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 2012  settembre 09 Domenica calendario

CATERINA GIUSBERTI

«Riconquisteremo il MoVimento, non ci lasceremo cacciare». Giovanni Favia tira la volata su twitter e Valentino Tavolazzi di Ferrara, l’espulso numero uno, lo segue a ruota. L’asse a due teste contro di Grillo ormai è conclamato, Favia e Tavolazzi lanciano un’Opa a Cinque Stelle.
Tavolazzi, Favia si dovrebbe dimettere?
«Nessuno può essere cacciato perché pensa. Giovanni ha il solo difetto di essere una testa pensante ».
Proprio lei dice che nessuno può essere cacciato?
«Il Movimento è casa nostra, siamo sempre rimasti dentro. Grillo ne possiede solo il logo, nessuno ha dato mandato a Casaleggio per ricoprire il ruolo che ricopre ».
Ormai nel M5S si parla di scissione, cosa succederà?
«È una battaglia che non si gioca con le bombe a idrogeno, ma
passo dopo passo, con fucile e moschetto. Spareremo colpi ogni giorno, finché non porteremo la democrazia diretta dentro al Movimento, finché non lo riconquisteremo. Tutte le decisioni andranno prese in rete, con votazioni
aperte e trasparenti, programma e candidature per le politiche comprese».
Ce la farete a cambiare prima delle elezioni politiche?
«Il tempo stringe, mancano otto mesi. Ma si può ancora fare. Ci vuole un software capace di tenere fuori gli infiltrati. Ci potrà pensare Casaleggio, una volta tornato al ruolo di tecnico, quello che gli compete. Poi bisogna che i territori si attivino per selezionare un gruppo di persone capaci e competenti
».
E sulle regole di ingaggio? Il divieto di due mandati resta?
«Sì, ma secondo me andrebbe inteso in senso temporale, come divieto a candidarsi per chi ha già fatto dieci anni in politica».
Questo non spianerebbe la strada a Favia in Parlamento?
«Gli aspetti sono due: la necessità di sfruttare l’esperienza acquisita e il rispetto del mandato degli elettori, che per Favia oggi è in Regione. Dovrà decidere la base».