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 2012  settembre 08 Sabato calendario

Guida al benessere Ecco cosa mettere in calendario Cambio di stagione Curare e proteggere – Il cambio di stagione? È (anche) una questione di pelle

Guida al benessere Ecco cosa mettere in calendario Cambio di stagione Curare e proteggere – Il cambio di stagione? È (anche) una questione di pelle. Tempo di bilanci e ripartenze, perché a settembre, sul viso, si leggono i segni degli stress estivi — caldo, sole, disidratazione — e ci si arma per i mesi freddi. L’autunno appena cominciato è il momento delicato del passaggio: difficile ma, se ben sfruttato, uno dei migliori per prendersi cura del nostro viso. Ma come scegliere e programmare i trattamenti adatti? La scelta dei tempi Cominciamo dalle basi. «La prima regola da tenere a mente al momento di affrontare un trattamento estetico — spiega Federico Fiori, medico chirurgo specialista in Chirurgia generale presso lo Studio dietologico italiano di Milano — è che la pelle deve, preferibilmente, non essere abbronzata: altrimenti lo stress termico o chimico del trattamento si andrebbe ad aggiungere a quello causato dal sole e, magari, anche dal cibo e dal fumo se in vacanza abbiamo esagerato un po’». Quindi, meglio aspettare qualche settimana se siete appena tornati da mare o montagna, e poi dare il via al calendario autunnale. Il check up cutaneo Regola numero due, non improvvisate. Meglio, prima di fare qualunque trattamento, fare una visita e scegliere, con l’aiuto di un esperto, le mosse da intraprendere. «Con il check up cutaneo, un esame non invasivo, si valuta l’equilibrio fisiologico e il grado di benessere della cute, per prevenire e controllare l’invecchiamento cutaneo, in particolare quello indotto a qualsiasi età dall’esposizione solare», spiega Maria Gabriella Di Russo, specialista in Idrologia medica e medico estetico a Milano e Formia (mariagabrielladirusso.it). Il check up, continua Di Russo, «è un ottimo presupposto per approdare a una scelta corretta dei trattamenti di medicina estetica cosmetologica e una procedura indispensabile per conoscere il proprio "biotipo cutaneo": pelle secca, pelle grassa o seborroica, pelle sensibile e così via». Non solo: «Un esame di questo tipo è utile per stabilire il grado di invecchiamento della pelle e contrastarlo con quanto la medicina estetica può offrire, per formulare una prescrizione cosmetica idonea a normalizzare eventuali alterazioni evidenziate dall’esame e, in seguito, anche per valutare, con misurazioni di controllo, l’efficacia delle cure proposte». Le due fasi «Curare e correggere» ricorda Maria Gabriella Di Russo: stabilite le condizioni del nostro viso, sono queste le due principali azioni settembrine. La prima ripara i danni degli stress estivi, la seconda — solo se necessaria — corregge eventuali imperfezioni. Per la fase di cura, via libera a peeling soft non invasivi (da ripetere a distanza di circa 20 giorni l’uno dall’altro) per liberare la pelle dalle cellule superficiali, poi laser e ossigeno per rivitalizzare e stimolare la rigenerazione cellulare. Infine, pensiamo (molto) all’idratazione: in questa stagione, avendo meno da preoccuparci della protezione dai raggi solari, possiamo dedicarci a nutrire e ridare turgore alla pelle. Dopo la cura, ripristinato lo stato ottimale della cute, si può passare al riempimento, con filler ad hoc. Effetto lifting Tentazione lifting? Attenzione: «Dopo l’estate — avverte Federico Fiori — quando la pelle è secca e disidratata, si può avere facilmente l’impressione che palpebre e guance abbiano bisogno di un intervento. Ma spesso non è così». Un intervento chirurgico, avverte il medico, non è legato alla stagione ma va pianificato con cura e preparato. E se la tentazione è forte? «Optate per un biolifting». Giulia Ziino