bottiglie di vetro di birra c’erano pomate mignon, biro, burro cacao, boccette di Autan, medicinali come collirio e altre creme. Semplicemente vergognoso! Nessuna informazione su questa nuova normativa a discapito di tifosi che come me vanno da anni allo stadio e che non hanno mai dovuto buttare prodotti innocui. Trovo giusto che la società sappia come vengono effettuati i controlli all’ingresso». M.S.